
Il problema relativo al contenimento del consumo di suolo è entrato a far parte dei dibattiti nazionali ed internazionali, sia a livello accademico che istituzionale. Si riconosce il valore del suolo come elemento indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi ed allo stesso tempo difficilmente/ non rinnovabile. Studi ed analisi varie (citate) hanno consentito di approfondire le conoscenze relative al suolo ed ai Servizi Ecosistemici (SE) che esso fornisce: di supporto (es. formazione dei suoli); di approvvigionamento (es. cibo, acqua ecc.); di regolazione (es. controllo dell'erosione e del ciclo idro-geologico, stoccaggio del carbonio); e valori culturali (es. salvaguardia dei paesaggi e del patrimonio culturale).
Data l'importanza e l'influenza del suolo rispetto alle condizioni di benessere e sostentamento degli esseri umani è necessario individuare e distinguere i processi di degradazione che il suolo subisce: di origine naturale e/o antropica. Tra questi figura il consumo di suolo: «una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale del suolo» (Rapporto ISPRA, 2016). Eppure tale definizione non sembra essere esaustiva. Si limita il consumo di suolo esclusivamente al carattere di copertura del suolo e non all'influenza che un intervento di urbanizzazione e/o di infrastrutturazione può avere sul contesto (territoriale e paesaggistico). Il consumo di suolo può essere visto, più in generale, come processo di artificializzazione dei suoli (land take), mentre il fenomeno dell'impermeabilizzazione (soil-sealing) rappresenta la forma più dannosa.
Un approfondimento del concetto di consumo di suolo è necessario perché un modo errato di interpretare la questione (reale, non ideologica) può provocare problemi di carattere: quantitativo (difficoltà nel selezionare dati omogenei); valutativo (difficoltà nel confrontare i dati); legislativo (difficoltà nel validare una definizione di consumo di suolo), ecc.
Nell'ambito di un potenziale avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell¿arte, si vuole provare a definire l¿importanza della risorsa suolo a partire dall'esplicitazione del valore del suolo, inteso non (semplicemente) come ¿bene comune¿ (Vitale, Contro i beni comuni. Una critica illuministica, Laterza, 2013), ma per quello che esso materialmente rappresenta:
a) una risorsa indispensabile, per la tutela della biodiversità e per la salvaguardia dell¿equilibrio tra l¿intervento antropico e la resilienza dei sistemi naturali;
b) una risorsa facilmente alterabile, per via dei continui interventi antropici e degli inevitabili processi naturali, causa di degradazione, compromissione e perdita di suolo;
c) una risorsa non rinnovabile, a causa dei processi lunghi, che ne consentono la formazione, la costante trasformazione e la lenta rigenerazione.
Questo, come evidenziato precedentemente, implica un¿integrazione nella definizione di suolo ¿ in quanto «strato più superficiale della crosta terrestre» (D.Lgs. 152/2006) ¿ dell¿incarico funzionale che assolve nell'accogliere Servizi Ecosistemici (MA, 2005; TEEB, 2013; CICES, 2013). Tali complicazioni, di carattere conoscitivo, necessitano di ulteriori riflessioni e chiarimenti.
Oltre ai ragionamenti avanzati rispetto al concetto di suolo, la proposta di ricerca vuole costituire un ulteriore tassello che contribuisce a comporre quel mosaico di riflessioni sull'uso e sul consumo di suolo.
Risulta singolare e stimolante il confronto semantico tra due concetti che, in modo differente, illustrano il consumo di suolo inteso come «cambiamento d¿uso delle terre, come passaggio cioè da un uso agroforestale o naturalistico, ad un uso urbano (land take) e [¿] come impermeabilizzazione (soil sealing). In questo caso l¿attenzione è rivolta ai processi di modificazione fisica delle terre [¿]. È possibile osservare come, mentre l¿urbanizzazione come land take faccia riferimento al concetto di land use, [¿] quello di urbanizzazione come soil sealing faccia invece riferimento a quello di land cover [¿]» (Di Gennaro in Cartei G. F. & De Lucia L. (a cura di,), Contenere il consumo di suolo. Saperi ed esperienze a confronto, Editoriale scientifica, 2014: 6-7). Scissione terminologica che, proprio per la trasversalità del tema oggetto d¿analisi (consumo di suolo), necessita di ulteriori riflessioni.
In questo modo e riconoscendo altre indicazioni che riguardano il consumo di suolo (ISPRA, CRCS, CRESME, ecc.) è possibile verificare e, in un certo senso, validare una (o più) definizioni. Questo anche grazie ad una personale lettura del concetto di consumo di suolo che rappresenterà un ulteriore avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell¿arte. La finalità ultima è provare a chiarire quale, tra le diverse indicate dalla letteratura scientifica, sia la definizione in grado di tenere insieme:
a) la perdita ¿sostanziale¿ di suolo ¿ definire fino a che punto un intervento di carattere antropico (sprawl urbano, infrastrutture viarie, cave, impianti industriali, agricoltura intensiva, impianti energetici alimentati da fonti di energia rinnovabili, ecc.) provoca danni irreversibili al suolo (cds diretto ¿ superficie coperta artificialmente) e/o una compromissione temporanea delle sue funzioni (cds indiretto ¿ luogo circostante alla superficie coperta artificialmente) ¿ soil sealing (land cover);
b) la perdita del ¿sistema di risorse¿ che il suolo accoglie ¿ definire fino a che punto il concetto di consumo di suolo può essere esteso alla privazione delle risorse di carattere naturale che lo stesso suolo è in grado di difendere/salvaguardare ¿ land take (land use).
Questo tipo di interpretazione dipende da cosa si decide di sostenere per definire il valore del suolo e di conseguenza capire cosa includere e cosa escludere dall'espressione che circoscrive il concetto di consumo di suolo.
Uno dei punti innovativi del progetto di ricerca è dato, in primis, dal modo in cui si vuole introdurre il tema relativo al consumo di suolo nel dibattito nazionale ed internazionale: è necessario comprendere ed analizzare i processi che hanno portato a definire una tale accezione. Questo presuppone uno studio del concetto di suolo non a livello terminologico, ma attraverso un¿integrazione di nozioni ed un¿interpretazione delle funzioni che ricopre. Solo attraverso una conoscenza approfondita del suolo e della sua vulnerabilità si può capire perché debba essere necessariamente protetto (soprattutto da prevaricazioni di origine antropica).
Il passaggio dall'attribuzione al suolo di una serie di valori, alla necessità del contenimento del suo consumo, potrà consentire di integrare le lacune che ancora sussistono riguardo alle problematiche sopra enunciate. Questo anche grazie al fatto che i problemi dovuti al consumo di suolo saranno analizzati non solo attraverso una loro ¿quantificazione¿ (dati, indicatori, ecc.), ma soprattutto grazie ad un¿integrazione di concetti, interpretazioni, ecc.