La ricerca ha l'obiettivo di impostare l'impianto metodologico e l'architettura per un archivio digitale su Cloud di progetti di Design (in tutte le sue articolazioni dal prodotto, alla grafica, all'interior ed Exhibit, fino alle più recenti declinazioni del Service e Experience Design), di Performing Arts (allestimenti scenici, installazioni, ecc.) e di espressioni della cultura materiale sviluppati tra il XX ed il XXI secolo a Roma, nel Lazio e nel territorio nazionale. La ricerca muove dalla concreta possibilità di far acquisire dal Dipartimento PDTA - Pianificazione Design Tecnologia dell'Architettura della Sapienza, attraverso il suddetto archivio, donazioni da parte di professionisti o di aziende del territorio, i corredi progettuali di autorevoli designer o di prestigiose aziende che rischiano la dispersione. A questo si aggiunge la necessità, resa ancora più cogente dalle difficoltà a fare desk research in periodo pandemico, di digitalizzare documenti e reperti progettuali del passato per metterli a disposizione della comunità scientifica nazionale ed internazionale.
Il progetto di ricerca si inserisce a pieno titolo nelle strategie di politica culturale e di sviluppo del paese che attraverso il "recovery fund" vogliono spingere il paese verso una digitalizzazione più avanzata.
A tal fine l'archivio Design Heritages, come molti altri esempi che definiscono lo stato dell'arte, intende palesarsi in una piattaforma digitale registrata anche come testata giornalistica specializzata, quindi con codice ISSN, in grado di disseminare il patrimonio documentale di progetti acquisiti sotto forma di schede dettagliate con contenuti iconografici, disegni e testi critici, riferimenti bibliografici e quanto necessario alla descrizione di ogni singolo progetto. Il team di ricerca è composto oltre che dal proponente, PO di Disegno Industriale, da docenti e ricercatori nei SSD L-ART/03, L-ART/05, L-ART/06 e Icar/16.
Nonostante la digitalizzazione di archivi, collezioni museali e simili non siano recenti nel campo della fruizione del patrimonio, l'attuale emergenza sanitaria globale ha evidenziato da una parte l¿ancora carente diffusione degli archivi digitali e della loro fruizione on-demand causando un brusco rallentamento delle ricerca archivisti e bibliografiche dovute all¿impossibilità di accedere `virtualmente¿ ai contenuti in essa depositati, dall¿altra ha evidenziato la la necessità di riflettere su come offrire un servizio sempre più efficaci da diversi punti di vista sia in termini di fruizione, sia di educazione, sia tecnici ed in generale di servizio ed architettura.
In termini di innovazione, il progetto si distingue per:
1. Design e Performing Arts come cultura materiale ed immateriale. Il primo grado di innovazione è definito dalla volontà di elevare e rafforzare il mondo degli artefatti, delle azioni, dei metodi di questi due mondi ¿ così lontani e così vicini ¿ al ruolo di cultura e di Bene Culturale da preservare in quanto espressione della creatività e dell¿intelletto umano, e per tale ragione patrimonio materiale ed immateriale dell¿umanità. L¿azione progettuale è infatti intrinseca nell¿intelletto umano ed abbraccia il carattere di innovazione e progresso. Il primo grado di innovazione, è l'importanza di offrire una nuova risorsa alla memoria del nostro patrimonio culturale, proponendo strumenti innovativi per la memoria, nella prospettiva di sostenere e incoraggiare la ricerca e la conoscenza. In particolare, questo progetto si basa su una visione all'avanguardia realizzata da un'intersezione trasversale tra design e patrimonio culturale.
2. Metodologia di azione interdisciplinare. L¿interdisciplinarietà tra diversi ambiti della cultura del progetto quali il Design nelle sue numerose articolazioni (Prodotto, Comunicazione, Interni, Servizi, ecc.) le Performing Arts (Installazioni, opere, ecc.) e la Cultura Materiale (artefatti, processi, attori, ecc.) con i suoi saperi depositati nella storia e nelle regole d¿arte. Il metodo di azione interdisciplinare nasce come risposta all¿esigenza di creare uno sviluppo nella progettualità culturale comprendente tutti i settori delle performing arts del design, attraverso una metodologia che combini gli insegnamenti più evoluti da tutti i settori delle suddette discipline. La metodologia interdisciplinare propone l'esame di queste diverse aree della cultura per ampliare i suoi confini ei suoi orizzonti, al fine di sviluppare nuovi modi di pensare, nuove forme e nuove espressioni.
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3. Valorizzazione della cultura territoriale del Lazio. Molto spesso le testimonianze della cultura territoriale sono disperse, frammentarie e in gran parte non catalogate. Il territorio della Regione Lazio che per sua natura storica e politica custodisce patrimoni culturali incommensurabili ma che sugli ambiti indagati non ha una tradizione archivistica consolidata, come ad esempio la disseminazione sul patrimonio di brevetti custodito nell¿archivio di stato. Il progetto ¿DeH¿ si propone di preservare la memoria storica materiale del territorio laziale in modo costruttivo e sistematico, con l'obiettivo di raccogliere, conservare e diffondere il patrimonio documentario della Regione.
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4. Innovazione del servizio. L¿architettura digitale ed i nuovi flussi di archiviazione e disseminazione, in ingresso e in uscita dei patrimoni raccolti, compreso l¿uso esplicito della Cloud. Offrire, infatti, un catalogo digitale degli oggetti presenti in una data collezione non è sufficiente a garantire una fruizione maggiore o quantomeno uguale rispetto a quella fisica. Per raggiungere un alto grado di coinvolgimento ed efficacia, è necessario costruire narrazioni e ambienti digitali che mettono l'utente in una condizione attiva rispetto all'interazione con l'oggetto culturale. L'utilizzo della tecnologia digitale ha prodotto un'evidente evoluzione nel modo di gestire le collezioni ed i loro oggetti. Il progresso nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ha portato a una crescente consapevolezza del ruolo che le stesse possono svolgere nella creazione di nuove opportunità per la diffusione dei dati, la gestione e l'accesso alle informazioni.
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5. Spin-off. A partire dal progetto in essere, i risultati e la raccolta dei materiali potrebbero portare all¿apertura di un nuovo museo del design e della cultura materiale in Sapienza, come descritto nel paper: ¿Per un museo del design e della cultura materiale alla sapienza. Condizioni di contesto e prospettive¿ presentato dal proponente in occasione del convegno sugli 80 anni della città universitaria nel 2018. Questo nuovo museo non dovrà solo preservare ed esporre gli artefatti di design e performing arts. Dovrà essere il manifesto del "design" della città stessa, evidenziando il suo contributo per la comprensione delle interrelazioni tra design e territorio.