
Il gold-standard della terapia della cisti endometriosica è l'asportazione completa in laparoscopia (escissione mediante "stripping" della parete cistica). Recentemente sono però emersi dati sul possibile danno determinato dalla chirurgia escissionale sul tessuto ovarico. Sono stati riportati dati di ridotta riserva ovarica valutati con dosaggio dell'ormone anti-Mulleriano (AMH) a sostegno di un possibile danno chirurgico sul tessuto ovarico sano. Studi istologici sulla parete della cisti endometriosica asportata chirurgicamente hanno dimostrato che, con l'intervento chirurgico, parte di tessuto ovarico viene asportato inavvertitamente insieme all'endometrioma.
Il presente studio si propone di confrontare due tecniche chirurgiche per l'asportazione dell'endometrioma, per valutare quale tecnica sia più rispettosa del tessuto ovarico sano. Le pazienti, con indicazione a intervento chirurgico per sterilità e/o dolore pelvico cronico in presenza di endometrioma, verranno randomizzate a procedura tradizionale di stripping della parete, o a una tecnica "combinata", che combini, appunto, la tecnica di stripping, eseguita per circa i due terzi della procedura, con la metodica di ablazione bipolare della parete cistica, riservata all¿ultima parte della procedura, in prossimità dell'ilo vascolare, nel tentativo di provocare meno danno sul parenchima ovarico residuo. Le pazienti saranno poi seguite a 3, 6, 9 e 12 mesi con valutazioni cliniche, biochimiche (AMH) ed ecografiche (valutazione dell'AFC, conta dei follicoli antrali), della cura della patologia, e di eventuali recidive durante il follow-up. I dati clinici, chirurgici, istologici e di follow-up verranno analizzati per valutare se le due tecniche siano comparabili per gli outcome clinici (gravidanze, cura del sintomo dolore, recidiva ecografica di cisti), e per valutare quale tecnica sia più rispettosa della riserva ovarica (valutazione di AMH e AFC).
Uno studio randomizzato che fornisca alla comunità scientifica internazionale dei solidi dati su quale sia la tecnica chirurgica migliore per il trattamento di una patologia ginecologica così comune, costituisce una risorsa importante per il ginecologo. L'integrazione tra dati clinici, chirurgici, strumentali ed ematochimici potranno meglio chiarire anche alcuni altri aspetti della patologia endometriosica. In tal modo si potranno meglio definire le indicazioni all'intervento chirurgico per cisti endometriosiche, tuttora basate esclusivamente sulle dimensioni della cisti (Linee Guida per il trattamento dell'endometriosi dell'ESHRE, European Society of Human Reproduction and Embriology, Human Reprod 2014), integrando il dato delle dimensioni della cisti con, per esempio, l'impatto delle altre caratteristiche cliniche sulla riserva ovarica post-chirurgica. E' da rilevare come, al momento, nessuno studio in letteratura sulla valutazione della riserva ovarica dopo chirurgia per endometrioma abbia mai analizzato contemporaneamente gli aspetti clinici, chirurgici, anatomo-patologici e di funzionalità ovarica, limitandosi sempre alla valutazione di soltanto uno o due di questi aspetti. In tale prospettiva, il presente progetto di studio appare innovativo nell'ambito della ricerca internazionale sull'endometriosi.