Le isole contengono una componente rilevante della fauna e della flora del bacino del Mediterraneo, considerato un hotspot di biodiversità nel mondo. Fin dai tempi di Darwin, i sistemi insulari vengono considerati vere e proprie "macchine di speciazione", dove vivono specie uniche al mondo. Con le moderne tecniche molecolari e di analisi morfologica, sono state scoperte recentemente numerosissime entità evolutive a se stanti prima non ritenute tali, che necessitano specifiche politiche di conservazione e di tutela ambientale. Eclatante il caso delle lucertole del genere Podarcis, per le quali sono state identificate due nuove specie, nelle isole Eolie e nelle isole Pontine. Meno studiato, ma ugualmente interessante, è l'arcipelago Toscano, fra i più antichi del Mediterraneo. Recenti studi, hanno dimostrato una notevole diversità morfologica di Podarcis siculus in questo contesto che necessità un approfondimento dal punto di vista molecolare. Inoltre Podarcis muralis, presente anch'essa su diverse isole dell'arcipelago, manca di un campionamento completo esteso anche agli isolotti e agli scogli minori.
Il presente progetto propone di approfondire e completare le conoscenze sulla diversità morfologica e genetica dei lacertidi insulari dell'arcipelago Toscano appartenenti al genere Podarcis, con lìobiettivo di ricostruire un quadro biogeografico e tassonomico esaustivo che fornisca informazioni utili sulle quali basare adeguate politiche di gestione e conservazione della fauna selvatica in uno dei più importanti sistemi insulari del Mediterraneo.
L'importanza del contributo che gli endemismi insulari apportano alla biodiversità complessiva del Mediterraneo è ampiamente riconosciuta nella letteratura scientifica in diversi taxa. L'origine e l'evoluzione delle principali linee filetiche di Podarcis muralis e Podarcis siculus è molto antica e presenta una gravitazione circum-Tirrenica, per questo motivo possono essere considerate paleo-endemismi italiani. Nonostante ciò, le conoscenze sulla diversità biologica di queste specie in molti contesti insulari è ancora scarsa o incompleta. Inoltre, una serie di fattori antropici quali la frammentazione e la perdita di habitat, rendono le popolazioni insulari più vulnerabili ad alterazioni ambientali ed al conseguente rischio di estinzione, come già successo per le popolazioni endemiche di Podarcis delle isole Pontine. Approfondire le conoscenze sulla biodiversità in questi particolari e delicati contesti ecologici risulta quindi di fondamentale importanza, sia da un punto di vista evolutivo che dal punto di vista della conservazione delle specie a rischio.
Le popolazioni delle specie in esame in questo studio sono entrambe inserite nelle liste gestione della fauna selvatica nei rispettivi enti Parco Nazionale (Piano del Parco Nazionale dell¿arcipelago Toscano 2009), i quali però ad oggi non si possono dotare di un background di conoscenze adeguato su molta flora e fauna presenti su di esso. Il campionamento effettuato in questo studio e le analisi molecolari e morfologiche serviranno ad per approfondire e colmare un vuoto di conoscenze che potrebbe far sottovalutare la reale biodiversità presente nell'arcipelago e depotenziare lo sforzo di protezione dell'ambiente nelle isole toscane, un contesto ecologico molto importante per il nostro Paese. Inoltre, dal punto di vista metodologico, si introduce un approccio innovativo utile allo scopo del lavoro. Infatti, in molti studi di questo tipo, manca la combinazione dei dati genetici con quelli morfologici, spesso analizzati separatamente, L'uso contemporaneo di tecniche multidisciplinari e avanzate permetterà la ricostruzione di un quadro biogeografico e tassonomico esaustivo sulla diversità dei lacertidi nell'arcipelago toscano, permettendo al contempo l'individuazione di unità evolutive indipendenti a priorità di conservazione all'interno dell'arcipelago Toscano.