
Numerosi studi su aspetti diversi delle capacità navigazionali hanno dimostrato come queste siano particolarmente suscettibili agli effetti dell'invecchiamento. Infatti, popolazioni di anziani non affetti da deficit psichiatrici o neurologici differiscono significativamente da adulti non anziani nella capacità di memorizzare sequenze di locazioni spaziali [1], di apprendere ambienti virtuali [2] o di elaborare rappresentazioni allocentriche dell'ambiente [3]. Inoltre, veri e propri deficit delle capacità navigazionali possono essere presenti anche in forma selettiva ed isolata nei disturbi neurocognitivi lievi, definizione con la quale nel DSM 5 vengono descritte tutte le forme di decadimento cognitivo in fase iniziale. In effetti è noto che episodi di disorientamento possono costituire il primo segno di un disturbo neurocognitivo [4].Alcuni studi suggeriscono anche che tipi diversi di deficit siano presenti in tipi diversi di disturbo neurocognitivo [2].
Il presente progetto intende analizzare varie componenti delle capacità navigazionali in un'ampia popolazione di controlli anziani al fine di a) definire quali aspetti siano suscettibili agli effetti del normale invecchiamento; b)standardizzare una serie di test per la valutazione delle capacità navigazionali da utilizzar per la valutazione diaghnostico-clinica. Inoltre verranno valutati gruppi di pazienti con tipi diversi di disturbo neurocognitivo per verificare l'ipotesi che ad ogni tipo di disturbo (AD, MCI , FTD, DS) corrispondano deficit di componenti diverse delle capacità navigazionali.
Bibliografia
1Nemmi F & al. Neuropsychol Dev Cogn B Aging Neuropsychol Cogn. 2017,24:29-4
2Bird CM Hippocampus. 2010,20:1154-69
3Iachini S & al. Curr Aging Sci. 2009,2:43-59
4Bianchini & al Am J Alzheimers Dis Other Demen. 2014, 29):749-54.
Sebbene negli ultimi anni diversi studi siano stati mirati all'analisi delle capacità navigazionali nell'invecchiamento e alle loro alterazioni in corso di patologie neurodegenerative e di disturbi neurocognitivi, manca a tutt'oggi una descrizione esaustiva di come le varie componenti delle capacità navigazionali (riconoscimento percettivo, memorizzazione, elaborazione di rappresentazione allocentrica, planning, etc.) si modifichino con l'invecchiamento e di quali siano le componenti alterate nelle fasi precoci del decadimento cognitivo. Infatti, gli studi di solito sono stati mirati a valutare singole componenti (ad es. working memory rispetto a memoria a lungo termine [1]), producendo talora risultati contrastanti. Il presente studio invece mira a valutare contemporaneamente aspetti diversi negli stessi partecipanti. Ciò consentirà di produrre diversi avanzamenti nella comprensione dei processi di invecchiamento normale e patologico delle capacità navigazionali. In particolare, l'analisi delle prestazioni del gruppo di controllo, costituito da anziani non affetti da patologie neurologiche o psichiatriche, permetterà da una parte di aver un quadro chiaro di quali componenti (attentive, mnesiche, esecutive) siano principalmente influenzate dall'invecchiamento, dall'altra di individuare i compiti maggiormente sensibili agli effetti dell'invecchiamento. Costituirà, inoltre, una standardizzazione dei test, permettendo di ricavare valori normativi da utilizzare nell'applicazione clinico-diagnostica dei test stessi.
Va sottolineato che al momento non esistono procedure o test standard per la valutazione delle capacità navigazionali, sebbene sia noto che deficit navigazionali possano essere i sintomi di esordio dei disturbi neurocognitivi. La standardizzazione delle prove descritte nel progetto costituisce perciò anche un notevole avanzamento dal punto di vista della ricerca translazionale, poiché fornisce una serie di strumenti da utilizzare in ambito diagnositico-clinico.
Una serie di informazioni rilevanti ed innovative deriverà dall'analisi dei risultati sui gruppi di pazienti con tipi diversi di disturbo neurocognitivo.
Innanzitutto, ci aspettiamo che nei gruppi di AD, FTD e MCI sia possibile osservare differenze significative delle prestazioni rispetto al gruppo di controllo in compiti diversi e di osservare negli AD una compromissione che riguarda quasi tutte le componenti delle capacità navigazionali. In particolare, ci aspettiamo di rilevare: una precoce compromissione della working memory, negli AD non presente anche in FTD e MCI; difficoltà di apprendimento sia al WalCT che al test "Learning a novel route" in AD e MCI, ma non in FTD,e difficoltà di riconoscimento dei landmark familiari in MCI e AD con atrofia che si estende in direzione posteriore, ma non in quelli con atrofia che si estende in direzione anteriore; difficoltà ai compit di planning navigazionale e di landmark ordering in FTD ma non in MCI.
I risultati ottenuti permetteranno di individuare quali componenti specifiche siano alterate in tipi diversi di processi neuro-degenerativi sin dalle fasi precoci della malattia.
Ci aspettiamo anche che nel gruppo DS le prestazioni siano molto variabili, e che prestazioni deficitarie siano osservabili solo in quei casi nei quali il disturbo soggettivo tende ad evolvere verso un conclamato disturbo neurodegenerativo. Gli studi fino ad oggi condotti su questo tipo di pazienti permettono di individuare 2 tipi di DS: DS1= pazieni nei quali il disturbo soggettivo precede l'evoluzione in MCI e AD, e DS2= soggetti che notano gli effetti del normale invecchiamento sul loro livello di attività e temono che siano segni dell'insorgenza di patologie neurocognitive. Poichè al momento la valutazione dei disturbi neurocognitivi non prevede alcuna prova standardizzata delle capacità navigazionali, ma solo un'indagine clinica su eventuali episodi di disorientamento, è possibile che i DS1 soffrano di disturbi dell'apprendimento o del planning navigazionale, pur non avendo mai esperito episodi di disorientamento (il disorientamento infatti consiste nel dimenticare percorsi o luoghi noti o nel non essere capace di pianificare percorsi quando quelli abituali non sono accessibili). I risultati i questo studio permetteranno di valutare se l'uso di test di navigazione ambientale possano discriminare i 2 tipi di DS.
Infine gli studi di neuroimaging permetteranno di meglio comprendere le basi neurali dei processi navigazionali tramite l'individuazione delle aree e della connettività correlati con deficit specifici delle diverse componenti dei processi di orientamento e navigazione ambientale.
Bibliografia
1Bird CM Hippocampus. 2010,20:1154-69