Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2203286
Anno: 
2020
Abstract: 

Tra le varie patologie inerenti l'organismo umano alla fine del secolo scorso è stata coniata una nuova definizione, "civilization diseases". Questo termine comprende tutte quelle patologie (cancro, malattie neurodegenerative, cardiovascolari e metaboliche) la cui causa non è un¿alterazione intrinseca del funzionamento dei processi fisiologi umani ma è innescata da sostanze o composti non naturali, tra cui i pesticidi organoalogenati. Gli organoalogenati sono i più diffusi tra gli inquinanti ambientali e rappresentano una classe di composti chimici molto stabili, persistenti e bioaccumulabili. L'Esaclorocicloesano (HCH), un pesticida ampiamente utilizzato tra gli anni 60'-70', ha lasciato una pesantissima eredità sia sull'ambiente che sull'uomo. In particolare è l'isomero beta, un sottoprodotto di sintesi, che in relazione alla sua struttura chimica è molto stabile e difficilmente degradabile. Questo ha reso il beta-HCH uno degli inquinanti ambientali più abbondanti e diffusi sul nostro pianeta, e finora ne sono state individuate 7 milioni di tonnellate. Malgrado ciò, questa molecola piccola ma di grande e grave impatto sull'ambiente e sull'uomo, è poco studiata. Il nostro gruppo di ricerca dal 2015 si è focalizzato sullo studio dei meccanismi di cancerogenesi del beta-HCH utilizzando come modello diverse linee cellulari. L¿oncoproteina STAT3 risulta essere la responsabile di questa sua azione. Sulla base di questi risultati e valutando che il beta-HCH possa attivare, sia come interferente endocrino che come xenobiotico, altre vie di segnale (ormonali e del recettore arilico), possiamo ipotizzare che questa molecola possa interferire con la risposta alle terapie oncologiche nelle popolazione inquinate da beta-HCH, instaurando così un fenomeno di chemioresistenza. E' di grande interesse scientifico e notevole impatto sociale verificare questa ipotesi e chiarirne i meccanismi in modo tale da avere strumenti necessari per affrontare questa problematica sanitaria.

ERC: 
LS1_2
LS3_5
LS3_6
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2806891
sb_cp_es_380387
sb_cp_es_380388
Innovatività: 

Gli aspetti innovativi di questa ricerca sono diversi:
-il beta-HCH, benchè sia uno degli inquinanti ambientali della famiglia degli organoclorurati più abbondanti sulla terra, più di 7 miliardi di tonnellate di questo composto diffuso sul nostro pianeta, è attualmente quello meno studiato sia dal punto di vista epidemiologico che per quanto riguarda i meccanismi molecolari attraverso i quali agisce sulle cellule umane
- la dimostrazione della sua probabile attività di chemioresistenza avrebbe un importante impatto sanitario sulle popolazione interessate, e i risultati ottenuti tramite questa ricerca potrebbero essere utili per attivare una capillare osservazione sanitaria oncologica e suggerire piani terapeutici o di chemioprevenzione anche mediante una specifica dieta alimentare
- l'identificazione di un solo bersaglio cellulare, rappresentato dalla proteina STAT3, può essere utile sia per prevedere le patologie che possono svilupparsi nei soggetti contaminati da beta-HCH nel, sia per semplificare il trattamento di molteplici manifestazioni patologiche beta-HCH dipendenti in quanto un unico farmaco (inibitore STAT3) potrebbe riequilibrare molteplici processi cellulari
- conoscere i meccanismi molecolari dell'attività di cancerogenesi del beta-HCH, permetterebbe di identificare dei potenziali biomarker e bersagli farmacologici che potrebbero contribuire ad tamponare le patologie indotte dal beta-HCH
- caratterizzare i metaboliti cellulari del beta-HCH e studiare i loro effetti biologici sugli organismi viventi per chiarire se risultano più o meno pericolosi del beta-HCH stesso.

Codice Bando: 
2203286

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