Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1631857
Anno: 
2019
Abstract: 

La Control-Mastery Theory (CMT) è una teoria psicodinamico-cognitiva di natura relazionale del funzionamento mentale e della psicoterapia (Weiss, 1993; Gazzillo, 2016) sviluppata ed empiricamente validata dal San Francisco Psychotherapy Research Group (Weiss et al., 1986).
Uno degli assunti principali della CMT è che le persone che richiedono una psicoterapia siano guidate da un piano inconscio (Weiss, 1993; Silberschatz, 2005, 2008) orientato alla realizzazione di obiettivi sani e piacevoli e alla disconferma delle credenze patogene. Il clinico o il ricercatore, a partire dai trascritti delle prime ore di terapia, può comprendere e formulare in maniera valida ed affidabile il piano del paziente tramite il Metodo per la Formulazione del Piano del paziente (PFM; Curtis et al., 1994).
Crediamo che anche le coppie, sin dall'inizio della terapia, siano guidate da un piano di coppia inconscio (Crisafulli & Rodomonti, 2017) che comprende obiettivi, ostacoli, traumi, circoli viziosi relazionali, circoli virtuosi relazionali e insight.
L'obiettivo del progetto di ricerca è di studiare empiricamente l'efficacia di un metodo di valutazione e pianificazione dell'intervento nel lavoro clinico con le coppie: il Metodo per la Formulazione del Piano di Coppia (PFMC; Rodomonti et al., 2019) quale adattamento del PFM. L'ipotesi è che gli interventi del terapeuta che sostengono il piano di coppia siano connessi ad un aumento della produttività nelle comunicazioni dei partner e che rappresentino, nel complesso, un fattore predittivo dell'outcome della terapia di coppia nei termini di cambiamento clinicamente significativo a livello individuale, diadico e familiare.
Se ciò venisse confermato, allora il PFMC potrebbe essere considerato un metodo efficace e affidabile di valutazione e pianificazione dell'intervento con le coppie e i principi teorici e psicoterapici della CMT potrebbero essere considerati adeguati ed efficaci anche per i setting congiunti.

ERC: 
SH4_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2053213
Innovatività: 

I vantaggi di un lavoro orientato al piano di coppia sono numerosi. Primo tra tutti, il PFMC permette di approcciare alle coppie in maniera caso-specifica poiché la formulazione del piano viene elaborata sulla base dagli obiettivi di quella precisa coppia, dei suoi specifici bisogni, dei suoi circoli viziosi e virtuosi. Come conseguenza di ciò, la formulazione del piano di coppia può rappresentare un'utile guida sia nel caso in cui il lavoro sia orientato alle difficoltà di una coppia coniugale, sia che sia focalizzato sulle problematicità di una coppia genitoriale, trovando applicazione in ambito psicoterapeutico, di sostegno, educativo e di ricerca.
In secondo luogo, la formulazione del piano di coppia si presenta come uno strumento utile tanto nella fase di valutazione, poiché in poche sedute permette al clinico o al ricercatore di avere un quadro delle dinamiche disfunzionali e dei punti di forza della coppia, quanto nel corso del processo terapeutico, in quanto permette un monitoraggio dei cambiamenti nella coppia e nel singolo in relazione all'altro, aiutando il clinico a comprenderne i bisogni specifici anche in base alla fase della terapia.
I risultati preliminari del primo studio in corso relativo alla validazione del PFMC sono promettenti ed indicano, congruentemente con i dati ottenuti in setting individuali (Curtis & Silberschatz, 2007), che giudici clinici precedentemente formati alla CMT e al PFMC ottengono elevati livelli inter-rater reliability nella formulazione indipendente del piano di coppia.
L'obiettivo della ricerca proposta è di per sé innovativo poiché, qualora le ipotesi di partenza fossero verificate, questo studio empirico permetterebbe di fornire a clinici e ricercatori un metodo standardizzato di valutazione e pianificazione dell'intervento con le coppie la cui efficacia è empiricamente validata. Infatti, sebbene numerose ricerche forniscano un sostegno empirico alle ipotesi della CMT in vari contesti clinici e nonostante il metodo sia stato sistematizzato per la comprensione della coppia e delle sue dinamiche, tanto nella letteratura nazionale quanto in quella internazionale, non si rintracciano ricerche empiriche volte né ad indagare l'efficacia dei principi psicoterapici della CMT adattati alla terapia di coppia né a valutare l'adeguatezza e la validità del PFMC.
Lo studio si propone, partendo dalla formulazione del piano di coppia, di valutare quanto gli interventi pro-plan del terapeuta siano statisticamente connessi ad un aumento della produttività dei partner e quanto siano predittivi del buon esito della terapia di coppia, come già dimostrato nel contesto delle terapie individuali (Caston, Goldman & McClure, 1986; Bush & Gassner, 1986; Silberschatz, Fretter & Curtis, 1986; Silberschatz, 2015).
Se la prima ipotesi venisse confermata, questo studio pilota evidenzierebbe che a interventi pro-plan segua un immediato miglioramento dei partner suggerito da comunicazioni caratterizzate da maggiore capacità di comprendere le proprie caratteristiche di funzionamento psicologico, le proprie risorse e fragilità, di essere in contatto con le proprie emozioni e di coinvolgersi maggiormente nel processo terapeutico al fine di raggiungere i propri obiettivi. Questo dato metterebbe in luce il fatto che le comunicazioni, le interpretazioni e gli atteggiamenti del terapeuta clinicamente efficaci sono quelli che sostengono in piano di coppia e che dunque i principi teorici e clinici della CMT sono validi anche per la terapia di coppia.
Se la seconda ipotesi venisse confermata, questa ricerca process-outcome suggerirebbe l'esistenza di una relazione statisticamente significativa tra la compatibilità degli interventi del terapeuta al piano di coppia e dei miglioramenti clinicamente significativi nelle dinamiche di coppia (valutate tramite la DAS), nelle relazioni familiari nel loro complesso (valutate tramite lo SCORE-15) e nel funzionamento globale del singolo partner (valutato tramite l'OQ-45.2). Si potrebbe allora affermare che, se il clinico lavora in ottica CMT, attenendosi cioè al piano di coppia, si possono raggiungere cambiamenti clinicamente significativi a livello del funzionamento individuale, diadico e familiare dei partner il che dimostrerebbe l'adeguatezza sia del metodo di valutazione per la coppia (PFMC) sia della teoria di riferimento anche nei contesti psicoterapici diadici.
Infine, se le ipotesi venissero confermate, il PFMC potrebbe essere considerato uno strumento in grado di guidare il clinico che si occupa di coppie indipendentemente dal suo orientamento teorico in quanto verrebbe individuato un fattore di processo trans-teorico (ovvero gli interventi pro-plan), tenendo a mente che il terapeuta può essere pro-plan utilizzando strumenti e registi diversi.
Lo studio avrà il compito di aprire la strada a nuove ricerche sull'outcome nelle terapie di coppia condotte in ottica CMT, in modo tale da poter considerare generalizzabili i primi risultati ottenuti.

Codice Bando: 
1631857

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