
La modalità di presentazione dell'Iperparatiroidismo Primitivo (IPP) è notevolmente cambiata nelle ultime decadi. Infatti mentre una volta la malattia era diagnosticata attraverso le manifestazioni renali e scheletriche, negli anni più recenti la diagnosi viene posta in pazienti del tutto asintomatici in rapporto ad aumentati livelli di calcio sierico. Ancora più recentemente la malattia viene diagnosticata in rapporto al rilievo di aumentati livelli di PTH circolante; quest'ultima modalità di presentazione (NPHPT) sembra essere una forma prodromica della malattia che precede l'incremento della calcemia. Fino adesso sono stati pubblicati pochissimi studi, tendenti a valutare la prevalenza di questa forma di malattia. Nessuno di essi aveva un disegno sperimentale prospettico; difatti la prevalenza del NPHPT è stata valutata su campioni di sangue raccolti per altre finalità. Pochissimi studi sono stati finora condotti in Italia.
Gli obiettivi primari del nostro studio sono: 1) valutare la prevalenza del NPHPT in Italia; 2) determinare le correlazioni esistenti tra livelli sierici di calcio, 25(OH)D e PTH nei due sessi e con l'avanzare dell'età e del peso; 3) definire in maniera accurata la storia naturale della malattia; 4) comprendere maggiormente le basi genetiche del NPHPT.
Per tale progetto sono stati reclutati 2357 soggetti volontari sani che accedono al Policlinico Umberto I di Roma per donare il sangue. Nei donatori che presenteranno elevati livelli di PTH si procederà ad un'esclusione dettagliata di tutte le cause che secondariamente possono determinare un aumento in circolo dell'ormone. I soggetti caratterizzati solamente da un incremento del PTH circolante saranno studiati sia con indagini diagnostiche sia con esami genetici, basati sui geni responsabili delle forme ereditarie di IPP; verranno inoltre seguiti longitudinalmente nel tempo per cogliere il momento in cui diventeranno francamente ipercalcemici.
Esistono pochi dati in letteratura sulla epidemiologia dell'Iperparatiroidismo Primario Normocalcemico (NPHPT), ottenuti per bias metodologico, escludendo le cause secondarie di SHPT (insufficienza vitaminica D, ipercalciuria renale e insufficienza renale cronica).
In questi anni, per spiegare l'origine del NPHPT sono state proposte diverse ipotesi: 1) il NPHPT è una patologia a se stante; 2) il NPHPT è la prima fase di un disordine bifasico, che successivamente potrebbe manifestarsi come IPP ipercalcemico, occasionalmente "mascherata" dal deficit di estrogeni della menopausa [16,17,19,20]; 3) il NPHPT è dovuto ad una resistenza degli organi bersaglio all'azione del PTH [21,22,23,24,25,26].
Inoltre, numerose evidenze scientifiche dimostrano come lo sviluppo clinico dell'Iperparatiroidismo primitivo (IPP o pHPT) sia associato a fattori genetici, in particolare a mutazioni germinali od a polimorfismi nei geni che codificano per il Recettore-sensore del calcio (CaSR) [9, 10,11,12, 27], la Menina [3,7,8], il regolatore negativo del ciclo cellulare p27/KIP1 [28], il recettore tirosin-chinasi RET [4,5], la Parafibromina, la subunità sigma del Complesso proteico adattatore 2 [13], la subunità alfa della proteina G11 [14], il fattore trascrizionale GCM2 e l'ormone PTH.
In considerazione di quanto detto, il lavoro del gruppo di ricerca di cui faccio parte è il primo, a quanto ci risulta al momento, a stimare la prevalenza del NPHPT, dopo aver escluso tutte le cause secondarie di aumento del PTH contemporaneamente, ed a dosare il calcio ionizzato oltre alla calcemia totale su una popolazione così estesa.
Ulteriori punti di forza di questo studio sono rappresentati dal fatto che la popolazione usata non è stata selezionata nell'ambito di soggetti afferenti al centro per le Malattie Metaboliche Dello Scheletro, bensì consiste in individui sani donatori di sangue, e che tutti i partecipanti con ipovitaminosi D sono stati supplementati con colecalciferolo, raggiungendo livelli di vitamina D sufficienti.
Le nuove informazioni che emergeranno da questo lavoro potranno aiutare a comprendere i meccanismi fisiopatologici alla base del NPHPT e potranno contribuire ad avvalorare l'ipotesi del NPHPT come una forma prodromica dell'IPP asintomatico.
Riferimenti bibliografici
[1]Minisola S, Pepe J, Piemonte S, Cipriani C, 2015. The diagnosis and management of hypercalcaemia. BMJ; 350:h2723.
[2]Minisola S, Pepe J, Scillitani A, Cipriani C, 2016. Explaining geographical variation in the presentation of primary hyperparathyroidism. Lancet Diabetes Endocrinol; 4(8): 641-3.
[3]Pepe J, Cipriani C, Pilotto R, De Lucia F, Castro C, Lenge L, Russo S, Guarnieri V, Scillitani A, Carnevale V, D'erasmo E, Romagnoli E, Minisola S, 2011. Sporadic and hereditary primary hyperparathyroidism. J Endocrinol Invest; 34(7 suppl): 40-4.
[4]Mulligan LM, et al., 1994. Nat Genet; 6 (1): 70-4.
[5]Santoro M, et al., 2004. Endocrinology; 145 (12): 5448-51.
[6]Wassif WS, et al., 1993. J Clin Endocr Metab; 77: 1485-9.
[7]Villablanca A, et al., 2002. Eur J Endocrinol; 147 (3): 313-22.
[8]Warner J, et al., 2004. J Med Genet; 41: 155-60.
[9]Carling T, Udelsman R, 2005. J Intern Med; 257: 27-37.
[10]Hendy GN, et al., 2009. Prog Mol Biol Transl Sci; 89: 31-95.
[11]Hanna FM, et al., 2012. Hum Molec Genet; 21: 2768-2778.
[12]Cole DE, et al., 1997. Am J Med Genet; 71: 202-210.
[13]Nesbit MA, et al., 2013. Nat Genet; 45: 93-97.
[14]Nesbit MA, et al., 2013. N Engl J Med; 368: 2476-2486.
[15]Cipriani C, Carnevale V, Biamonte F, Piemonte S, Pepe J, Nieddu L, Bilezikian JP, Minisola S, 2014. Hospital care for primary hyperparathyroidism in Italy: a 6-year registerbased study. Eur J Endocrinol; 171: 481-7.
[16]Cusano NE, et al., 2013. J Clin Densitom; 16: 33-9.
[17]Marcocci C, Brandi ML, Scillitani A, Corbetta S, Faggiano A, Gianotti L, Migliaccio S, Minisola S, 2015. Italian Society of Endocrinology Consensus Statement: definition, evaluation and management of patients with mild primary hyperparathyroidism. J Endocrinol Invest; 38: 577-93.
[18]Cusano NE, et al., 2013. J Clin Endocrinal Metab; 98:2734-2741.
[19]Mazzuoli G, Minisola S, 2002. Malattie delle paratiroidi. Trattato di Medicina Interna. Padova, Piccin; pp. 985-1001.
[20]Bilezikian JP,et al., 2009. J Clin Endocrinol Metab; 94: 335-9.
[21]Åkerström G, et al., 2003. Curr Opin Oncol; 16: 1-7.
[22]Rao DS, et al., 2002. J Bone Miner Res; 17: N75-N80.
[23]Marx SJ, et al., 2002. J Bone Min Res; 17 (suppl 2): N37-N43.
[24]Arnold A, et al., 2002. J Bone Miner Res; 17: N30-N36.
[25]Miedlich S, et al., 2003. Clin Endocrinol; 59: 539-554.
[26]Maruani G, et al., 2003. J Clin Endocrinol Metab; 88: 4641-8.
[27]Balogh K, et al., 2006. Trends Endocrinol Metab; 17 (9): 357-64.
[28]Scillitani A, et al., 2007. J Clin Endocrinol Metab; 92: 277-283.