Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1735539
Anno: 
2019
Abstract: 

Il Presente progetto di ricerca consiste in una analisi empirica del ruolo dell'autonomia individuale nel Diritto del lavoro contemporaneo; è possibile ritenere l'attuale diritto del lavoro ri-regolato piuttosto che deregolato, nella cui cornice l'espansione dell'autonomia individuale è per lo più complementare ad una ri-regolazione che esalta il ruolo di fonti e procedure che, per quanto decentrate e flessibilizzate, restano eteronome. È in particolare sul fronte avanzato della tematica del tempo di lavoro che la vocazione qualitativo-adattiva della contrattazione individuale come canale esclusivo di espressione e realizzazione negoziale di interessi ed istanze personali, non pienamente surrogabile dalla disciplina eteronoma di fonte legale e contrattual-collettiva. L'attitudine delle tematiche connesse alla disciplina del tempo di lavoro ad offrire un fecondo terreno di coltura per la sperimentazione di nuove soluzioni combinatorie tra fonti eteronome e pattuizioni individuali ha trovato molteplici conferme, tra le quali spicca non solo per datazione ma per potenziale innovativo quella offerta dalla riscrittura operata dal legislatore del 2015 della regolamentazione del lavoro supplementare e delle cd. clausole elastiche nel lavoro a tempo parziale. La connessione tra nuove forme di lavoro e valorizzazione dell'autonomia individuale è gradualmente andata ramificandosi sempre più con grande attenzione verso il tema della conciliazione vita/lavoro. Il presente progetto mira a verificare come l'autonomia negoziale individuale incida sulle modalità di conciliazione vita/lavoro, ad esempio tramite le "nuove forme" di lavoro - flessibili - alla luce delle più recenti riforme legislative, con lo studio dell'impatto di tale evoluzione sull'organizzazione dell'impresa e sui comportamenti psicologici degli individui e delle comunità che vi operano. Lo studio si concentrerà sull'ordinamento italiano per individuare tendenze, problemi e soluzioni condivise.

ERC: 
SH2_4
SH1_5
SH1_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2243559
sb_cp_es_302660
sb_cp_es_302701
sb_cp_es_302702
sb_cp_es_302703
Innovatività: 

La ricerca mira ad esaminare il tema del miglioramento della conciliazione vita-lavoro ottenibile attraverso l'autonomia negoziale individuale; argomento che si contraddistingue per la sua innovatività e per l'importanza degli interessi sottesi. Preliminarmente si consideri che il Diritto del Lavoro ha tradizionalmente svolto la sua funzione di ordinamento protettivo della parte debole del contratto di lavoro, anche per mezzo del dominio della fonte eteronoma sull'autonomia tanto collettiva quanto individuale. Sennonché nell'era della cd. "platform economy", contraddistinta da una pressante evoluzione tecnologica e dalla globalizzazione competitiva dei mercati, la disintermediazione delle relazioni del lavoro e la flessibilizzazione della norma protettiva hanno finito per accentuare di molto il ruolo dell'autonomia individuale. Sino a pochi anni fa, infatti, i patti individuali derogatori alla legge erano possibili solo in rari e tassativi casi in quanto necessitati da uno "stato di necessità": crisi aziendali e tutela dell'occupazione erano le causali tipiche alla base del binomio occupazione-flessibilità. Sennonché, con la recente riforma strutturale dell'ordinamento giuslavorista del nostro Paese, avutasi con la definitiva attuazione del "Jobs Act" (legge 183/2014), siffatto binomio viene a mutare giacché, nei rapporti tra legge e contrattazione, si pone da parte la flessibilità contrattata per rimettere all'autonomia individuale, esercitata in forma assistita, la disponibilità di segmenti di legislazione sul lavoro come le clausole elastiche nel part time o la conclusione dei cd.patti di demansionamento. Ebbene, alla base di questi segmenti di legislazione sul lavoro lasciati alla disponibilità individuale vi è un nuovo assetto di finalità che, lungi da essere solo difensive (tutela dell'occupazione ad esempio), sono orientate al perseguimento di vantaggi concreti per la persona-lavoratore: la conciliazione vita-lavoro (o come definita nei paesi anglosassoni Work-life balance). I lavoratori, pertanto, al di là dell'operato dei corpi intermedi che gli rappresentano, si impongono quali soggetti attivi nelle pattuizioni individuali contrattando su aspetti importanti per la propria dignità professionale ed umana. Anche successivamente al Jobs Act, il legislatore ha perseguito nella volontà di conferire nuovi ambiti di esercizio all'autonomia negoziale individuale tramite l'introduzione del "lavoro agile" (art 18 ss., legge 81/2017), quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato; ove l'accordo individuale ha un ruolo di primo piano e la fonte eteronoma si limita a dettare la cornice generale regolativa entro cui l'autonomia individuale può trovare esplicazione. In questo istituto è emblematica un'inversione del tradizionale ordine di gerarchia delle fonti di disciplina del rapporto di lavoro anche in riferimento alla relazione intercorrente tra contrattazione collettiva ed individuale. Il contratto collettivo nazionale, infatti, può predeterminare in parte i contenuti di questa modalità di lavoro e semplificare di molto la negoziazione individuale ma saranno sempre comunque le singole parti, con il loro consenso, a scegliere la regolamentazione meglio rispondente alla propria conciliazione dei tempi vita-lavoro. In tal modo si assicura un più equilibrato bilanciamento tra impegno lavorativo ed esigenze/progetti esistenziali che si collocano al di fuori della sfera del rapporto di lavoro e che attestano una certa permeabilità di quest'ultimo ad interessi ricollegabili a vicende personali e che non allargano l'oggetto del contratto ma che si sovrappongono allo stesso. In altri termini, in ragione di una pervicace ricerca di una migliore conciliazione tra le due sfere della vita del lavoratore, si assiste, negli ultimi anni, ad un mutamento del riparto di competenze intercorrente sia tra la fonte eteronoma ed autonoma, sia tra l'autonomia collettiva ed individuale. Il Diritto del Lavoro eteronomo prova ad adeguarsi alla sfida dell'individualizzazione: finalità della ricerca sarà riuscire anche quella di comprendere come il sistema può passare da una uniformità di tutele e regole, rigide e uguali per tutti i lavoratori, ad un modello in cui il lavoro si adatta al singolo progetto di vita. Sono questi i presupposti entro cui il progetto di ricerca si dipanerà. Un progetto che, partendo dall'analisi del mutato contesto in cui il Diritto del Lavoro si trova ad operare, vuole ambiziosamente tendere alla ricerca di nuove modalità di protezione della sfera personale del lavoratore quale parte debole del rapporto e meritevole di protezione.

Codice Bando: 
1735539

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