La deiscenza dell'anastomosi è una delle più temute complicanze in chirurgia colo-rettale. Nonostante questa e i suoi fattori di rischio siano già stati particolarmente stressati da diversi autori nella letteratura, non ne sono ancora conosciuti i meccanismi eziopatogenetici. L'interesse della letteratura scientifica si concentra già da diversi anni sul microbiota umano, ma solo recentemente è stato ipotizzato che alcune specie batteriche presenti nel tratto gastrointestinale, in virtù di una loro capacità di attivare alcune specifiche metalloproteinasi, possano essere in grado di modificare significativamente l'espressione di collagene nei tessuti connettivi, alterando possibilmente la guarigione delle anastomosi chirurgiche. A partire da una profonda analisi della letteratura riguardante gli argomenti specifici e dai risultati di uno studio osservazionale effettuato presso l'U.O.D. di Chirurgia d'Urgenza, questo progetto si propone di analizzare il microbiota intestinale di pazienti sottoposti a chirurgia colorettale, specialmente nei pazienti che vanno incontro a deiscenza dell'anastomosi e, successivamente, di valutare le possibili alterazioni nell'espressione del collagene indotte dal microbiota nei tessuti connettivi. L'approfondimento del rapporto tra microbiota intestinale umano e le alterazioni del tessuto connettivo apporterebbe notevoli chiarimenti riguardo all'eziopatogenesi della deiscenza dell'anastomosi in chirurgia colorettale. Le informazioni ottenute sarebbero elementi estremamente utili nella gestione pre-, peri e postoperatoria del paziente chirurgico. La capacità di identificare una classe di pazienti maggiormente a rischio di deiscenza permetterebbe, infatti, di ritagliare un trattamento chirurgico più appropriato in base al rischio, orientare i tempi di diagnosi, le opzioni di trattamento e, inoltre, dare maggior risonanza alla prevenzione dei già notti fattori di rischio per la deiscenza anastomotica in chirurgia generale.
Oltre ad ottenere dati riguardanti il possibile ruolo da valore predittivo del microbiota nell'incidenza di questa temuta complicanza, orientando così i tempi della diagnosi e contribuendo positivamente alla gestione postoperatoria del paziente, il nostro obiettivo è quello di verificare se le alterazioni dei tessuti connettivi indotte da alcune specie batteriche in grado di attivare determinate MMP possano essere responsabili della patogenesi della deiscenza anastomotica. I risultati darebbero maggiore chiarezza sulla patogenesi della deiscenza e contribuirebbero, insieme ai già noti fattori di rischio per l'insorgenza di questa complicanza (sesso maschile, fumo, diabete, radio-chemioterapia neoadiuvante, chirurgia rettale, regime di urgenza, devascolarizzazione d'organo, errori di tecnica chirurgica), a costruire una migliore previsione del rischio di complicanze postoperatorie, guidando il chirurgo verso una migliore gestione del paziente. Predire accuratamente il rischio significherebbe, infatti, ridurre notevolmente i tempi necessari alla diagnosi della deiscenza, diminuire i costi legati all'aumento dei giorni di degenza postoperatoria ed alla necessità di aggiuntivi interventi terapeutici di carattere radiologico, endoscopico e chirurgico e, inoltre, guidare la pratica chirurgica verso approcci, tecniche ed eventualmente dispositivi, volti ad ottimizzare la gestione del paziente in misura proporzionale al rischio. Acquisendo queste informazioni e confermando l'ipotesi dell'esistenza di un fenotipo di pazienti i quali, in virtù della composizione del loro microbiota, sono caratterizzati da alterazioni del collagene e che potrebbero quindi più facilmente andare incontro a severe complicanze post-operatorie, infine, riusciremmo a dare maggior spessore alle fasi pre-operatorie per la preparazione del paziente all'intervento chirurgico con particolare riferimento agli aspetti di immuno-nutrizione, preparazione meccanica intestinale e antibiotico profilassi.
In conclusione, l'innovatività e le potenzialità di questo progetto sono rappresentate da:
1) La volontà di ottenere nuovi ed interessanti chiarimenti sulla patogenesi della deiscenza dell'anastomosi;
2) Arricchire la letteratura dei rapporti che sussistono tra il microbiota umano e le alterazioni nell'espressione del collagene dei tessuti connettivi;
3) Chiarire il rapporto tra il microbiota intestinale e la deiscenza dell'anastomosi in chirurgia colorettale;
4) In virtù delle informazioni ottenute da questo progetto, prevedere più efficientemente il rischio di complicanze operatorie e orientare l'atteggiamento pre-, peri- e postoperatorio del chirurgo per una migliore gestione del paziente;
5) Riconsiderare e migliorare la gestione pre-operatoria del paziente chirurgico con riferimento specifico alla preparazione intestinale meccanica, l'antibiotico profilassi e, soprattutto, l'immuno-nutrizione.