Introduzione: Gli studi condotti nell'ambito della plusdotazione cognitiva sono ancora molto scarsi, soprattutto in Italia. Anche la letteratura internazionale non ha prodotto, ad oggi, conoscenze approfondite sul funzionamento adattivo, familiare e sulle caratteristiche di personalità dei bambini con alto potenziale cognitivo, riducendo la valutazione della plusdotazione al solo valore psicometrico del QI. Metodo: A un gruppo di 50 bambini fra i 4 e gli 11 anni con alto potenziale cognitivo saranno somministrati i seguenti strumenti: WPPSI-IV/WISC-IV, Wartegg, EPoC e MSSB. Ai loro genitori verranno somministrati ABAS, PSI e CBCL. Al termine della procedura, il clinico compilerà a sua volta CPAP-Q e CBCL. L'obiettivo dello studio è indagare, oltre che l'efficienza intellettiva, il potenziale creativo, il funzionamento adattivo e la personalità in questi bambini. Nello specifico ci interessa indagare: la relazione fra l'alto potenziale cognitivo e la creatività; la relazione fra l'alto potenziale cognitivo e il funzionamento adattivo; il funzionamento di personalità; la possibilità di ricavare delle caratteristiche di personalità e di funzionamento emotivo omogenee e empiricamente derivate; la mediazione dell'adattamento e della personalità nella relazione fra alto potenziale e creatività. Risultati attesi: Ci aspettiamo di trovare un alto potenziale creativo nei bambini che presentano un miglior adattamento e un assetto di personalità più sano. Questi due costrutti probabilmente sono mediatori della relazione fra alto potenziale e creatività. La compresenza di questi fenomeni ci indicherà probabilmente i bambini che riusciranno ad utilizzare al meglio le loro risorse e il loro alti potenziali. Conclusioni: Indagare la creatività, il funzionamento adattivo e la personalità sono strade che conducono a una migliore comprensione del fenomeno della plusdotazione, che non può più essere osservato solo dal vertice psicometrico del QI.
Lo scopo di questa ricerca è dare un contributo innovativo rispetto a un campo controverso, poco esplorato e di difficile indagine come quello dell'alto potenziale cognitivo. Il gruppo di lavoro è costituito da ricercatori che si sono già dedicati allo studio della plusdotazione (Pezzuti, Ferri, Landi e Farese) e della personalità infantile (Speranza, Fortunato, Tanzilli) vincendo precedentemente bandi di ateneo su queste tematiche. La ricerca nasce quindi dall'idea di unire due campi di indagine per dare un contributo allo studio di un fenomeno così complesso. L'innovazione del progetto sta nel valutare oltre al potenziale cognitivo, la creatività, il comportamento adattivo e la personalità del bambino, aspetti finora poco esplorati. In Italia pochi sono gli studi condotti nell'ambito della plusdotazione cognitiva, focalizzati prevalentemente sull'analisi del profilo intellettivo (Lang et al., 2017; Morrone & Pelosi, 2017; Morrone & Zanetti, 2014; Morrone et al., 2019; Toffalini, Pezzuti & Cornoldi, 2017). In uno studio recente vengono trattate le caratteristiche di personalità in questa specifica popolazione, ma in età adulta (Matta et al., 2019).
Mancano dati sulle variabili metacognitive e socio-emotive implicate nella definizione di tale popolazione in età evolutiva e sulla genitorialità, nonostante la letteratura scientifica abbia evidenziato che avere un figlio plusdotato costituisca un compito complesso e sfidante. Inoltre, nonostante ci sia accordo nel considerare anche la creatività nella definizione di plusdotazione (Renzulli, 1986; Lubart, 1999; Runco, 1993; Sternberg & Lubart, 1995), nel panorama nazionale resta ampio il divario tra definizioni adottate e prassi valutative applicate; ci si continua a limitare infatti, alla rilevazione delle sole abilità cognitive.
Come sottolineano Rowe e colleghi (Rowe et al., 2014), da un punto di vista psicometrico a livello internazionale e¿ ancora aperta la questione su quale Indice tra quelli proposti nelle Scale Wechsler IV (QI, IAG, ICV, IRP) sia più in grado di cogliere la plusdotazione intellettiva (cfr. Mann, 2005; Rimm et al., 2008; Silverman, 2009; Sparrow et al., 2005; Volker & Smerbeck, 2009). In un recente lavoro di Morrone, Pezzuti, Lang e Zanetti (2019) viene delineato il profilo cognitivo della WISC-IV in un campione italiano di 90 bambini e adolescenti con plusdotazione cognitiva (gifted). I soggetti gifted sembrano gestire meglio compiti di tipo concettuale e che implicano un ragionamento astratto, rispetto a compiti che implicano l'esecuzione sotto la pressione del tempo e la coordinazione visuo-grafo-motoria. Uno dei risultati interessanti del lavoro è che solo il 2,2% dei soggetti gifted ha ottenuto un punteggio uguale o superiore a 130 in tutti gli Indici della Scala contribuendo all'idea che questi soggetti non necessariamente ottengono punteggi significativamente superiori alla media in tutte le abilità cognitive valutate dalla WISC-IV. I bambini/adolescenti gifted possono, difatti, ottenere punteggi in alcune aree di funzionamento che, seppur più elevati rispetto alla popolazione normativa, risultano essere più bassi a un'indagine ipsativa. Tale risultato è molto utile nella valutazione dell¿omogeneità del punteggio QI (cfr. Flanagan & Kaufman, 2004, 2009; Orsini et al., 2014; Orsini & Pezzuti, 2016; Pfeiffer, 2015) e nel porre il dubbio su quali indici alternativi di valutazione dell'efficienza cognitiva nei plusdotati possano essere utilizzati (p.e. l'Indice di Abilità Generale) (Hagmann-von Arx, Meyer & Grob, 2008; Lohman, Gambrell & Lakin, 2008; Mann, 2005; Rimm et al., 2008; Rowe et al., 2012; Rowe et al., 2014; Silverman, 2009; Sparrow et al., 2005; Volker & Smerbeck, 2009; Winner, 2000),
Per quanto riguarda la personalità infantile, utilizzeremo uno strumento innovativo (CPAP-Q) allo scopo di indagare lo sviluppo della personalità nei bambini, rintracciare possibili fattori di rischio e ipotizzare traiettorie evolutive. Questo strumento permetterà di comprendere meglio il funzionamento mentale dei bambini e di verificare in che modo la plusdotazione cognitiva si innesti nei diversi ambiti del funzionamento; inoltre sarà possibile anche rilevare le caratteristiche specifiche di questi bambini ricavandone una classificazione empiricamente derivata.
Va infine sottolineato come l'utilizzo dei parametri della creatività e della personalità - elementi innovativi di questa ricerca - sia in linea con quanto parzialmente indagato da colleghi stranieri con cui è iniziata una collaborazione che permetterà la creazione di un network internazionale sulla valutazione della plusdotazione (Guignard et al., 2014; Juriševic, 2014; Lubart, 2011).