Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1608155
Anno: 
2019
Abstract: 

Grazie alla moderna terapia antiretrovirale (ART) il tasso di sopravvivenza della popolazione con infezione da HIV è sensibilmente aumentato negli ultimi anni. Tuttavia, l'epatopatia cronica costituisce una causa importante di morbilità e mortalità in questa popolazione, anche in assenza di coinfezioni con HCV o HBV. Attualmente la steatosi epatica non alcool-relata (non-alcoholic fatty liver disease, NAFLD) ha una prevalenza del 25% nella popolazione generale, che sale al 35-50% tra i soggetti HIV positivi, costituendo un importante problema in termini di morbidità, mortalità e spesa sanitaria.
Poiché la NAFLD comprende un ampio spettro di quadri clinici, che vanno dalla steatosi non complicata alla steatoepatite non alcolica (NASH), alla fibrosi epatica ed infine alla cirrosi, riteniamo interessante valutare la presenza ed il grado di steatosi e fibrosi epatica nei soggetti monoinfetti HIV tramite metodiche rapide, riproducibili e non invasive e analizzare i fattori che ne predicono lo sviluppo.
Gli obiettivi del presente studio sono pertanto:
1. Valutare la prevalenza di NAFLD ed il grado della steatosi epatica mediante elastografia epatica con FibroScan CAP in una coorte di pazienti HIV monoinfetti
2. Valutare la prevalenza di fibrosi epatica moderata/severa nei soggetti con NAFLD
3. Analizzare la correlazione tra la presenza e l¿entità della steatosi e profilo metabolico lipidico, marcatori di permeabilità intestinale/traslocazione batterica e marcatori di stress ossidativo ed attivazione piastrinica

ERC: 
LS6_7
LS4_5
LS6_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2052258
sb_cp_is_2031203
sb_cp_is_2078361
sb_cp_is_2170044
sb_cp_is_2067153
sb_cp_es_269938
sb_cp_es_269939
Innovatività: 

Attualmente i soggetti che convivono con infezione da HIV e che assumono correttamente la terapia antiretrovirale hanno un'aspettativa di vita sostanzialmente sovrapponibile rispetto alla popolazione HIV negativa.
L'avvento delle nuove molecole antiretrovirali ha permesso di ridurre nettamente la tossicità iatrogena classicamente associata a questi regimi, che risultano in grado di sopprimere efficacemente la replicazione virale nella quasi totalità dei casi. Il recupero immunologico a cui vanno incontro i pazienti che iniziano la terapia antiretrovirale ha permesso una netta riduzione dell'incidenza di patologie AIDS-relate e la mortalità in questi soggetti è dovuta prevalentemente a cause non strettamente attribuibili all¿infezione. Tuttavia tra i soggetti HIV positivi si riscontra un'incidenza maggiore di epatopatia, patologie cardiovascolari e renali rispetto alla popolazione generale. Concorrono a questo aumentato rischio il virus stesso, lo stato infiammatorio indotto dall'infezione ed in parte la residua tossicità dei regimi antiretrovirali.
In particolare, l'epatopatia steatosica non alcol-relata costituisce una diffusa comorbidità, riflettendo in parte il netto incremento di incidenza che si riscontra anche tra la popolazione HIV negativa, tanto da far considerare la NAFLD a tutti gli effetti una vera e propria epidemia su scala mondiale.
Nel nostro studio ci proponiamo di individuare e valutare alcuni marcatori plasmatici in grado di diagnosticare e stadiare in maniera adeguata la steatosi epatica e successivamente di analizzare la correlazione tra la presenza e l'entita della steatosi e il profilo metabolico lipidico, i marcatori di permeabilità intestinale/traslocazione batterica ed i marcatori di stress ossidativo ed attivazione piastrinica
Pertanto Il valore sociale derivante dal nostro studio sta nel fatto che approfondiremo un aspetto poco indagato inerente il coinvolgimento steatosico del fegato in corso di HIV, ne analizzeremo la frequenza ed entità, e soprattutto valuteremo il rischio infiammatorio e trombotico sottostante a tali patologie, il cui riconoscimento è poco perseguito e le cui conseguenze, potenzialmente gravi, possono essere prevenute in caso di individuazione precoce e beneficiare della modificazioni dello stile di vita o eventuali prese in carico terapeutiche.
Avere una visione più chiara e multidimensionale di questo quadro clinico può dunque servire a dare priorità alle politiche di intervento diagnostico e di prevenzione secondaria del danno e consentire una equa distribuzione delle risorse destinate alla gestione della patologia HIV-correlata.

Codice Bando: 
1608155

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