Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2185476
Anno: 
2020
Abstract: 

La ricerca sul dantismo in Russia e Polonia, due paesi diversi sotto moltissimi profili, studiati più spesso nelle loro differenze (e nei contrasti) che non nelle relazioni e negli scambi, costituisce una prospettiva innovativa sui rapporti interslavi, sulle culture egemoniche e subalterne, capace di ribaltarsi significativamente se la prospettiva si sposta, geograficamente e/o concettualmente, da uno sguardo interno a uno esterno alla cultura. Punto di forza della ricerca è l'accento sulle eredità dantesche del secondo Novecento, fra Europa bipartita e crollo delle ideologie, che indaga come il "gran padre" delle lettere italiane abbia rappresentato un modello di lettura della realtà in grado di offrire strumenti poetici e civili di "resistenza" e al contempo offrire immagini e ritmi capaci di sostenere i poeti nel disorientamento e nelle utopie deluse degli ultimi decenni. Il dialogo intertestuale e poetico che lega da un lato Dante e Brodskij (con la mediazione artistica di Puškin e Mandel'štam) e dall'altro Dante e Milosz (attraverso Mickiewicz e Gombrowicz) offrirà l'orizzonte condiviso entro cui collocare i due versanti di studio. Milosz e Brodskij chiudono infatti la fase moderna del dantismo e allo stesso tempo aprono un periodo nuovo e ancora poco indagato dell'inesauribile "conversazione su Dante" nelle rispettive letterature e nello spazio culturale contemporaneo (dalla letteratura ai nuovi media). Da questi due grandi poeti slavi e dal loro lascito dantesco si aprirà un'indagine inedita attorno al dantismo contemporaneo, che potrà collocare in una prospettiva originale il rapporto fra i diversi paesi europei, con la Polonia parte integrante dell'Unione e la Russia contemporanea che accentua le diversità politiche del paese, mentre si rafforza la circolazione internazionale di suggestioni, letture, scambi, grazie (anche) ai nuovi mezzi di diffusione e alla capacità della voce dantesca di oltrepassare vecchie e nuove barriere (intellettuali e mediali).

ERC: 
SH5_2
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2768024
Innovatività: 

La ricerca sul dantismo in Russia e Polonia, due paesi diversi sotto moltissimi profili, studiati più spesso nelle loro differenze (e nei contrasti) che non nelle relazioni e negli scambi, costituisce una proposta innovativa di indagine sulle relazioni interslave e sui rapporti fra culture egemoniche e subalterne, capace di ribaltarsi continuamente se la prospettiva di analisi si sposta, geograficamente e/o concettualmente, da uno sguardo interno alla cultura a uno esterno, "extralocale". Il riferimento teorico quasi scontato di un tale punto di vista scentrato/interculturale è dunque il concetto bachtiniano di "essotopia". In questo orizzonte sarà possibile riconoscere trame comuni e passaggi di idee, suggestioni e modelli, transiti linguistici, diverse interpretazioni di immagini e tropi danteschi comuni. Altro punto di forza della ricerca, con una notevole carica innovativa, è l'accento che s'intende porre sulle eredità dantesche del secondo Novecento, fra Europa bipartita e crollo delle ideologie, ricostruendo come il "gran padre" delle lettere italiane abbia rappresentato un modello di lettura della realtà capace di offrire strumenti poetici e civili di "resistenza" e al contempo immagini e ritmi in grado di sostenere i poeti nel disorientamento e nelle utopie deluse degli ultimi decenni. Dopo un'attenta ricognizione bibliografica (N.B. non esistono ad oggi bibliografie complete e aggiornate su Dante in Russia o in Polonia), la presente ricerca intende riconoscere e analizzare, attraverso i testi, l'andamento nel tempo del 'testo Dante', in Russia e in Polonia, concentrando l'attenzione sulla seconda metà del XX secolo e sull'eredità contemporanea del sommo poeta italiano. Il dialogo intertestuale e poetico che collega da un lato Dante e Brodskij (con la mediazione artistica di Puškin e Mandel'štam) e dall'altro Dante e Milosz (attraverso Mickiewicz e Gombrowicz) sarà punto di avvio per la ricerca sulla contemporaneità. Milosz e Brodskij chiudono infatti la fase moderna del dantismo e allo stesso tempo aprono un periodo nuovo e ancora ben poco indagato dell'inesauribile "conversazione su Dante" (Mandel'štam: 1933) nelle rispettive letterature e nello spazio culturale contemporaneo (dalla letteratura ai nuovi media). Da questi due grandi poeti slavi e dal loro lascito dantesco si aprirà un'indagine inedita attorno al dantismo contemporaneo, che segue il crollo dell'Europa bipartita e delle ideologie, e che potrà collocare in una prospettiva originale il rapporto fra i diversi paesi europei, con la Polonia parte integrante dell'Unione e la Russia che accentua le diversità politiche del paese, mentre si rafforza la circolazione internazionale di suggestioni, letture, scambi, grazie (anche) ai nuovi mezzi di diffusione e alla capacità della voce dantesca di oltrepassare vecchie e nuove barriere (intellettuali e mediali): infatti "le opere di Dante o di Shakespeare non contengono idee a cui possa attingere il lettore del XX secolo, ma il meccanismo per produrle" (Lotman: 1980). La possibilità di riconoscere e avviare una catalogazione di questi meccanismi, reinterpretati nei testi contemporanei da autori russi e polacchi, porterà un fondamentale contributo all'indagine da tempo avviata sui mutamenti del canone europeo in epoca contemporanea e sull'importanza della definizione di letteratura europea nel rinnovato contesto multiculturale, in una visione fluida e democratica del rapporto fra un possibile "canone europeo" e le letterature (come quella polacca) tradizionalmente rimaste, o piuttosto tenute, al margine di quello (Marinelli: 2007). Nella dialettica del dantismo fra Russia e Polonia, potrà essere verificata e discussa la posizione assegnata alla letteratura russa, se osservata dall'orizzonte europeo occidentale: "dominante" entro l'insieme centro-est europeo, "episodica", sostanzialmente limitata ai grandi romanzieri del XIX secolo, nel sistema europeo generale (Ronchetti: 2019). La ricostruzione "dialogica" del legame con Dante nelle lettere russe e polacche, che in modo radicalmente diverso ma parimenti avvertito soffrono la distanza o la mancanza di riconoscimento da parte dell'Europa, consentirà infine di ridefinire le dinamiche minore/maggiore, dominante/subalterno, visibile/invisibile nel contesto culturale contemporaneo.

Codice Bando: 
2185476

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