La ricerca mira ad indagare gli esiti del rinnovamento che si verifica nelle concezioni architettoniche di carattere tipologico, strutturale e linguistico a Roma e in ambito Laziale nel corso del XIII secolo in seguito al recepimento di suggestioni e modelli derivati dalle esperienze del gotico Francese. L'obiettivo primario dell'indagine che si propone è quello di pervenire alla composizione di un repertorio per quanto possibile sistematico delle architetture ecclesiastiche e civili realizzate o significativamente trasformate nell'ambito territoriale di riferimento durante il Duecento. Il repertorio servirà soprattutto alla individuazione di caratteri linguistici innovativi e alla loro classificazione. Su questa base si potranno impostare i confronti necessari al riconoscimento degli elementi di maggiore originalità e delle derivazioni, all'individuazione delle fonti architettoniche dirette e indirette, alla definizione della cronologia e delle modalità di diffusione nello spazio delle componenti innovative.
Approfondimenti saranno dedicati alla realtà materiale degli edifici. L'indagine diretta delle fabbriche sarà finalizzata alla precisazione delle loro fasi costruttive, dalla quale si attendono dati rilevanti anche ai fini della loro lettura critica, ma anche ad indagare aspetti più strettamente attinenti alla costruzione (tecniche, materiali, modalità di lavorazione e posa in opera) utili ad inquadrarne la realizzazione in un quadro più ampio di cultura materiale e a valutare eventuali apporti di maestranze estranee all'ambito locale.
Nel corso della ricerca si farà ricorso anche a strumenti tecnologici avanzati, sia nelle fasi di indagine diretta sugli edifici e di documentazione, sia nelle fasi di elaborazione critica. Ove necessario si potranno utilizzare, in particolare, tecniche di modellazione grafica tridimensionale, attraverso le quali si potrà restituire edifici profondamente trasformati e comprendere aspetti altrimenti sfuggenti.
Gli studi sull'architettura duecentesca di Roma e del Lazio hanno finora riguardato soprattutto temi settoriali o particolari emergenze monumentali. Il quadro di riferimento, fondato su dati assai disomogenei per grado di approfondimento, rimane pertanto frammentato.
L¿ampliamento del campo d¿indagine e l¿approccio tendenzialmente sistematico che si intende adottare mira a superare questo limite. La composizione di un quadro di comparazione di ampio respiro, basato su osservazioni elaborate su un¿ampia casistica di realizzazioni sia in merito agli aspetti propriamente costruttivi che in relazione alle questioni di carattere linguistico sarà in tal senso orientata e potrà senza dubbio condurre ad un significativo avanzamento dello stato delle conoscenze. Particolare rilievo assumono soprattutto le indagini dirette sugli edifici, in alcuni casi poco noti o del tutto inediti sul piano scientifico. Rilievi, osservazioni autoptiche e letture stratigrafiche degli alzati potranno consentire di comprendere più a fondo la cronologia delle fabbriche, spesso molto articolate nelle fasi costruttive. I confronti daranno la possibilità di stabilire capisaldi temporali più solidi e precisi per gli sviluppi dell¿architettura nell¿ambito territoriale di riferimento. L¿utilizzazione di avanzate tecnologie di rilevo e di modellazione tridimensionale potrà fornire un supporto essenziale, costituendo un ulteriore fattore di innovazione del campo di studi.
L¿ampliamento della prospettiva critica e le precisazioni cronologiche che ne deriveranno saranno utili anche ad una più avanzata lettura del fenomeno relativo al rinnovamento linguistico, anche questo finora esaminato in un¿ottica troppo concentrata su temi circoscritti, che ha limitato gli esiti. A questo scopo sarà preziosa la catalogazione e la comparazione delle componenti di decorazione plastica (capitelli, cornici, portali, finestre, etc.). Attraverso questi strumenti si confida di poter portare nuovi apporti alle attuali conoscenze sulle fonti architettoniche, sulla ricezione dei modelli e, soprattutto sui tempi e sui modi della loro diffusione a Roma e nel Lazio.