Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1510096
Anno: 
2019
Abstract: 

La ricerca intende analizzare il contributo italiano alla costruzione della società internazionale, a partire dall'opera di Ernesto Moneta, premio nobel per la pace nel 1907, e la Società per la pace e la giustizia internazionale. Si tratta di una fase di grande interesse storico nella quale furono gettate le basi per la nascita dei primi organismi di arbitrato internazionale, con le conferenze di pace e le convenzioni dell'Aja nel 1899 e nel 1907. Queste iniziative furono poi seguite dalla prima grande organizzazione internazionale, la Società delle Nazioni, che sarebbe sorta grazie agli sforzi del presidente americano Woodrow Wilson alla fine della Grande Guerra. Il contributo italiano allo sviluppo di tale istituzione internazionale, pur con l'avvento del fascismo, si mantenne comunque costante fino alla seconda metà degli anni Trenta, quando si registrarono da una parte la guerra in Etiopia e, dall'altra, un rapido declino della Società stessa. La ricerca intende quindi analizzare questa fase di costruzione e il contributo internazionalista fornito dagli italiani, a cominciare dalle organizzazioni impegnate nel dibattito su pace e giustizia internazionale, ma includendo anche l'esperienza di quei politici, professori, giudici e funzionari che lavorarono all'interno delle istituzioni internazionali.

ERC: 
SH2_5
SH6_8
SH2_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1995608
sb_cp_es_283489
sb_cp_es_283490
sb_cp_es_283491
sb_cp_es_283492
sb_cp_es_283493
sb_cp_es_283494
Innovatività: 

La ricerca, partendo da una base storiografica limitata pressoché esclusivamente al contributo di Ernesto Teodoro Moneta, o a opere di carattere generale sul sistema delle relazioni internazionali, si concentrerà su figure meno conosciute come quelle di Dionisio Anzilotti, giudice e presidente della Corte Permanente di Giustizia Internazionale, o di Alberto Theodoly, presidente della commissione sui mandati della Società delle Nazioni, riprendendo in mano anche le opere edite e i diversi contributi al dibattito fra la prima e la seconda guerra mondiale, attraverso l'attività di specifiche organizzazioni come Società per la Pace e la Giustizia internazionale e l'Istituto di diritto internazionale.
Fra gli obiettivi del lavoro, in particolare, si cercherà di chiarire lo "strano" e non sempre lineare rapporto fra l'idealismo internazionalista emerso a cavallo fra Otto e Novecento e la posizione a favore della guerra di molti socialisti e dello stesso Moneta, che non si espresse né contro la guerra in Libia né contro l'ingresso italiano nella prima guerra mondiale, suscitando così vivaci polemiche interne al movimento pacifista.
In maniera analoga, i successivi anni del fascismo registreranno una notevole distanza fra il nazionalismo, che si impone nel contesto interno e che porterà per esempio a formule autarchiche di sviluppo economico, e l'internazionalismo che invece segnerà l'attività di tutti i diplomatici e i funzionari italiani inseriti, anche con posizioni di particolare rilievo, all'interno delle istituzioni internazionali.
Come si è in precedenza messo in evidenza, mancano infatti riferimenti bibliografici certi e la ricerca archivistica che si è descritto è quindi estremamente necessaria, non solo nell'ambito ristretto di tale ricerca, ma anche considerando il più ampio dibattito storiografico, che si è raramente interessato al contributo italiano durante questa fase di esordio del sistema internazionale.

Codice Bando: 
1510096

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