I monumenti iscritti che fanno parte del patrimonio culturale di Roma e del Lazio sono beni tanto preziosi quanto fragili: fondamentali per la nostra conoscenza della storia del territorio in età antica, sono esposti, in età moderna, a rischi legati ad eventi naturali imprevedibili come i terremoti, ma anche ai danni legati all'azione dell'uomo come gli atti di vandalismo, i furti e l'immissione nei canali del commercio illegale di antichità. La sistematica digitalizzazione e messa in rete di tutte le informazioni disponibili relative a testi e supporti delle iscrizioni latine e greche dell'Italia antica sta mettendo progressivamente "al sicuro" i dati relativi a questo particolare tipo di documentazione, e quest'opera si è rivelata di eccezionale importanza in occasione del recente sisma di Amatrice e del lavoro di recupero del patrimonio culturale danneggiato che ne è seguito. Il progetto "Colligite fragmenta ne pereant" si propone di dare un consistente contributo alla digitalizzazione del patrimonio epigrafico a rischio, concentrandosi su alcuni nuclei, ben individuabili, di iscrizioni latine di Roma e del Lazio: il corredo epigrafico del Colosseo, le epigrafi esposte nell'area archeologico di Ostia, le iscrizioni latine di Tusculum e quelle dei centri costieri di Antium e Circeii. Tutti i dati relativi a questi nuclei di materiale saranno inseriti in un database epigrafico on line di riconosciuta validità (Epigraphic Database Roma: www.edr-edr.it), che li renderà recuperabili anche nell'eventualità di danni e dispersioni.
La possibilità di disporre di dati affidabili, aggiornati e sempre più completi relativi alla documentazione epigrafica di Roma e del Lazio è data dalla particolare metodologia seguita nella digitalizzazione delle iscrizioni, che non si limita ad una pura riproduzione acritica dell'esistenze, ma comporta una costante verifica dei dati grazie all'attività sul territorio dei membri del gruppo di ricerca e allo stretto legame tra l'attività scientifica e di studio e quella di informatizzazione dei materiali.
Il nuovo filone di indagini costituito dalle ricerche nella rete di materiali dispersi o considerati irreperibili, inoltre, ha portato alla raccolta e alla documentazione, per la prima volta, di un insieme di oltre un centinaio di iscrizioni, edite e inedite, vendute sul mercato antiquario e da qui confluite in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo (comprese l'Australia e la Nuova Zelanda).
Questo metodo ha già consentito di impostare su basi documentarie nuove lo studio dei centri antichi dell'Italia romana, come hanno dimostrato i numerosi contributi raccolti nel volume Colonie e municipi dell'Italia romana nell'era digitale (Tivoli 2017), che nascono proprio dall'attività di collaborazione con la banca dati EDR. L'elevata qualità dei dati, il loro vaglio critico e il costante rapporto con il territorio, inoltre, non consentono solo di migliorare la conoscenza della documentazione esistente, ma portano spesso alla scoperta di nuovi materiali o all'acquisizione di novità tanto importanti da meritare una pubblicazione a sé, come dimostra la serie di articoli intitolati "EDR - Effetti collaterali" pubblicati negli ultimi numeri della rivista Scienze dell'Antichità e consultabili sulla pagina "Documenti" del sito www.edr-edr.it (http://www.edr-edr.it/it/Documenti_it.php), dove si trovano anche i numerosi poster presentati in congressi nazionali e internazionali a partire da vari lavori di collaborazione con la banca dati EDR.
La possibilità di disporre di testi e immagini di iscrizioni latine e greche raggiungibili on line consente, inoltre, di utilizzare questi materiali anche nella didattica scolastica e museale.
Sono ormai numerosi i progetti di Alternanza Scuola Lavoro che vedono coinvolti a vario titolo studenti delle scuole superiori di Roma e del Lazio, che collaborano alla raccolta e all'inserimento dei dati, all'aggiunta delle traduzioni in italiano e in inglese attraverso la piattaforma EAGLE MediaWiki (https://wiki.eagle-network.eu/wiki/Main_Page), fino a collaborare con le istituzioni museali per l'illustrazione anche ad un pubblico di non addetti ai lavori di questo particolare tipo di materiali, favorendone così la consapevolezza e il rispetto.