Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1443799
Anno: 
2019
Abstract: 

Si propone la costruzione di un diario narrativo utile a rilevare quanto occorre nelle fasi di incontro tra genitori e bambini adottivi. Tale incontro, benché riconosciuto dalla letteratura per le difficoltà che comporta, manca di strumenti specifici di rilevazione. A partire da quanto proposto, nell¿ambito della teoria dell¿attaccamento da Stovall e Dozier nel 1997, in tema di affidi, ed inserendosi nella Daily Diary Methodology, la ricerca intende costruire uno strumento per rilevare episodi relazionali quotidiani, fornendo agli operatori del settore criteri di lettura delle narrazioni rilevate, così da facilitare il lavoro di monitoraggio, individuando strategie di prevenzione primaria. In particolare, si porrà attenzione alla narrazione proposta dai genitori nell¿ottica di rilevare la loro capacità riflessiva (Slade, 2010), elemento che la letteratura riconosce come essenziale per la costruzione di legami affettivi e necessaria per ridurre, nel bambino, la tendenza a scindere le rappresentazioni, agevolando l¿assimilazione di nuove esperienze di relazione.

ERC: 
SH4_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2074513
Innovatività: 

Come già evidenziato, mancando strumenti specifici di rilevazione, per quanto concerne il primo periodo di incontro genitori/bambini adottivi, non si ha neanche una letteratura sul tema.
La nostra rilevazione, infatti, ha portato all¿individuazione di un solo articolo che esplora gli avvenimenti relativi al primo incontro (Harf, Skandrani, Radjack, Sebioni, Moro &Revah-Levy, 2013), uno studio qualitativo, realizzato intervistando 46 coppie genitoriali, il cui il limite, però, è di essere stato condotto tra 1 e 16 anni dopo l¿avvenuta adozione. Nelle interviste condotte, nel corso della ricerca, gli ambiti del discorso emersi con più frequenza e dotati di maggiore intensità emotiva sono stati tre: il momento in cui il bambino è stato ufficialmente affidato ai genitori, la scoperta del corpo del bambino, le prime interazioni. A tali ambiti sono stati ricondotti i diversi temi emersi:il senso di solitudine e di ansia provati al momento dell¿incontro, le immagini scioccanti relative alle condizioni di vita dei bambini, la mancanza di preparazione all¿incontro con il bambino, la mancanza di informazioni ricevute sul bambino, il timore per il suo stato di salute, il timore per le reazione di rifiuto o di aggressione da parte del bambino, il contrasto tra l'interazione prevista e quella realmente esperita.
I dati rilevati dall¿unica ricerca presente in letteratura evidenziano la densità della fase di incontro e l'opportunità di realizzare strumenti di conoscenza.
Per questo, la costruzione di uno strumento atto a raccogliere gli avvenimenti occorsi nelle prime fasi di incontro genitori/bambini adottivi prospetta, necessariamente un avanzamento delle conoscenze del settore, favorendo, al tempo stesso, il lavoro dei servizi preposti nel seguire il post adozione.
Gli incontri di monitoraggio, previsti per legge, che consentono l'incontro tra gli operatori dei servizi e le famiglie adottive, infatti, potrebbero avvantaggiarsi della lettura del diario tenuto dai genitori, che sarà segno di come si va costruendo la narrazione della nuova famiglia, dei criteri di lettura e spiegazione utilizzati nell'ambito della relazione, della capacità riflessiva della coppia, delle situazioni in cui si incontrano difficoltà e, dunque, del sostegno che sarà opportuno offrire.

Codice Bando: 
1443799

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma