Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2531876
Anno: 
2021
Abstract: 

Da circa tre decenni è in corso, soprattutto nel mondo anglosassone, una revisione critica del ruolo delle immagini nella formulazione dell'immaginario collettivo e nel processo di costruzione dell'identità. Manifestandosi sotto nomi e forme diverse (cancellazione, boicottaggio, decolonialismo) tale atteggiamento ha mutato profondamente le "politiche delle arti", coinvolgendo inevitabilmente alcune pratiche della disciplina storico-artistica. Musei e università sono chiamati a ripensare il loro modo di narrare la storia dell'arte mettendo in discussione la legittimità del proprio punto di vista e l'oggetto della narrazione. Nel panorama storico-artistico italiano è stato finora dato poco spazio a questo fenomeno di ripensamento del patrimonio e delle narrative che lo hanno storicizzato. Principale obiettivo del progetto è quello di promuovere un confronto tra specialisti di università, musei e istituzioni. Ci si propone in primis di individuare e distinguere le differenti forme attraverso cui la contestazione dell'immagine si è manifestata nella storia, dal Medioevo alla contemporaneità (iconoclastia, damnatio memoriae, cancellazione), considerando casi rappresentativi di specifici approcci e comportamenti, nella duplice prospettiva della comunità/pubblico (quale attore/recettore) e della forza dominante (quale soggetto politico/detentore/committente). Si intende riflettere storicamente sul modo in cui i recenti eventi di ostracismo delle immagini (abbattimenti di statue, riallestimenti museali, etc.) possano collegarsi a fenomeni che - in precisi contesti - hanno portato al rifiuto di opere d'arte, alla loro condanna e anche alla loro riabilitazione. Al contempo, l'indagine propone un'analisi critica dei modelli e degli strumenti adottati dagli storici dell'arte e dai curatori museali nella scrittura e riscrittura della storia delle immagini, della loro capacità di raccogliere il sentimento della memoria e dell'identità collettiva.

ERC: 
SH5_6
SH5_7
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3194622
sb_cp_is_3194648
sb_cp_is_3205879
sb_cp_es_449209
sb_cp_es_449210
sb_cp_es_449211
sb_cp_es_449212
sb_cp_es_449213
Innovatività: 

La ricerca proposta trova il suo principale tratto di innovatività nel confronto tra studiosi di storia dell'arte e curatori museali internazionali sul tema del patrimonio, inteso come fenomeno storico-culturale da leggere e interpretare, ma anche come bene da custodire e da mettere in relazione con il pubblico. Il contesto comparativo internazionale è un dato essenziale del progetto: in particolare, il confronto tra realtà e approcci epistemologici di diverso orientamento, quali quello italiano, spagnolo e francese, permette di riflettere sul rapporto tra le immagini e la memoria, tra il ruolo della critica e le istituzioni museali attraverso diverse prospettive storiche e culturali. La dimensione europea costituisce di per sé un eccezionale piano di dibattito sul significato (e sulle potenzialità) della storia dell'arte nella costruzione dell'identità e dei valori condivisi, ma anche sui livelli di interazione tra museo e critica, soprattutto nella definizione di un canone di riferimento, nella promozione del gusto e dell'affermazione del processo di riconoscimento tra comunità e immaginario visivo. Molto rilevante è il coinvolgimento di due importanti centri di ricerca internazionali (la Escuela del Prado e l'Ecole du Louvre), fortemente impegnati nell'affiancamento della riflessione scientifica alla pratica curatoriale di collezioni storicizzate divenute campo di discussione rispetto ai temi della decolonizzazione e della legittimità dei cosiddetti "musei universali". La lente della cancellazione, proposta dal progetto, permette una rilettura, che è al tempo stesso attuale e retrospettiva, sulla costituzione delle raccolte, sulle operazioni di selezione e di allestimento, sulle narrazioni elaborate in dialogo con la riflessione storico artistica. In tale senso, il coinvolgimento dei Musei Vaticani apre un canale di ragionamento metodologico ancor più serrato sul fronte della nascita del museo moderno, da leggere in strettissima relazione con le vicende storico culturali dell'Europa tra XVIII e XIX secolo. La prospettiva cronologica di "lunga durata" che si intende perseguire - con un coinvolgimento di studiosi impegnati su ricerche che spaziano dal Medioevo alla contemporaneità - agevolerà una comprensione del fenomeno della "cancellazione", da analizzare anche nella prospettiva della fortuna critica di movimenti, linguaggi espressivi, iconografie, sia nella chiave delle scelte storiografiche, sia sul terreno delle condanne intraprese verso l'arte del passato. Rientrano in questa logica, per esempio, la marginalizzazione dell'alto medioevo, la contrapposizione tra naturalismo e classicismo, la tensione tra realismo e avanguardie durante il Novecento (in proposito la riflessione si estenderà evidentemente al contesto dei totalitarismi e allo scenario della guerra fredda). Lo sguardo internazionale che si è fortemente voluto nella costituzione del gruppo di lavoro risulta strategico e necessario al conseguimento di risultati inediti, sia sotto il profilo della ricerca che dell'affinamento di un metodo di lavoro specificamente orientato allo studio dei fenomeni di "cancellazione". La costituzione di un network europeo di storici dell'arte attivi su diversi fronti della ricerca (università, musei) rappresenta infine un'opportunità di estrema importanza non soltanto per la comprensione dell'argomento proposto, ma per la messa a punto di una metodologia di lavoro fino ad oggi mai individuata.

Codice Bando: 
2531876

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma