Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1556716
Anno: 
2019
Abstract: 

La ricerca intende proseguire un percorso di studio dedicato agli architetti italiani che hanno lavorato a San Paolo del Brasile a cavallo degli anni Trenta e Settanta e che hanno contribuito a costruire la città moderna. San Paolo, megalopoli di circa 1.400 kmq di estensione e più di 12 milioni di abitanti è una tra le più grandi città italiane all'estero, abitata ancora da oltre 6 milioni di persone di origine italiana che emigrarono nel Nuovo mondo fin dall'Ottocento e che hanno lasciato un'impronta alla città a partire dall'architettura.
Icona dell'influenza italiana a San Paolo è l'edificio Matarazzo (1935-39), opera di Marcello Piacentini e Vittorio Ballio Morpurgo e oggi sede del municipio di San Paolo, che domina la valle dell'Anhangabaú nel centro della città come esempio di un monumentalismo classicista in stile tropicale. Oltre all'icona piacentinina, a San Paolo si trova un folto numero di edifici progettati da architetti e ingegneri italiani e oriundi che sono un richiamo al razionalismo in stile "mediterraneo" della tradizione modernista italiana.
Scopo della ricerca è dunque quello di approfondire le conoscenze della "colonia degli architetti italiani" per completare il quadro avviato con lo studio di Lina Bo Bardi, architetta romana naturalizzata brasiliana e autrice a San Paolo di numerose opere, tra cui Casa de Vidro, il Museo di arte moderna, il teatro Oficina e il SESC-Pompeia. In particolare, il progetto di ricerca intende esaminare l'opera degli architetti Rino Levi, Daniele Calabi e Giancarlo Palanti che insieme agli architetti di formazione italiana, Gregori Warchavchik e Bernard Rudofsky, sono stati iniziatori del modernismo paulistano e del razionalismo "mediterraneo".

ERC: 
SH2_9
SH5_6
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1966589
sb_cp_es_303478
Innovatività: 

Innovatività della ricerca
La creazione di un database in Cloud, ampliabile e accessibile, costituisce uno degli aspetti innovativi della ricarca sia perché ancora non esiste un censimento organico degli architetti italiani emigrati in Sudamerica nel Novecento, sia perché un archivio online e open source consente di stabilire un ponte virtuale tra ricercatori di università e nazionalità diverse e di favorire lo scambio e l'implementazione continua delle informazioni.
Il database è anche il presupposto per l'elaborazione di cartografie biografiche, rappresentazioni della vita e delle opere di ciascun architetto sul modello della "biografia per immagini" di Lina Bo Bardi (Criconia, Lanzetta 2017): dei testi visivi che illustrano attraverso un ipertesto di parole e immagini, le tappe della formazione e della vita professionale dell'architetto in relazioni ai contesti artistici e storico-culturali.
In quanto rappresentazioni grafiche e pannelli narrativi che si prestano a una comunicazione diretta e sintetica, le cartografie biografiche sono materiali utili alla promozione di mostre e alla proiezioni in convegni e seminari. Per la loro realizzazione ci si avvarrà di un lavoro di progettazione ed elaborazione grafica che presuppone competenze e abilità già testate dal gruppo di ricerca.

Potenzialità di avanzamento delle conoscenze
Il programma di recupero e restauro degli edifici di Rino Levi inseriti negli ultimi decenni nelle liste di tutela e valorizzazione degli edifici moderni di San Paolo, insieme alla disponibilità degli eredi, in primo luogo della figlia Barbara Levi, di diffondere la conoscenza dell'opera dell'architetto costituiscono una spinta concreta a riprendere in mano un architetto rimasto nell¿ombra e ancora non conosciuto come meriterebbe. Architetto di origini italiane e studente a Roma nei primi anni dell'istituzione della facoltà, Levi è morto prematuramente a soli sessant'anni durante una campagna di ricerca di brumelie selvatiche nel nord-est del Brasile dove si era recato insieme al suo amico e sodale Roberto Burle Marx, nel momento di maggior fulgore professionale. Le sue opere sono tra le più significative della modernità paulistana.
Ciò che distingue la sua architettura non è soltanto la qualità tecnica e formale dell'edificio ma anche il processo compositivo e costruttivo che riflette un approccio fortemente debitore alla cultura europea e specificamente alla formazione italiana. Dopo gli studi liceali all'istituto Dante Alighieri di San Paolo, Levi venne a studiare in Italia: dapprima a Milano all'Accademia di Belle Arti di Brera (1921-24), quindi a Roma alla Regia Scuola Superiore di Architettura dove si laureò nel 1926 con Marcello Piacentini. Per quanto breve, il suo soggiorno a Roma lasciò un'impronta indelebile di cui si trovano evidenti tracce nello stile della sua architettura e nel pensiero che le accompagna, riassunto nell'articolo "Architettura ed estetica delle città", scritto prima di tornare in Brasile. I suoi primi lavori professionali furono delle case commissionate da clienti di origine italiana: le residenze di Dante Ramenzoni (1931-33) e Delfina Ferrabino (1931). Il primo progetto importante fu l'edificio Columbus (1934), considerato dagli storici il primo edificio moderno di San Paolo, il quale mostrava un mescolamento tra art déco e razionalismo sottolineato dai balconi arrotondati di ispirazione piacentiniana. Seguirono i incarichi di edifici pubblici, specialmente cinema e teatri ¿ Ufa-Palace (1936), Cine Universo (1936), Cine Art-Palácio a Recife (1937), Cine Ipiranga (1941), e il Teatro della cultura artistica (1942) ¿ che si distinguono per le forme razionaliste ed elaborati studi di acustica. Per l'attenzione al programma e ai vincoli del progetto Levi è tra gli architetti che più di altri ha saputo conciliare la dimensione tecnica dell'architettura con la cura dell'ambiente facendone uno degli specialisti del progetto complesso e dell'architettura del paesaggio. La costruzione della città moderna e il compito etico dell'architetto di darle una forma appropriata in funzione della tecnica, sono aspetti della sua traiettoria.
L'archivio dei progetti di Rino Levi è depositato alla biblioteca della Facoltà di Architettura e Urbanistica dell'Università di San Paolo del Brasile.

Codice Bando: 
1556716

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