Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2774929
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto prevede la misurazione del rapporto isotopico dello stronzio su resti scheletrici umani e animali provenienti da siti archeologici dell'Italia centrale attribuibili all'età del Rame italiana (IV- III millennio BCE). I dati archeologici suggeriscono spostamenti e interazioni tra i gruppi culturali che occupano la penisola in questi millenni. Tuttavia, alle evidenze archeologiche raramente sono associate indagini biomolecolari, che permetterebbero di ottenere informazioni dirette sull'effettivo movimento di queste popolazioni.
Se ne propone dunque il primo studio tramite rapporto isotopico dello stronzio (87Sr/86Sr) dello smalto dentale, che fornisce un'informazione diretta sul luogo di crescita degli individui analizzati, su due siti campione dell'Italia centrale. Le analisi del 87Sr/86Sr qui proposte andranno a completare i dati raccolti finora tramite analisi degli isotopi stabili (d13C, d15N, d34S), queste permettono la ricostruzione indiretta del luogo di sfruttamento delle risorse negli ultimi anni di vita dell'individuo. Dai risultati preliminari di C,N,S di alcuni degli individui di cui si propone l'analisi del 87Sr/86Sr, emergono degli outlier suggerendo una frequentazione di ecosistemi diversi dal resto del gruppo. Questo tipo di dinamiche sono state notate anche in altri siti dell'Italia centrale, ipotizzando movimenti legati alla pastorizia e alle risorse minerarie (ricerca/scambio), attività che caratterizzano questi millenni.
Le misurazioni che qui si propongono saranno dunque essenziali per l'approfondimento delle dinamiche di mobilità nel IV e III millennio BCE. Grazie alla complementarità dei dati isotopici già ottenuti e delle informazioni archeologiche disponibili, da un'area fulcro di questi millenni, i risultati di questo studio forniranno un set di dati completo che permetterà di arricchire la conoscenza di questo aspetto chiave dell'età del Rame italiana.

ERC: 
SH6_3
SH3_1
LS8_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3611091
Innovatività: 

Nonostante il grande potenziale offerto dall'analisi dei rapporti isotopici dello stronzio per le necropoli italiane preistoriche, non sono stati ancora effettuati studi ad ampio spettro di questo genere per il periodo e l'area in esame, e restano ancora pochi quelli relativi ai periodi adiacenti (Tafuri et al. 2016; Cavazzuti et al. 2019).
Lo studio rappresenterebbe il primo insieme di dati dei rapporti isotopici dello stronzio per l'età del Rame italiana. I movimenti delle popolazioni in questi millenni, sia a corto che medio raggio, sembrano interessare tutta la penisola (Dolfini 2020).
In questo periodo le regioni sono caratterizzate da gruppi culturali con distinti caratteri stilistici nella cultura materiale e nei rituali funerari. Tuttavia, si nota un'influenza stilistica reciproca tra regioni, così come il ritrovamento di produzioni fuori dall'area di maggiore diffusione o delle loro fonti primarie. La circolazione di reperti metallici in aree prive di depositi minerari testimonia movimenti e scambi lungo la penisola (cfr. supra). Ciononostante, non sappiamo se a questi scambi culturali e materiali, seguissero anche spostamenti a lungo termine di persone, un'analisi diretta sui resti scheletrici potrà fornirci informazioni più puntuali.

Come oggetto dell'analisi sono stati scelti due significativi luoghi di sepoltura dell'Italia centrale.
Ponte San Pietro (VT) ci fornirà informazioni su una delle zone ad alta concentrazione di necropoli a grotticella dell'età del Rame italiana, nonché cuore di una delle culture materiali più caratteristiche del periodo (Rinaldone). Nondimeno, quest'area è ricca di risorse sia metallifere che di ambienti favorevoli alle attività agro-pastorali, principali economie del periodo. Sarà quindi essenziale creare un dataset del rapporto isotopico dello stronzio di quest'area come base per gli studi futuri sulle dinamiche della sua occupazione. La baseline locale sarà composta dai resti animali e di suolo del vicino e contemporaneo sito abitativo di Poggio Olivastro (VT) occupato sin dal precedente millennio nel periodo Neolitico.
Grotta della Spinosa (GR) rappresenta invece un ottimo esempio delle cavità naturali a uso funerario per sepoltura multipla del periodo. L'utilizzo della cavità è già testimoniato dal precedente periodo Neolitico, suggerendo, anche per questa zona, un luogo favorevole allo stanziamento. Il tipo di rituale funerario non fornisce una diretta associazione dei corredi funerari ai resti scheletrici, rendendone difficile l'attribuzione culturale. Con le analisi del rapporto isotopico dello stronzio si vuole cercare di risalire agli spostamenti nella regione, e tentare di ricostruire la storia degli individui lì deposti. Il ritrovamento in una sepoltura collettiva, con resti disarticolati e la difficoltà di attribuzione del corredo, va a scapito dell'identità individuale. L'insieme dei materiali provenienti dai livelli dell'età del Rame di questa grotta indicano un'associazione alla cultura materiale di produzione locale (cosiddetta del Gruppo grossetano). Tuttavia, i dati isotopici disponibili (C, N) delle grotte toscane dell'area, caratterizzate dallo stesso rituale funerario, mostrano una dieta molto eterogenea suggerendo lo sfruttamento diversificato della zona, o di un'area più vasta.
Per lo studio che si propone, il sito è un perfetto campione di approfondimento di quest'aspetto, grazie all'ampia e diversificata disponibilità di campioni archeozoologici contemporanei agli individui selezionati. Nei siti di questi millenni, è molto raro avere a disposizione un campione faunistico tale, ma come sopra menzionato, questi sono imprescindibili per la corretta interpretazione del dato finale e degli studi futuri.
I fondi del progetto permetterebbero di far fronte all'esigua numerosità campionaria degli studi sugli isotopi dello stronzio considerati i costi di tali analisi, parziale motivo della loro scarsa diffusione su una scala utile alle potenzialità interpretative dei risultati ottenuti, non ultimo sul piano statistico. Con questo studio si vuole favorire l'inizio di una serie di indagini sul rapporto 87Sr/86Sr nelle necropoli dell'età del Rame in Italia centrale, territorio d'incontro e sfruttamento. Tale opportunità di approfondimento garantirebbe una conoscenza molto più dettagliata degli individui nei siti interessati dai fenomeni di mobilità, offrendo al contesto preistorico una inedita mole di conoscenze, altrimenti non implementabile.

Nondimeno, quest'analisi andrà a completare lo studio multi-isotopico e biologico dei due siti funerari, fornendo un forte insieme di dati adatti per la loro futura pubblicazione, al fine di agevolare elementi di confronto per ulteriori analisi.
Bibliografia: supra

Codice Bando: 
2774929

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