Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_592989
Abstract: 

La ricerca ha come oggetto lo studio dei canzonieri manoscritti spagnoli compilati tra il '500 e il '600 e conservati nelle ricchissime biblioteche romane, veri gioielli bibliografici e un patrimonio immenso ancora tutto da esplorare. Gli studi sui canzonieri iberici dei Secoli d'Oro hanno avuto negli ultimi trent'anni un grande sviluppo in Spagna e fuori dalla Spagna, e in quest'ambito è storicamente significativa proprio la tradizione italiana, con apporti rilevanti già nell'ispanismo positivista, da Benedetto Croce ai filologi romanzi di scuola romana fino agli studi intensificatisi in tempi recenti. Il primo obiettivo della ricerca sarà quindi essenzialmente bibliografico: il gruppo si occuperà di implementare l'inventario, finora incompleto, delle fonti canzonieresche spagnole del '500-'600 conservate a Roma presso la Vaticana, la Nazionale, la Casanatense, la Vallicelliana, la Corsiniana, l'Alessandrina, ecc. Successivamente, l'attenzione si concentrerà sulla presenza, all'interno di questi canzonieri, della poesia popolareggiante ispanica, spesso destinata al canto, come dimostra l'esistenza in alcune sillogi di una partitura musicale che accompagna i versi. Infatti, a Roma, i circoli poetici facenti riferimento sia alla curia papale che all'aristocrazia cittadina, spesso caratterizzati dal bilinguismo e da una certa ispanofilia, mostrano una grande familiarità sia con le melodie spagnole che con il modo di suonare la chitarra chiamato proprio "alla spagnola". È in questa prospettiva che si inserisce l'edizione di singoli canzonieri già individuati e ritenuti interessanti per la ricostruzione della fruizione, della selezione e della ricreazione di questi testi tradizionali: cinque raccolte, tutte riconducibili al '500 e al '600, e solo parzialmente descritte ed edite: Ms. Corsini 625 (olim 44-A-16); Ms. Corsini 970 (olim 44-A-21); Ms. Vat. Ottoboniano 2882; Ms. Vat. Chigi Q.IV.10; Ms. Vat. Barberini Latini 3602.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_739209
sb_cp_is_750652
sb_cp_is_855523
sb_cp_es_121718
sb_cp_es_121719
sb_cp_es_121717
Innovatività: 

Si prevede che il progetto abbia un concreto impatto scientifico in primo luogo nell'ambito degli studi sui canzonieri spagnoli in Italia. La gran quantità di sillogi compilate e circolanti nella Roma del '500-'600, infatti, testimonia l'interesse degli intellettuali della città per la lingua spagnola, che all'epoca era considerata una lingua di cultura, e per la letteratura che in quella lingua era scritta. Se da Napoli, sede della corona aragonese sin dalla metà del '400, l'influenza iberica si espande al di fuori del regno anche grazie all'attenta politica matrimoniale messa in atto dagli eredi di Alfonso V "Il Magnanimo", nel caso di Roma fu senz'altro determinante l'arrivo dei due papi Borgia, Calisto III (1378-1453) e soprattutto Alessandro VI (1431-1503), per la nascita e lo sviluppo di una vera comunità spagnola (si veda, ad esempio, il classico lavoro di Benedetto Croce, La Spagna nella vita italiana durante la Rinascenza. Scritti di Storia, Letteratura e Politica, VIII, Bari, Giuseppe Laterza & Figli, 1922, e i più recenti contributi di T.J. Dandelet, La Roma española (1500-1700), Barcelona, Crítica, 2001; M. Vaquero Piñeiro, Viaggiatori spagnoli a Roma nel Rinascimento, Bologna, Patron Editore, 2001; A. Serio, Modi, tempi, uomini della presenza ispana a Roma tra la fine del Quattrocento e il primo Cinquecento (1492-1527), in F. Cantù, M.A. Visceglia, L'Italia di Carlo V. Guerra, religione e politica nel primo Cinquecento, Roma, Viella, 2003, pp. 433-476; M. Espadas Burgos, Buscando a España en Roma, Barcelona, Lunwerg Editores y CSIC, 2006). Una comunità, quella ispana, tutta concentrata nel quartiere di Pozzo Bianco (Santa Maria in Vallicella) e nella vicina zona del ghetto, pieno di ebrei provenienti da ogni parte della penisola iberica, giunti a Roma dopo l'editto di espulsione del 1492. Una "Roma spagnola", appunto, con le sue stamperie e i suoi circoli letterari, perfettamente bilingui.
La ricerca proposta, pertanto, potrà contribuire a far luce sulle complesse dinamiche culturali e letterarie tra Italia e Spagna nel Rinascimento e nel Barocco nell'ambito specifico della poesia: i testi copiati nei canzonieri romani, infatti, circolavano abbondantemente per la penisola, come dimostrano le loro numerose attestazioni in altre raccolte coeve: in questo senso, esemplare è il caso del Ms. Corsini 625 studiato da P.Botta e da F.Zimei per gli aspetti musicali. Il successo del modello spagnolo del "cancionero" in un ambiente che spagnolo non era dimostra la grande attrazione dei circoli letterari romani e italiani per le mode musicali (e non solo) provenienti dalla Spagna e, nello stesso tempo, alcuni dei testi trasmessi dalle sillogi risentono del "colore locale" dell'Urbe e della penisola italica. Inoltre, sul piano della storia testuale, assumono particolare significato anche i casi di unica, ovvero di testi tramandati solo da questi canzonieri e che vengono così riscattati dall'oblio in cui sono caduti nella penisola iberica.
Il secondo aspetto di particolare interesse della ricerca è la sua marcata interdisciplinarità, dal momento che risultano implicati, attraverso le specifiche competenze dei singoli componenti (si veda "Descrizione delle attività e dei compiti dei partecipanti"), non solo gli studi letterari, ma anche la filologia testuale, la bibliologia e la storia del libro, fino alla musicologia nel caso dei canzonieri dotati di notazione musicale.

Codice Bando: 
592989
Keywords: 

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