l progetto si pone l¿obiettivo di cogliere nella riflessione intorno alle forme della costruzione della memoria visuale, in particolare monumentale, cartografica e museale, e nel dibattito sociale culturale sviluppato dall¿Ottocento ai giorni nostri intorno ad esse, un momento fondamentale di messa a punto e di aggiornamento dei processi di definizione, appropriazione e riappropriazione delle storie e delle identità nazionali.
Oggetto di attenzione della ricerca è in tal senso la riflessione sul patrimonio culturale di origine coloniale e sui momenti e sui processi di risemantizzazione cui questi documenti sono stati sottoposti nel corso del tempo negli ultimi due secoli, in ragione, in particolare, della progressiva revisione storiografica delle storie nazionali. Interesse e obiettivo della ricerca, quindi, non è tanto la conoscenza, in sé, di questi materiali documentari, quanto il modo in cui questi sono stati considerati, raccolti, e classificati, l¿analisi delle ragioni intellettuali e politiche dei processi alla base dell¿invenzione e costruzione dei luoghi di questa memoria e la produzione ¿ l¿affermazione e il conflitto - nello spazio pubblico di discorsi intorno a quelle scelte.
Il progetto verte, in modo particolare, sull¿analisi e la comparazione di due contesti storici affini per la tardività delle proprie esperienze coloniali e dei tempi di apertura di processi di riconoscimento pubblico e di rielaborazione culturale di questo stesso passato - rimosso e/o ¿esternalizzato¿ rispetto all¿asse centrale di sviluppo della propria storia nazionale - come l¿Italia e la Germania.
Come si costruiscono quelli che Michel Foucault definisce ¿discorsi pubblici¿, quei sistemi di enunciati, tramutati in significati, attraverso cui gli individui percepiscono, apprendono e classificano la realtà sociale¿ (M. Mellino)?
L¿ipotesi della ricerca nasce dalla convinzione della necessità di unire profili disciplinari differenti e competenze diverse, per riuscire a cogliere e a ricostruire, a partire da punti di osservazione e metodologie diverse, gli stessi processi storico-culturali. In questo senso, il progetto si basa sulla convinzione che siano i medesimi gli elementi storici da approfondire e intersecare, al fine di comprendere il modo in cui quei processi si determinano e si articolano. L¿attenzione del progetto predilige, in questo senso, gli elementi storici dotati di un forte impatto visivo, per la loro capacità di fissare la semantica dell¿immaginario comune, dando così forma figurativa agli stessi concetti. Tutti gli approcci coinvolti in questo lavoro di ricerca superano la distinzione tra processi materiali e processi culturali simbolici e guardano alla realtà storica come a un tessuto prodotto dalla manipolazione continua, nel presente e rispetto al passato, di elementi dotati di significato. Così, da un lato, tutti questi profili d¿indagine assumono nel proprio lavoro una dimensione della spazialità insieme fisica e simbolica; dall¿altro, essi fanno i conti con un uso di queste ¿figure¿ (si tratti del colore della pelle, della rappresentazione nuda del selvaggio africano o, all¿opposto, dell¿impatto dinamico del treno) cristallizzate nel tempo, ma al tempo stesso oggetto di confronto politico e, come effetto di questo, di una continua riscrittura nello spazio pubblico.
Di qui, e in questa chiave, la scelta di rivolgere un¿attenzione specifica ai ¿prodotti¿ del colonialismo, cioè a tutti quegli elementi materiali e simbolici che danno forma visibile ai processi di espropriazione e spoliazione dei territori del mondo operati nel tempo e che sono in grado ancor oggi di testimoniare non solo quel passato, ma anche il confronto polemico che intorno ad essi, cioè intorno alla memoria coloniale, si è progressivamente sviluppato negli ultimi settant¿anni, producendo decisioni sulla loro collocazione e sistemazione. Questa attenzione alla dimensione materiale dei processi simbolici ci consentirà anche di rivolgere uno sguardo particolare ai luoghi concreti di questa storia; in particolare - con riferimento all¿Italia e alla Germania, oggetto specifico della ricerca - a città come Roma e a Napoli, da un lato, Berlino dall¿altro, al fine di comprendere anche il modo in cui i materiali trafugati dalle colonie hanno contribuito a costruire, nelle madrepatrie coloniali, il profilo imperiale di queste.
La ricerca esplorerà, quindi, e ricostruirà i fili intellettuali e politici dell¿attuale dibattito sull¿organizzazione museale dei materiali coloniali e sul problema della loro restituzione.
Come base del suo approccio d¿indagine, essa farà, inoltre, il punto sullo stato di avanzamento di questo processo critico decostruttivo (indagando e approfondendo il livello di avanzamento della più recente riflessione di carattere epistemico) e, insieme, il senso della sua diffusione capillare in tantissimi settori delle scienze umane, fino a rappresentare oggi un punto di non ritorno della ricerca contemporanea.