Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_944600
Abstract: 

The Architects Collaborative (TAC), fondato nel 1945 da Walter Gropius e sette colleghi della prestigiosa istituzione universitaria del MIT di Cambridge, Massachusetts, è stata una delle firme più influenti e prestigiose nel panorama dell'architettura internazionale del XX secolo. Il TAC ha lavorato per 50 anni, chiudendo definitivamente nel 1995 e negli anni Sessanta aprì un ufficio a Roma, che si occupava prevalentemente delle realizzazioni in Europa, in Nord Africa e nel Medio Oriente. Di questa esperienza, poco nota, ma fondamentale per la sperimentazione di un metodo che alla collaborazione tra pari e al rifiuto dell¿individualismo nel progetto riconobbe un ruolo fondamentale, si vuole occupare la presente ricerca, che fonda le basi su studi già in parte avviati.

Nel 2014 il padiglione degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia metteva in mostra il catalogo degli OfficeUS; tra questi il fascicolo relativo al TAC mostrava sinteticamente le numerose sedi che nel tempo impegnarono gli architetti in programmi internazionali e locali. La ricerca quindi è iniziata mettendo a sistema esperienze recenti di studio sull'eredità del Moderno, di conoscenza personale di architetti romani che furono assunti come collaboratori del TAC a Roma e di pratica nello studio degli archivi degli architetti moderni, non tanto e non solo dal punto di vista storiografico, ma anche di analisi del progetto come prodotto del mestiere dell'architetto, tra pensiero, pratica professionale e decodifica della contemporaneità.

Dalle testimonianze raccolte e dallo studio delle poche pubblicazioni disponibili, soprattutto per quello che riguarda l'esperienza del decennio di attività romana, deriva l'esigenza di approfondire questo studio allo scopo di pubblicare l'opera poco conosciuta di Gropius e dei suoi Architects Collaborative a Roma e analizzare il 'metodo TAC'.

ERC: 
SH5_6
SH5_8
Innovatività: 

La ricerca intende documentare l'opera poco o per nulla conosciuta del TAC e di Gropius a Roma, seguendo le tracce intermittenti di alcuni testimoni dell'epoca. Questo studio si inserisce nel più ampio dibattito sull'eredità del Moderno, con un intento che da scientifico e disciplinare diventi anche divulgativo e pluridisciplinare. Adottando infatti in parte una tecnica propria degli studiosi di storia contemporanea e dei sociologi, che dalle testimonianze dirette traggono spunti di confronto con i dati scientifici, si vuole contestualizzare il decennio di studio con quanto nella città di Roma stava avvenendo. Superata la fase dura e critica della ricostruzione, quale città vissero i giovani architetti 'americani a Roma'? Quali insegnamenti per gli ancor più giovani collaboratori romani? Quale fu il contributo di Gropius, figura presente puntualmente nei progetti che si venivano sviluppando? Infine, adottando un linguaggio non solo per specialisti, si intende raccontare quei dieci anni attraverso la rilettura e la presentazione dei progetti che furono sviluppati nello studio romano parallelamente alle descrizioni e alle memorie dei protagonisti.

Codice Bando: 
944600

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