Obiettivo: Scopo del presente lavoro è individuare ed analizzare le variabili di difficoltà tecnica, per l'esecuzione dell'agobiopsia polmonare (AGBP), proprie delle lesioni polmonari e di valutare come influiscano sui tempi di esecuzione, sulla dose erogata al paziente e all'operatore e sul successo tecnico della procedura.
A tal fine sono state analizzate retrospettivamente 248 AGBP (148 uomini e 100 donne, età media 69 anni), eseguite presso il nostro istituto dal 2014 al 2017, realizzando un sistema di score a punti sulla base di: diametro massimo della lesione, localizzazione della stessa e distanza dall' accesso pleurico. Le lesioni sono state quindi raggruppate in 3 classi (bassa, intermedia e alta difficoltà tecnica). Per ogni classe sono stati analizzati successo tecnico ( inteso come sufficiente quantità di materiale per diagnosi istologica certa), durata della procedura e dose erogata, correlando i risultati al SUV della lesione allo studio PET.
I noduli PET negativi hanno richiesto procedure significativamente più lunghe (p
I risultati ottenuti dimostrano che l'AGBP dei noduli PET negativi ad alta difficoltà tecnica è associata ad una scarsa accuratezza diagnostica a fronte di un elevato tasso di complicanze, una maggiore dose erogata ed un aumento dei tempi procedurali.
Il nostro studio retrospettivo suggerisce quindi che questo
sottogruppo di pazienti (nonostante costituito da un basso numero solo 18 su 248) dovrebbe essere sottoposto ad un differente iter diagnostico.
Per validare il nostro sistema di scoring ed i risultati ottenuti riteniamo necessario eseguire un secondo studio prospettico di validazione che possa confermare gli importanti risultati ottenuti.
Nonostante l'esiguità del campione dei pazienti con noduli polmonari PET negativi ad alta difficoltà tecnica e che la biopsia in questi pazienti rappresenta uno sforzo diagnostico e non la routine, il significativo tasso di insuccesso, in queste procedure, se confermato dal nostro studio prospettico di validazione,
rende ragionevole pensare che altre strategie siano da perseguire al fine del raggiungimento della diagnosi.
Lo scopo del nostro studio prospettico è quello di validare un sistema di scoring che possa assegnare un rischio concreto di insuccesso della procedura di AGBP per ogni singola lesione. Ciò porterebbe ad identificare con certezza quei pazienti che non dovrebbero essere sottoposti ad una tale procedura invasiva che esporrebbe a rischi inutili.
Il nostro studio, se confermato e validato, avrebbe un notevole impatto sulle flow-chart del management delle lesioni polmonari, con impronta internazionale; è ragionevole pensare che dovrebbe essere integrato in tutti gli iter diagnostici-terapeutici delle lesioni polmonari sospette per neoplasia. In questo sottogruppo di pazienti, pertanto, sarebbe da prendere in considerazione il follow-up clinico-strumentale o direttamente l'approccio chirurgico.