Nel corso degli ultimi mesi l'Italia ha vissuto una situazione di emergenza straordinaria caratterizzata da distanziamento sociale, paura e incertezza. La nascita di un bambino segna uno tra i cambiamenti più significativi nella vita di una donna, e richiede una rilevante riorganizzazione delle risorse psicologiche ed economiche del nucleo familiare.
Il presente studio si pone l¿obiettivo di esplorare l'impatto del COVID-19 sul benessere delle madri e di validare un questionario costruito ad hoc. La ricerca è rivolta a mamme con figli di età compresa tra i 0 e i 6 mesi; è di tipo quantitativo e richiede la compilazione di diversi questionari di tipo self-report. Si ipotizza di riscontrare livelli di sintomatologia depressiva più elevati rispetto alla popolazione di riferimento prima dell'epidemia.
La situazione generata a seguito della pandemia Covid-19 rappresenta un evento non normativo e unico per la generazione che si trova a essere neogenitore oggi. Analogamente, la nascita di un figlio costituisce una delle fasi principali del ciclo di vita di un individuo e in quanto tale rappresenta un evento critico che porta la famiglia a riorganizzarsi al suo interno per favorire il cambiamento.
La presenza di COVID-19 ha comportato la messa in atto di misure precauzionali estreme, che si pongono come principale obiettivo di ridurre il contatto interpersonale.
Il fecondo filone di ricerca legato all'infant research ha oramai messo ampiamente in luce l'importanza dei primi scambi relazionali per il successivo sviluppo globale del bambino e il ruolo fondamentale ricoperto dal benessere della madre e della coppia genitoriale durante la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino. Esplorare l'effetto di un evento così atipico sul benessere delle madri e sulla percezione del proprio rapporto con il bambino (ad esempio attraverso domande mirate sulle modalità di allattamento) costituisce quindi un contributo originale a un filone di ricerca ampiamente consolidato, quello dell'intersoggettività primaria, arricchendone le prospettive e ampliandone le implicazioni cliniche.