Il patrimonio culturale è sottoposto a rischi dovuti a cause umane e naturali, che richiedono un¿implementazione di politiche di resilienze. In particolare, le città europee si caratterizzano per l¿utilizzo del patrimonio culturale, esponendolo a rischi derivanti dall'urbanizzazione, dal degrado ambientale, dai cambiamenti climatici e processi relativi allo sviluppo. Nei paesi, dove queste caratteristiche sono particolarmente evidenti e i rischi naturali minano costantemente il patrimonio culturale nazionale, risulta centrale l¿elaborazione e attuazione di misure specifiche, per far fronte a tali minacce. Un possibile approccio alla problematica riguarda l¿utilizzo dei dati provenienti da crowsourching, il quale, unito a tecniche fotogrammetriche, consente la produzione di modelli 3D dei manufatti sottoposti a monitoraggio, tutela, e non solo, mediante materiale fotografico a basso costo, può dare rispondenza alle richieste attualmente avanzate dalla pubblica amministrazione e da privati.
Per validare tale approccio bisogna procedere ad uno studio dal punto di vista della valutazione cromatica e dimensionale dei manufatti ricostruiti, attraverso una validazione della sua fedeltà alla realtà, garantendo il rispetto dei requisiti di accuratezza e affidabilità, necessari alla conservazione. Le ricostruzioni prodotte saranno quindi confrontate con quelle ottenute in diversi istanti temporali, per identificare e monitorare eventuali cambiamenti che possono essere collegati alle tematiche della protezione civile, come abusi, dissesti e rischi idrogeologici. Infine, i modelli ottenuti saranno integrati all¿interno di rappresentazioni in realtà virtuale, al fine di incrementarne la diffusione, la fruibilità e l¿immersione oltre che permettere l¿aggiunta di contenuti multimediali e interattivi.
Durante lo svolgimento del progetto verrà effettuato il quadro delle applicazioni specifiche, che sviluppate nell¿ultimo decennio, consentono e la visualizzazione in 3D degli edifici di interesse culturale sia atte a reintegrare virtualmente le parti lacunose dei manufatti, o all¿inserimento di contenuti didattici multimediali. Scopo ultimo del progetto è verificare la fattibilità dell¿integrazione dei dati, implementati con contenuti informativi, al fine di consentire una mappatura georeferenziata e temporale dei manufatti ricostruiti, in modo migliorarne l¿accessibilità.
Questo aspetto risulta necessario ai fini di un¿apertura dei modelli al pubblico, che potrà accedervi in modo gratuito o previo registrazione a pagamento. L¿aggiunta dei dati di posizionamento è inoltre utile ai fini dello studio di dissesti o cedimenti, come quelli causati da alterazioni del substrato fondiario dovuti, per esempio, alla presenza di terreni argillosi, assestamenti o smottamenti. L¿analisi si spingerà fino alla possibilità di evidenziare eventuali interventi esterni o modifiche dei manufatti dovuti all¿azione umana (pressione antropica) oltre che a quella ambientale. Un¿infrastruttura IT basata su cloud e lo strumento proposto, possono essere considerati come gli elementi costitutivi per attuare politiche di rafforzamento della resilienza in ambito Smart City.
La presente ricerca andrà quindi ad incrementare la possibilità di fruizione dei contenuti da parte di esperti, e non, aggiungendo l¿elemento virtuale e garantendo al contempo solidità scientifica all¿infrastruttura andando ad indagare aspetti come colore, distorsioni e percezione dei risultati. Verranno inoltre migliorare le tecniche fotogrammetriche utilizzate andando a studiare l¿ottimizzazione dei database fotografici tramite procedure ricorsive al fine di identificare possibili elementi di disturbo (foto o video) che rischierebbero di ridurre la qualità dei risultati (presenza di ostacoli, punti di presa errati, cattiva esposizione o sfocature, etc..). Non bisogna infatti dimenticare l¿origine del database proposto è nel crowsoucing, che comportando foto prese dagli utenti non ha nessun controllo sulla qualità delle stesse. Queste tematiche sono del tutto assenti nei progetti attuali o nella fotogrammetria che si occupa di ottenere i risultati migliori partendo da database fotografici ottimizzati su strumentazioni professionali. La stessa conclusione vale per gli attuali tool impiegati dalla protezione civile che, per via dei costi, non riescono a coprire gran parte dei manufatti di interesse, risultato che può invece essere facilmente raggiunto con la metodologia proposta. Inoltre, un¿altra tematica di interesse riguarda la percezione dei risultati, occupandosi la fotogrammetria, ad oggi, soltanto dei risultati dimensionali, trascurando quelli colorimetrici o percettivi, è necessario studiarne i risultati al fine di garantirne l¿accuratezza e l¿affidabilità. L¿implementazione delle tecnologie virtuali, infine, è ancora ad uno stato pioneristico, soprattutto per quanto riguarda la protezione civile o le applicazioni di crowsoucing. Altri progetti, come il progetto Michelangelo o New Palmira si limitano a restituire dei modelli 3D dei manufatti senza integrare tutti gli elementi presenti nella ricerca proposta, che, si presenta come apripista per tutte le tematiche elencate.