Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2249839
Anno: 
2020
Abstract: 

Il presente progetto di ricerca verte principalmente sulla possibilità di coniugare gli strumenti di ricerca empirica forniti dalla valutazione come metodologia di ricerca sociale che aggiunge giudizi di valore migliorativi sull'efficacia di un intervento, di politiche e di progetti, ai temi della gestione delle aree protette e della conservazione della biodiversità. Questo lavoro prende forma dalla piena consapevolezza rispetto allo stato critico delle problematiche ecologiche globali. Il tasso di perdita di biodiversità è una delle criticità ambientali che più compromette il benessere e la stessa sopravvivenza dell'uomo sul pianeta Terra e le aree protette rappresentano il principale strumento di contrasto alla perdita di biodiversità. Tuttavia, il sistema delle aree protette italiane non prevede ancora, né a livello locale né nazionale, alcun tipo di strategia valutativa atta ad analizzare le politiche e le modalità di gestione delle stesse. L'obiettivo della ricerca consiste nella volontà di integrare gli esistenti strumenti di valutazione delle aree protette orientati esclusivamente alla misurazione dell'efficacia della performance, con una valutazione intesa propriamente come metodologia di ricerca sociale, tramite la quale indagare i complessivi e reali effetti di gestione di queste istituzioni pubbliche, focalizzando l'attenzione sugli impatti che le politiche implementate hanno sui territori. Le aree protette, nel tutelare e conservare le specie e gli habitat naturali, ritraggono una vivida espressione di laboratori di sviluppo locale sostenibile, all'interno dei quali si generano idee e soluzioni per la convivenza tra uomo e natura. L'intento della ricerca consiste nel creare un modello di analisi valutativa per le aree protette italiane abile a comprendere ogni aspetto esistente in questi microcosmi, testandolo empiricamente in tre Parchi Nazionali italiani situati in diverse zone d'Italia, scelti in base a differenti gradienti socioculturali.

ERC: 
SH2_6
SH2_9
LS8_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2920069
Innovatività: 

Innovare nella ricerca significa investire nel futuro, è come preservare e rafforzare ciò che già è noto illuminando lo scibile a disposizione. Applicare la dimensione valutativa alla tematica della conservazione della biodiversità significa finalmente compiere un grande passo in avanti, ormai indispensabile, nella ricerca scientifica nazionale ed internazionale. Fare ricerca consente a un Paese di essere competitivo nel mercato globale della conoscenza, garantendo il benessere della popolazione. E' impossibile pensare di progredire veramente rinunciando alla possibilità di perfezionare un modello valutativo capace non solo di misurare l'efficacia di un qualcosa, quanto piuttosto abile a dare risposte calibrate alle peculiarità dei territori in cui si implementa una politica, un progetto, un programma. Valutare con un approccio di tipo positivo consente di spiegare le motivazioni e le modalità dei cambiamenti che avvengono direttamente per le persone che vivono queste realtà: è impensabile continuare a non considerare gli impatti che alcune scelte hanno. E' possibile pensare e realizzare qualcosa di veramente tangibile per aumentare la considerazione collettiva verso la tematica ambientale, rispettando e migliorando il lavoro svolto dalle aree protette naturali che da sempre si occupano di preservare noi e la nostra "casa". Risulta quantomai necessario ampliare gli studi di valutazione svolti fino ad ora nel nostro Paese integrandoli con un occhio sociologico che mira ad evidenziare gli impatti che degli Enti così importanti hanno sui contesti in cui incidono. L'approccio immaginato, sicuramente innovativo , può far derivare delle raccomandazioni valutative valide per tutti i Parchi Nazionali presenti in Italia, grazie a un modello di valutazione che potrà essere generalizzato al fine di produrre avanzamenti e correzioni nella gestione di realtà così complesse quanto irrinunciabili. Con l'immenso patrimonio naturale che l'Italia possiede è importante ora che ci sia un'attenzione più forte allo strumento della valutazione che superi l'idea del mero controllo della performance.
L'auspicio, come coraggioso tentativo immaginato, è quello di accrescere l'attenzione politica, sociale e culturale verso la tematica della conservazione della biodiversità, approfondita e interrogata  da professionisti con punti di vista e preparazione differenti, che diventano insieme costruttivi e complementari (Gallino, 1992). La teoria e la pratica valutativa devono essere degli imprescindibili strumenti nella gestione e nella organizzazione di politiche, programmi e progetti, anche di stampo ambientale, al di là di qualsivoglia paradigma culturale e rallentamento burocratico. Lo strumento valutativo può decisamente conferire la giusta e decisiva importanza alle aree protette italiane anche come processo culturale, in un'ottica di progettazione che già da anni vige in altri Paesi europei e nella più lungimirante tradizione americana dei Parchi Nazionali, perché è possibile superare l'annoso dibattito derivante dalla crisi ambientale di cui tutti noi siamo protagonisti, la quale è anche figlia di una crisi cognitiva circa le modalità con cui vengono studiate e gestite le tematiche e le realtà ambientali (Saragosa, 2005; Meldolesi, 1994).

-Gallino L., (1992), L'incerta alleanza. Modelli di relazioni tra scienze umane e scienze della natura, Einaudi, Torino.
-Meldolesi L., (1994), Alla scoperta del possibile: Il mondo sorprendente di Albert O. Hirschman, Il Mulino, Bologna.
-Saragosa C., (2005), Insediamento umano, ecologia e sostenibilità, Donzelli.

Codice Bando: 
2249839

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma