Scopo della ricerca è la costituzione di un archivio digitale (AVF) che raccolga la documentazione relativa all'abbazia di Santa Maria di Farfa dispersa negli archivi e biblioteche dell'Italia centrale.
L'Archivio Virtuale Farfense intende porsi come strumento indispensabile per la nuova stagione di studi e ricerche sulla realtà storico-religiosa della Sabina medievale e per la promozione e valorizzazione del territorio a partire dalle fonti riguardanti il suo patrimonio storico.
Si intende pertanto procedere: alla digitalizzazione delle 272 pergamene attualmente conservate presso l'archivio di Farfa; all'individuazione e censimento della documentazione farfense sparsa negli archivi e biblioteche dell'Italia centrale; alla digitalizzazione delle opere di Gregorio da Catino in collaborazione con l'IRHT di Parigi.
Il progetto si inserisce in una linea di ricerca che si è avvalsa e si avvale della collaborazione tra istituzioni e organismi di ricerca (Dipartimento SARAS, Laboratorio education e openlab cultura Digilab Sapienza, Institut de recherche et d histoire des textes -Paris, Istituto storico italiano per il Medioevo, Abbazia di Farfa, Diocesi di Rieti, Archivio di Stato di Rieti, Polo Universitario di Rieti - Sabina Universitas con i quali esistono già convenzioni e accordi), che ha prodotto alcune ricerche finanziate (Esperienze religiose, luoghi sacri e storia del territorio in Sabina e nel Reatino; Medieval European Cartularies; Raccogliere, copiare e archiviare documenti nel pieno medioevo: l¿archivio virtuale di Farfa e le raccolte documentarie di area italiana (secoli XI-XII); e l'avvio di una collana scientifica (Collana di Studi e Fonti farfensi, di cui è uscito il primo volume: Constructio monasteri farfensis, a cura di Umberto Longo, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo 2017 (Fonti e Studi farfensi, Fonti ,1) e sono in corso di pubblicazione: L¿abbazia altomedievale come istituzione dinamica. Il caso di S. Maria di Farfa. Atti del Convegno internazionale (Abbazia benedettina di Farfa, 13-14 marzo 2015), a cura di Stefano Manganaro, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo 2020 (Fonti e Studi farfensi, Studi ,1). Tale patrimonio e network di ricerca consente di inserire il progetto in un solido contesto scientifico che permetterà i seguenti obiettivi innovativi: - creazione di uno strumento di ricerca scientifico, didattico e divulgativo. L¿archivio virtuale delle carte farfensi mira a realizzare uno strumento di ricerca al servizio degli studi storici attraverso le tecnologie digitali, per un allargamento della fruizione al pubblico del web ai fini della ricerca, della didattica e della divulgazione. - consolidamento degli studi sulla storia della storia dell¿Abbazia di Farfa attraverso gli atti d¿archivio. Tale obiettivo sarà raggiunto grazie alla schedatura e alla digitalizzazione di documenti conservati negli archivi storici dell¿Italia centrale aventi come estensore o destinatario l¿abbazia farfense in collegamento alle opere di Gregorio da Catino, organizzati in una banca dati, tecnologicamente evoluta, in un unico archivio digitale che prevede l¿integrazione dei sistemi informativi. - contributo alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico del territorio. Il recupero e la valorizzazione delle fonti per la storia del territorio e la loro messa a disposizione pubblica consente di svolgere un'azione efficace non solo per la conservazione ma anche della valorizzazione del patrimonio archivistico e, più in generale, dei beni culturali.
Lo schema e i profili digitali di archiviazione realizzati per AVF, prevedendo in nuce l¿interoperabilità tra sistemi e l¿utilizzo condiviso di risorse digitali mediante la comunicazione, sin dalle prime fasi, con altri repository come ASCReS, si pone infine naturalmente scalabile in un contesto nazionale e internazionale, pronto a interagire con analoghe banche dati e offrendo, avendo affrontate le relative problematiche in fase di ricerca e sviluppo, una soluzione completa che implichi anche azioni di valorizzazione sul territorio, ponendosi in questo come caso di studio di progettualità trasversale.