La pandemia da COVID-19 e le numerose limitazioni imposte per contrastare la diffusione del virus hanno reso vulnerabili molte famiglie, ed i bambini rappresentano una categoria particolarmente esposta al rischio di esiti negativi per la salute fisica e mentale a lungo termine.
Numerosi studi nazionali ed internazionali hanno evidenziato in questa popolazione lo sviluppo di sintomi di ansia, depressione e di stress post traumatico e disturbi somatici, associati alla pandemia ed al conseguente isolamento sociale , oltre che ai livelli di stress presentati dai genitori.
Obiettivo della presente indagine è quello di indagare la possibile associazione tra competenze emotive, sintomi somatici ed effetti negativi percepiti della pandemia da COVID-19 (abitudini, socializzazione, ritmi fisiologici ed emotivi) in un gruppo di bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Ulteriore obiettivo è quello di valutare i livelli di alessitimia e di stress genitoriale di padri e madri con lo scopo di verificare se esista una associazione tra le capacità di regolazione affettiva e i livelli di stress dei genitori e le competenze emotive, i sintomi somatici e le difficoltà emotivo-comportamentali dei figli. Si ipotizza di riscontrare un effetto di mediazione dei livelli di alessitimia dei genitori e dei figli sulla relazione tra effetti negativi percepiti dai bambini a seguito del COVID-19 e i loro sintomi somatici.
I lavori di ricerca nel panorama nazionale ed internazionale tendono ad evidenziare come la pandemia da COVID-19 e le molte limitazioni imposte dal governo per contrastare la diffusione del virus abbiano avuto un impatto negativo sulla salute fisica e mentale di bambini e adolescenti, categoria particolarmente a rischio di esiti negativi a lungo termine.
Solo limitati studi hanno evidenziato una associazione tra malessere dei genitori e dei figli, segnalando come maggiori difficoltà ad adattarsi alle restrizioni e ai cambiamenti imposti dalla pandemia da COVID-19 e maggiori livelli di stress dei genitori possano influenzare negativamente gli effetti della pandemia e delle relative limitazioni sul benessere fisico ed emotivo-comportamentale dei figli.
È ormai noto come i lavori di ricerca nel panorama nazionale ed internazionale tendano a confermare anche nell'età evolutiva la relazione tra alessitimia e patologia sia fisica che mentale, sia per quanto concerne l'espressione sintomatologica legata all'alterazione dell'umore che per quanto concerne la sintomatologia relativa al versante comportamentale e somatico. Appare rilevante segnalare come siano ancora scarsi i lavori condotti su campioni di bambini mentre è sorprende notare come, ad oggi, lo specifico costrutto dell'alessitimia, sia stato molto scarsamente investigato, sia a livello nazionale che internazionale, nella sua associazione con le conseguenze per la salute fisica e mentale della pandemia da COVID-19. Inoltre, tali indagini hanno riguardo la popolazione adulta (studenti college, operatori sanitari, ecc) mentre nessuno studio, a conoscenza della scrivente, ha indagato il ruolo dell'alessitimia in popolazioni di bambini durante la pandemia. Appare dunque importante poter valutare anche in questa fascia di età, ed in relazione con l'emergenza sanitaria, la presenza e la direzione dell'associazione tra alessitimia e sintomatologia psicofisica del bambino.
Inoltre, in base alla letteratura scientifica di riferimento, che sottolinea sempre più l'importanza di effettuare indagini in ottica inter e trans generazionale, si ritiene importante indagare anche quanto alcune variabili individuali dei genitori possano fungere da fattore di rischio o di resilienza per i figli nel loro affrontare le conseguenze della pandemia. Nello specifico, muovendosi in ottica intergenerazionale, si reputa importante andare ad investigare come competenze/difficoltà emotive dei genitori possano riflettersi in maggiori competenze/difficoltà emotive dei figli e dunque in maggiore sintomatologia somatica ed emotivo-comportamentale sviluppata a seguito della pandemia. Appare dunque possibile ipotizzare che la presenza nei genitori di alti livelli di alessitimia influenzi le capacità di regolare le emozioni all'interno della relazione che il genitore ha con il bambino, inficiando così le possibilità che il bambino abbia sviluppato una capacità di regolazione emotiva autonoma che potrebbe predisporre ad una maggiore vulnerabilità alla patologia fisica e mentale soprattutto in momenti altamente stressanti come quelli legati ai multipli riadattamenti e stress derivanti dalla pandemia da COVID-19. Inoltre molto spesso, le indagini che hanno esplorato il ruolo di mediazione svolto da caratteristiche dei genitori sui sintomi dei figli ha riguardato solo le madri e quindi tale tematica appare ancora non sufficientemente indagata per quanto concerne il ruolo del padre.
In conclusione, l'impatto che la pandemia da COVID-19 ha e ha avuto sul benessere fisico ed emotivo-comportamentale dei bambini risulta essere un tema di grande importanza ed interesse. Tali studi possono, infine, rappresentare la base di conoscenza da cui partire per la successiva definizione e implementazione di progetti di ricerca-intervento mirati a sostenere le famiglie. Inoltre, il tema delle competenze emotive in età infantile risulta essere un tema importante per quanto concerne l'indagine dei diversi fattori di rischio e di resilienza implicati nella salute fisica e mentale dei bambini presentando, quindi, numerose potenzialità per l'avanzamento della ricerca rispetto all'attuale stato dell'arte sia generico che specificamente associato alla pandemia.