Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2826562
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto di ricerca qui proposto, dal titolo "Delphi Method: le strategie della ricerca valutativa per il Design", costituisce la prosecuzione della ricerca precedentemente finanziata da Sapienza "La visualizzazione dei processi del processo. L'approccio sistemico del linguaggio infografico nella strategia progettuale". La proposta di ricerca di seguito illustrata offre, infatti, una forte integrazione argomentativa e metodologica alla precedente proposta, ponendosi l'obiettivo di contribuire all'avanzamento delle conoscenze nell'ambito di questioni epistemologiche e metodologiche riferite alla disciplina del Design. Il lato più innovativo è sicuramente rappresentato dalla scelta di strategie considerate "usuali" per la ricerca nel campo delle scienze sociali, ma che invece aprono a percorsi decisamente nuovi ed inesplorati nell'ambito della ricerca in Design.
La ricerca intende intraprendere, da un lato, un percorso di rilettura critica delle teorie sviluppate sulle metodologie del Design nell'arco di circa un secolo (1900-2020), dalle prime formulazioni di "processo creativo" alla definizione del "processo progettuale" nella sua evoluzione, attraverso la chiave di lettura dell'Information Design e della visualizzazione come paradigma conoscitivo; dall'altro tentare di delineare, attraverso i processi della ricerca valutativa, i contorni del panorama contemporaneo legato al dibattito teorico-metodologico sul Design. Nel dettaglio, l'approccio costruttivista della ricerca valutativa, attraverso l'impiego del Metodo Delphi, prevede, per la natura interdisciplinare della ricerca, il coinvolgimento di profili accademici e professionali nazionali ed internazionali, in un processo (scientificamente consolidato e validato) di raccolta ed analisi di dati necessari alla costruzione di un modello aggiornato, dinamico e complesso per il progetto di Design.

ERC: 
SH4_13
SH4_7
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3616022
Innovatività: 

Dal punto di vista dell'innovazione e dell'avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte, la ricerca offre un duplice apporto: da un lato un contributo argomentativo, dall'altro un contributo metodologico. In primo luogo, la rilettura delle teorie che si sono susseguite nel panorama delle metodologie del Design nell'arco di un secolo, vede la sistematizzazione dei contributi mettendo in luce le analogie e le differenze, le evoluzioni e le componenti grafiche di corredo, ponendo l'attenzione sulla questione rappresentativa dei processi progettuali, ovvero la traduzione visiva di argomentazioni teoriche. L'individuazione, infatti, di schemi grafici ricorrenti permette di rileggere ciascuna teoria nella propria componente rappresentativa e visuale: all'interno di questa indagine, il ruolo dell'Information Design rappresenta la componente strumentale in quanto sistema di codifica di linguaggi grafici nonché di organizzazione di dati. Vista, dunque, la necessità di codificare le azioni che compongono il processo progettuale, l'Information Design risulta la chiave interpretativa della complessità del sistema-progetto, ancora parzialmente astratta. Sebbene produrre, raccogliere e condividere informazioni sia diventato molto più semplice, sono ancora necessari metodi robusti e strumenti visivi efficaci per osservare ed esplorare la natura di problemi complessi (Ciuccarelli e Mauri, 2016). Come suggerisce Manzini, il tema della visualizzazione non può essere indagato senza considerare chiave il tema della complessità. Alla luce della variabilità e della fluidità del panorama contemporaneo, occorre affrontare una "nuova complessità", che porta con sé nuove sfide da fronteggiare, in particolare nella ricerca di nuovi, o nell'uso innovativo di vecchi, strumenti di rappresentazione (Manzini, 2006).
Dal punto di vista metodologico, la scelta di un approccio alla ricerca di tipo qualitativo proveniente dalla tradizione delle scienze sociali (ricerca valutativa) costituisce un elemento di forte innovazione rispetto alle consuete modalità di indagine utilizzate nella disciplina del Design. Il Metodo Delphi, unito alle strategie di analisi dei dati della Grounded Theory, offre la possibilità di ampliare, attraverso risultati inattesi al termine dell'indagine, il dibattito sui temi di partenza della ricerca, nonché di mettere in relazione una rete di partecipanti che interagiscono a distanza su un tema di ricerca comune. La pluralità di esperti coinvolti, sia in termini di formazione e ambito disciplinare che in termini di luogo geografico di provenienza, permette di aumentare l'affidabilità dei risultati, che risultano arricchiti di visioni eterogenee. L'"emergenza" di osservazioni e/o teorie durante il processo costituisce il valore aggiunto sul piano della raccolta dati, permettendo di apportare un tangibile avanzamento rispetto alle conoscenze di partenza. Allo stesso modo, la "doppia rappresentazione" (teorica e grafica) dei processi pone l'attenzione sul concetto di "visualizzazione" come strumento conoscitivo e necessaria conclusione dell'elaborazione teorica. Le due elaborazioni, unite in un sistema integrato, possono costituire un modello complesso che permetta di integrare teoria e pratica del processo progettuale.
Da quanto emerge dall'analisi delle fonti si delineano alcune considerazioni, sintetizzabili nell'affermazione di R. Riccini: "La ricerca [in Design] si è orientata sulla costruzione teorica della disciplina e sull'individuazione di metodologie appropriate per il progetto nella sua versione operativa, sperimentale, progettuale ma non c'è stata attenzione verso la ricerca di Design in quanto tale e verso i suoi metodi. Il Design ha preso in prestito i metodi di lavoro delle altre discipline (semiotica, architettura, marketing, psicologia)" (Riccini, 2018) e ancora: "Non mi sembra dunque improprio aver provato a mettere a fuoco, tramite la ricerca e le sue pratiche, come il Design possa fissare i propri presupposti, il proprio campo di azione e, appunto, i propri metodi di lavoro. Metodi rigorosi, coerenti e precisi, ma al tempo stesso duttili e aperti di fronte alle trasformazioni [...]" (Riccini, 2018). L'innovazione della ricerca si colloca esattamente in questo ultimo passaggio, ovvero nel contribuire all'avanzamento delle conoscenze in merito ad una definizione di un modello sistemico, dinamico e complesso per il processo progettuale.

Codice Bando: 
2826562

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