Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2662662
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto di ricerca si pone l'obiettivo di focalizzare l'attenzione sulla ceramica comune e da fuoco proveniente da strati romani e copti degli scavi di S. Donadoni ad Antinoupolis (Egitto), soprattutto per quel che riguarda la produzione e la morfologia dei reperti in relazione al loro utilizzo. Queste due classi ceramiche sono le meno studiate soprattutto in tali contesti geografico-temporali, a causa della loro molteplicità di caratteristiche formali, della quasi totale assenza di elementi esteticamente apprezzabili e della loro fin troppo alta incidenza numerica sui siti, tutti fattori dovuti al loro utilizzo quotidiano e puramente funzionale. Lo studio approfondito di questi reperti, quasi totalmente inediti, può fornire informazioni eccezionali sui diversi aspetti riguardanti la ceramica: la produzione, per quel che riguarda scelta delle materie prime e tecniche di fabbricazione; la circolazione sul mercato e l'influenza che ne deriva; l'aspetto funzionale di ogni forma e il suo utilizzo pratico in relazione alle tracce di uso; la relazione con la vita quotidiana. Per ottenere un risultato migliore si procederà, oltre che con il classico studio morfo-tipologico dei manufatti, sia con delle indagini archeometriche in maniera tale da poter affrontare al meglio lo studio tecnologico, sia con delle analisi delle tracce di uso e dei resti organici per poter completare con nuovi dati l'aspetto dell'uso quotidiano. Bisogna inoltre considerare che i dati acquisiti non riguarderanno semplicemente la conoscenza delle ceramiche comuni in sé relativamente al solo sito di Antinoupoli, ma faranno sì che si possano ottenere nuove informazioni inerenti agli ambiti di produzione e di diffusione di esse nel Medio Egitto, nonché nuove acquisizioni riguardanti la vita quotidiana di età romana e copta.

ERC: 
SH6_3
SH6_2
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3388165
Innovatività: 

L'ideale della ricerca è ampliare le conoscenze sulle ceramiche egiziane comuni e da fuoco in epoca romana e tardo-antica, il tutto mediante una prospettiva multidisciplinare di analisi delle ceramiche, con una particolare attenzione alla produzione (tecniche e materie prime), alla circolazione e all'effettivo utilizzo nella vita quotidiana. Si cercherà quindi di colmare le evidenti lacune presenti sia nella storia di Antinoupolis e più in generale del Medio Egitto, in quanto non solo sono esigui gli studi ceramici di questo tipo, ma anche quelli inerenti ai contesti più comuni quali possono essere abitazioni o ambienti di lavoro in epoca romana e soprattutto tardo-antica. Antinoupolis, come visto in precedenza, è un esempio perfetto grazie alla sua lunga continuità di vita e alla sua lunga storia degli studi e può quindi fungere da modello, nonostante la carenza di alcune tipologie di indagini e di informazioni. La ricerca si focalizzerà sia sulla ricostruzione dei singoli contesti, o anche ambienti quando questo è possibile, sia sulla ricostruzione della quotidianità di Antinoupolis.
L'innovatività della ricerca, oltre nell'affrontare reperti inediti ed appartenenti a classi poco considerate, è nell¿unione tra il metodo di studio più tradizionale e ad uno più scientifico, ovvero le analisi minero-petrografiche e dei residui. Entrambe le tipologie di analisi verranno ovviamente effettuate tramite prelevamento di campioni, previo permesso ufficiale delle competenti autorità egiziane, così da poter svolgere le analisi presso i laboratori sia dell'Institut Français d'Archéologie Orientale in Egitto sia della Sapienza Università di Roma (quali ad esempio il Laboratorio di Paleobotanica della Prof. ssa A. Celant e Laboratorio di Palinologia di D. Magri del Dipartimento di Biologia Ambientale). Le analisi scelte sono solo parzialmente distruttive, in quanto il campione di materiale necessario è di minima rilevanza, come già confermato dagli esami effettuati su alcune sezioni sottili per ricavare informazioni su impasti e decorazioni. Tali analisi archeometriche avranno infatti l'obiettivo di identificare gli impasti, i gruppi minero-petrografici e i pigmenti delle eventuali decorazioni pittoriche. Attraverso il riconoscimento della composizione dell'impasto e dei pigmenti, si potranno stabilire le differenze nella tecnica di produzione e decorazione, per procedere quindi a una descrizione, classificazione e interpretazione dei diversi impasti e pitture. In alcuni casi sarà possibile quindi confrontare i risultati con i gruppi-minero petrografici e identificare di conseguenza il luogo di produzione, comparando i dati ottenuti con quelli già noti riguardati altri luoghi di produzione del Medio Egitto, e capendo quindi se si tratta di materiali locali o importanti da altri siti produttivi più importanti, quali ad esempio Aswan, o da quelli minori meno conosciuti. Sarà inoltre possibile ottenere risultati riguardanti le modalità di produzione, in quanto si possono trarre informazioni anche sul range di temperatura e i vari procedimenti di cottura e sui diversi metodi di modellazione, permettendoci così di avere un'idea dei criteri usati a seconda della classe e/o della forma ceramica.
Si affronterà quindi il discorso della funzione dei reperti, mediante l'analisi delle forme e delle tracce d'uso. Una singola pentola può fornire una quantità di informazioni inimmaginabili: i tipi di fratture possono indicare la lunghezza della vita; la collocazione, la quantità e la tipologia delle tracce di bruciato possono indicare il tipo e il luogo di cottura e talvolta è possibile anche ricavare informazioni riguardo il cibo che vi veniva preparato; la morfologia può mostrare preferenze di alcune caratteristiche invece di altre e denotare quindi scelte tecniche relative all'uso o al periodo. Lo stesso, ad esempio, vale per le tracce di usura sui vasi da noria (i quali sono attualmente in fase di revisione al fine della pubblicazione), in quanto a seconda della posizione di tali tracce si può ipotizzare addirittura il tipo di legatura utilizzato oltre che la durata della loro funzione. Da un unico reperto, quindi, si può ricostruire uno spaccato di vita quotidiana che va ad arricchire le conoscenze riguardanti un edificio, una città e un mondo diverso dal nostro.
Ulteriore aggiunta può essere la ricostruzione del modello tridimensionale, funzionale non solo che una questione di completezza formale, ma anche per la possibilità di calcolare la quantità di liquido contenibile dai vari contenitori, in maniera tale da capire anche in proporzione quante persone si potessero servire o quanta acqua potessero contenere nel caso nuovamente dei vasi da noria.
Ultima finalità sarà quella di presentare i risultati alla comunità scientifica nazione e internazionale mediante la partecipazione a convegni di settore e tramite pubblicazioni, in modo tale da confrontare ed ampliare le conoscenze riguardo l'oggetto di studio.

Codice Bando: 
2662662

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