Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_909900
Abstract: 

La Svezia fu il primo Paese, nel 1766, ad adottare un approccio giuridico sull'accesso dei cittadini alle informazioni e ai dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni, che si identifica nella categoria dei FOIA (Freedom of Information Act) dal titolo di una normativa statunitense. L'Italia è tra gli ultimi Paesi avanzati ad aver adottato una normativa basata sull'approccio FOIA (2016). Ai due lati estremi del processo storico di istituzionalizzazione della trasparenza i due Paesi, entrambi parte dell'Unione Europea, presentano aspetti di convergenza: forti tradizioni amministrative, presenza dello Stato nell'economia, welfare molto strutturato, società civile attiva, processi di riforma sociale e amministrativa in corso. I temi della trasparenza istituzionale e amministrativa, dell'open government e dell'accesso all'informazione sono diventati parte di una riflessione globale. L'adozione di politiche nazionali di sostegno alla trasparenza si intrecciano con processi sovranazionali e globali dove agiscono organizzazioni multilaterali e una società civile globale che conta sempre più sull'accesso all'informazione. La comparazione, sia nel lungo periodo che nelle innovazioni normative più recenti, tra due casi di studio convergenti e discordanti al tempo stesso, può essere utile per arricchire gli studi sulla trasparenza e sulle relazionata pubbliche amministrazioni, governi e società civile.

ERC: 
SH2_4
SH2_2
SH6_10
Innovatività: 

Il tema dell¿evoluzione della trasparenza istituzionale, nei contesti italiano e svedese, presenta sostanziali elementi di innovatività. Stanno crescendo negli ultimi anni gli studi dedicati ai diversi aspetti della trasparenza istituzionale, sia per i singoli Paesi sia per lo scenario globale. L'affermarsi delle nuove tecnologie, in particolare del'Information Technology e dell'utilizzo della rete e la parallela attenzione data da governi ai temi della trasparenza proprio in relazione all'avanzamento tecnologico e al rapporto cooperativo con la società civile hanno spinto a una riflessione sempre più avanzata delle scienze sociali ed economiche sul peso della trasparenza e della conoscibilità dei meccanismi e delle decisioni pubbliche, politiche ed economiche. Si sono andati profilando negli ultimi anni due grandi tendenze contrapposte: una visione più ottimistica legata anche a figure di grande influenza globale come Joseph Stiglitz che vede nella trasparenza istituzionale e nei principi dell'Open Government uno strumentale fondamentale per garantire partecipazione e rafforzare il tessuto democratico e impedire le crisi, e una visione più critica che legge le politiche di trasparenza come un succedaneo rispetto a una mancata visione critica delle relazioni di potere economiche e sociali, uno strumento a garanzia dell'esistente e in particolare dell'ortodossia neoliberale, posizione che trova nel filosofo tedesco-coreano Byung Cul Han il suo più noto esponente (Byung Chu Han, 2014). Questa ricerca non intende collocarsi all¿interno della divisione tra scienziati sociali pro-trasparenza e critici delle forme della trasparenza istituzionale contemporanea, ma piuttosto comprendere e decodificare gli elementi distintivi dell'una e dell'altra visione, cercando di presentare la complessità e la multidimensionalità del tema trasparenza nel discorso pubblico contemporaneo. La scelta di studiare i casi svedese e italiano, oltre che inedita, rappresenta un utile avanzamento per gli studi sulla trasparenza. I due Paesi appaiono agli estremi nella tempistica di adozione di norme a favore dell'accesso civico alle informazioni pubbliche (la Svezia fu il primo Paese nel 1766 e l'Italia giunge a un approccio Foia soltanto nel 2016) eppure hanno elementi comuni e sovrapponibili: società civili molto sviluppate, strutture amministrative molto consolidate, forte tradizione di presenza dello Stato nell'economia e nelle politiche sociali e ripensamento di queste politiche a partire dagli anni Novanta, nonché il processo di convergenza e integrazione comunitaria. Il tema della trasparenza o della mancata trasparenza, che weberianamente rappresenta uno strumento di influenza del potere burocratico nelle relazioni con gli altri detentori di potere, descrive e decodifica le trasformazioni della macchina amministrativa, delle politiche sociali e del modello di welfare, del ruolo della società civile, della relazione tra informazione e politica. In sintesi il tema della trasparenza diventa uno strumento conoscitivo, anche nel lungo periodo, per comprendere le trasformazioni dello Stato e delle istituzioni nelle relazioni con gli attori domestici (e talvolta internazionali) non statali. Gli studi sulla trasparenza come sistema sia più ottimistici sia critici, insistono sul fatto che il tema dell'accesso all'informazione sia diventato centrale nelle politiche pubbliche, nelle relazioni politiche, nelle scelte economiche e che soltanto l'approccio giuridico non può rendere conto della trasversalità del tema. Offrire un approccio analitico e comparativo su due casi di studio come Italia e Svezia fortemente caratterizzati per tradizioni amministrative, di welfare e di attivismo civico può essere utile per ripensare a arricchire i framework teorici che in questi anni si sono misurati sul tema.

Codice Bando: 
909900

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