
Una recente meta-analisi ha mostrato come la presenza di una bassa densità minerale ossea sia significativamente associata alla presenza di aterosclerosi (OR 2,96, p
Potrebbe essere utile studiare il ruolo di nuove forme di comunicazione tra cellule di sistemi diversi che contengono contemporaneamente più informazioni: le microvescicole.
Le microvescicole sono vescicole di membrana rilasciate nel microambiente da diversi tipi cellulari tra cui le cellule endoteliali e del sistema immunitario. E' stato dimostrato che il numero delle microvescicole circolanti correla con lo spessore intima-media (IMT) carotideo, che è considerato un marker precoce di aterosclerosi. Inoltre un recente lavoro del 2016 ha mostrato come, in vitro, le microvescicole possano influenzare gli osteoclasti, cellule responsabili del riassorbimento osseo, rivestendo un ruolo anche nella modulazione del riassorbimento osseo che conduce all'osteoporosi.
Non esistono ad oggi studi in letteratura che analizzino contemporaneamente le microvescicole in pazienti con osteoporosi e aterosclerosi. L'obiettivo di questo progetto mira ad isolare ed analizzare le microvescicole in pazienti affetti da osteoporosi postmenopausale con e senza aterosclerosi rispetto a soggetti di controllo ed aterosclerosi asintomatica (valutate mediante IMT carotideo).
L'innovatività della ricerca risiede nella valutazione delle microvescicole in questo particolare gruppo di pazienti affetti da osteoporosi e da aterosclerosi. Infatti, in letteratura non esistono studi analoghi, mentre risulta importante determinare le modalità di cross-talk tra osso ed endotelio per comprendere come venga determinata l'associazione descritta dalle meta-analisi tra osteoporosi e aterosclerosi. La decisione di valutare l'IMT carotideo implica rivelare delle forme precoci di aterosclerosi del tutto asintomatiche. La comprensione del ruolo delle microvescicole ci permetterà quindi eventualmente di proporle come marker di malattia e di stratificare il rischio di aterosclerosi nei pazienti in base al numero e alle caratteristiche del loro contentuo. Infine è ipotizzabile modularne l'espressione e intervenire per limitare il danno osseo e l'aterosclerosi. Lo studio è quindi determinante e propedeutico per individuare lo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche.