Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2607548
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto propone un approccio integrato allo studio della ceramica di impasto proveniente dal sito protostorico di Torre Castelluccia (Pulsano, TA).
Il sito, collocato lungo la costa del Golfo di Taranto e occupato continuativamente dalla media età del Bronzo fino all¿età del Ferro, è uno dei rari contesti della protostoria italiana per cui oggi sia possibile osservare un¿unità organica di abitato e aree funerarie, in quanto l¿insediamento fortificato risulta topograficamente contiguo alla necropoli a cremazione del Bronzo Tardo e ad almeno una tomba a grotticella artificiale.
Grazie alla possibilità di incrociare dati provenienti sia da abitato che da necropoli, l¿indagine proposta fornirà un quadro esaustivo delle competenze tecnologiche e dell¿organizzazione sociale della produzione.
A tal fine, sono previste analisi di livello macroscopico e archeometriche avanzate. L¿obiettivo è lo studio del processo produttivo degli impasti ceramici, con lo scopo di indagare se e quanto a differenze tecnologiche della composizione e della foggiatura corrispondano scelte funzionali e/o culturali. Un microscopio portatile a luce polarizzata assisterà nella classificazione petrografica degli impasti, identificati sulla base dei gruppi litologici e delle "ricette" di preparazione dell'impasto ceramico. Una selezione di campioni effettuata in modo rappresentativo sarà sottoposta a campionatura e lettura petrografica delle sezioni sottili con microscopio polarizzatore standard.

ERC: 
SH6_4
SH6_3
PE10_10
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3316964
Innovatività: 

È ormai sempre più evidente quanto la valutazione della variabilità tecnologica sia tanto necessaria quanto le distinzioni morfologiche e stilistiche, oltre che imprescindibile per una completa lettura del dato ceramico. La possibilità di incrociare dati provenienti sia da abitato che da necropoli, acuisce le potenzialità di questo tipo di indagine; sono difatti rarissimi i casi nei quali è stato possibile svolgere un confronto di questo tipo e proprio a questi si fa riferimento (Cannavò, Levi 2014).
Durante questo studio, attraverso l¿indagine tecnologica, si analizzeranno forme ceramiche tipologicamente affini ma provenienti da due contesti d¿uso profondamente diversi (abitato vs. necropoli), per verificare se questi presentino caratteristiche differenti e quindi rappresentare due linee di produzione diversificate.
In aggiunta, il corposo numero di esemplari (l¿analisi preliminare riguarderà circa 300 vasi) che verranno inclusi nell¿analisi permetterà di ampliare significativamente la banca dati di cui disponiamo; ad oggi per l¿area in esame il numero di campioni analizzati non supera la decina di impasti ceramici (Cannavò et al. 2018).

Per questi motivi, l¿indagine è fortemente innovativa e permette di realizzare un significativo avanzamento delle nostre conoscenze nello studio delle produzioni ceramiche protostoriche dell¿Italia meridionale.

L¿indagine apre anche la via a ulteriori sviluppi futuri di questo progetto: infatti, una volta considerati questi risultati e gli effetti di disturbo delle operazioni di restauro realizzate nel tempo sui vasi, si prevede di eseguire il campionamento per analisi dei residui presenti all¿interno delle pareti dei vasi di abitato e funerari, per realizzare il confronto puntuale con i casi noti da letteratura.

In anni recenti, le ipotesi circa un esclusivo uso funerario dei vasi utilizzati nelle necropoli sono state spesso confutate grazie soprattutto ad analisi dei residui tramite gascromatografia. Tuttavia, in diversi di questi casi si tratta di vasellame di accompagno del defunto, dedicato verosimilmente proprio a contenere offerte di cibo (Gunnarssone et al. 2020). In altri casi (Šoberl et al. 2009) i vasi che contenevano le ceneri del defunto avevano forme legate alla cottura o al consumo di solidi o semi-solidi. Nei casi di Torre Castelluccia e Timmari, le urne funerarie sono vasi la cui forma suggerisce una funzione di vasi per liquidi e la situazione andrà accuratamente valutata in termini di aspetti produttivi, tecnologici e di circolazione; va anche considerato che eventuali tracce di uso non strettamente funerario potrebbero essere il risultato di una qualche forma di rituale.
Anche questo futuro sviluppo sarà molto innovativo per le ricerche italiane, ma anche a livello europeo.

Cannavò, Levi 2014. Analisi archeometriche delle ceramiche di Casinalbo, in A. Cardarelli, La necropoli della terramara di Casinalbo, Grandi Contesti della Protostoria italiana 15, Firenze.

Gunnarssone et al. 2020, Cooking for the living and the dead: Lipid analyses of Rauši settlement and cemetery pottery from the 11th-13th century, Estonian Journal of Archaeology 24, 1, pp. 45¿69.

Šoberl et al. 2009, Pottery for the Afterlife: organic residue analysis of british bronze age pottery from funerary contexts, Past 63, Londra, pp. 6-8.

Codice Bando: 
2607548

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