Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2089858
Anno: 
2020
Abstract: 

Il carcinoma del colon (CC) è estremamente eterogeneo in termini di manifestazioni cliniche, caratteristiche molecolari, sensibilità al trattamento e prognosi.
Il CC in stadio III (pT1-T4 e pN1-N2sec TNM/AJCC) costituisce il 30% dei CC. In questo sottogruppo lo standard di trattamento è rappresentato dall'intervento chirurgico seguito dalla chemioterapia adiuvante (6 mesi) che ha determinato una riduzione del rischio relativo di morte del 33%, e un beneficio assoluto in sopravvivenza globale (OS) del 10-15%. Non tutti i pazienti, tuttavia, hanno la stessa prognosi tanto è vero che, sulla base dello studio internazionale di collaborazione IDEA, è stata dimostrata la non inferiorità di uno schema chemioterapico della durata di 3 per i CC stadio III basso rischio ( T1-3 e N1).
Fattori istopatolologici quali la modalità di crescita del tumore sul fronte di invasione (budding), la distribuzione e l'entità dell'infiltrato linfocitario T (immunoscore) e molecolari (presenza di instabilità microsatellitare - MSI; mutazioni di BRAF e KRAS) sono stati proposti come ulteriori indici per la stratificazione del rischio di recidiva. Essi tuttavia costituiscono una fotografia al momento della diagnosi e l'evidenza di progressione clinica di malattia resta legata alle tempistiche con cui si eseguono gli esami strumentali durante il follow up.
Recentemente nel CC lo studio mutazionale del ctDNA per la valutazione della malattia minima residua è stato proposto come strumento di monitoraggio per predire il rischio di recidiva nei pazienti con assenza di malattia dopo l'intervento chirurgico (stadio I-III) prima della comparsa di lesioni metastatiche evidenziabili con le tecniche di imaging.
Il nostro studio si propone di valutare, in una popolazione omogenea di pazienti con CC stadio III, il valore prognostico dei parametri istopatologici e molecolari e del ctDNA valutato ad intervalli regolari durante il follow-up e la loro relazione con la recidiva di malattia.

ERC: 
LS7_2
LS1_10
LS2_6
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2676339
sb_cp_is_2639639
sb_cp_is_2640740
sb_cp_es_362060
sb_cp_es_362061
Innovatività: 

Il carcinoma del colon stadio III (sec AJCC/TNM) rappresenta circa il 30% dei carcinomi colorettali. Dal punto di vista patologico lo stadio III è definito dalla presenza di metastasi nei linfonodi locoregionali (N1-2) indipendente mente dall'entità della infiltrazione della parete colica (T1-4). Lo standard di trattamento è rappresentato dall'intervento chirurgico seguito dalla chemioterapia adiuvante. Nel CC in stadio III, la chemioterapia adiuvante ha determinato una riduzione del rischio relativo di morte del 33%, con un beneficio assoluto in sopravvivenza globale (OS) del 10-15%. Non tutti i pazienti affetti da CC in stadio III, tuttavia, hanno la stessa prognosi tanto è vero sulla base dello studio internazionale di collaborazione IDEA è stata dimostrata la non inferiorità di uno schema chemioterapico della durata di 3 mesi invece dello standard di 6 mesi per i CC stadio III basso rischio, definiti come T1-3 e N1.
Fattori istopatolologici quali la modalità di crescita del tumore sul fronte di invasione (budding), la distribuzione e l'entità dell'infiltrato linfocitario T (immunoscore) e molecolari (presenza di instabilità microsatellitare - MSI; mutazioni di BRAF e KRAS) sono stati proposti come ulteriori indici per la stratificazione del rischio di recidiva. Essi tuttavia costituiscono una fotografia al momento della diagnosi e l'evidenza di progressione clinica di malattia resta legata alle tempistiche con cui si eseguono gli esami strumentali durante il follow-up.
Recentemente nel CC lo studio mutazionale del ctDNA per la valutazione della malattia minima residua (MMR) è stato proposto come strumento di monitoraggio per predire il rischio di recidiva nei pazienti con assenza di malattia dopo l'intervento chirurgico (stadio I-III) prima della comparsa di lesioni metastatiche evidenziabili con le tecniche di imaging.

Il nostro studio si propone di indagare in modo prospettico un campione omogeneo per stadio (CC stadio III) di 60 pazienti affetti da CC sia attraverso una valutazione morfologica (budding, grading, immunoscore) e molecolare (MSI e mutazioni di geni che dal punto di vista clinico presentano varianti patogenetiche rilevanti nel CC) del campione tumorale sia attraverso la valutazione del ctDNA, prelevato ad intervalli regolari per 24 mesi, come strumento di monitoraggio della malattia minima residua.

Le novità, rispetto a studi pubblicati sono rappresentate da:
- la relazione tra caratteristiche morfologiche/molecolari, già proposte per la stratificazione del rischio di recidiva nel CC stadio III, e il monitoraggio del ctDNA non è stata ancora indagata;
- gli studi condotti sul monitoraggio della malattia minima residua tramite ctDNA nel CC si riferiscono a casistiche seppure più ampie, meno omogenee dal momento che contengo tutti gli stadi del CC non metastatico (I-III);
- non ci sono dati sulla presenza di ctDNA e del suo valore prognostico in pazienti stadio III basso rischio trattati con ciclo chemioterapico di 3 mesi.

Questo studio può contribuire all'avanzamento delle conoscenze volte ad una personalizzazione del trattamento di pazienti affetti da CC basata su elementi prognostici affidabili e riproducibili.

Codice Bando: 
2089858

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