
L'ambito di interesse della ricerca è quello del Design per il Cultural Heritage, nei suoi aspetti di tutela e valorizzazione di sistemi di oggetti e arredi del Novecento. La proposta si pone in continuità con la ricerca di ateneo finanziata nel 2013 e i risultati conseguiti con pubblicazioni scientifiche negli ultimi anni. Il campo di applicazione della ricerca riguarda lo studio della cultura del progetto nel contesto romano tra il 1930 e il 1940, anni in cui si manifesta il formarsi di una cultura autonoma del design, tra produzione artigianale e industriale. Il sistema di artefatti oggetto della ricerca si riferisce alla Città Universitaria di Roma che dal piano urbanistico al più minuto dettaglio, è uno tra i più interessanti esempi di progettazione integrale, tratto peculiare della modernità italiana. Oggetti e arredi esterni e interni che costituiscono, insieme alle architetture in cui sono custoditi, un riferimento di indubbio interesse scientifico, storico e documentale. Il loro valore può essere considerato anche in modo autonomo perché rappresentativo della cultura figurativa, tecnologica, produttiva e comunicativa del periodo, attraverso cui è possibile osservare la nascita di un ' estetica della modernità . La ricerca, a partire dalla disamina di fonti d ' archivio, di documenti e pubblicazioni dell' epoca e dei più recenti studi in materia, propone il raggiungimento di due obiettivi: una pubblicazione scientifica storico-critica sulle categorie tipologiche di arredi e oggetti considerati esemplari in quanto " testimonianza materiale avente valore di civiltà " e una proposta di riqualificazione degli spazi esterni del quadrilatero piacentiniano il cui tema è il design di artefatti outdoor che rispondano alle esigenze di un campus contemporaneo . La ricerca si pone in tal modo tra tradizione e metodologie di conoscenza e tutela dell' esistente e innovazione con concept di valorizzazione degli spazi esterni della Città Universitaria.
L ' innovatività della ricerca e l'avanzamento delle conoscenze dello stato dell ' arte riguardano innanzitutto la delimitazione di un campo specifico di studi: il design di arredi e sistemi di oggetti i cui caratteri morfologici, tipologici, tecnologici e produttivi presentano una stretta relazione con gli spazi e gli elementi materici e costruttivi delle architetture di cui fanno parte. La ricerca propone, ribaltando l' impostazione metodologica generalmente perseguita dall ' architettura al design di partire dai sistemi di oggetti, realizzati tra produzione industriale e artigianale, al fine di ricostruire una visione unitaria e coerente di quella progettazione integrale peculiare alla cultura del progetto italiana degli anni Trenta, in particolare romana. L ' avanzamento dello stato dell ' arte riguarda studi e approfondimenti su fonti documentarie (Fondo C.E.R.U.R.) riordinate e catalogate recentemente (Mitrano 2008, Azzaro 2012) relativi a progetti autoriali e/o produzioni di ditte di arredi presenti all'epoca soprattutto al centro e al nord Italia. Un campo d'indagine di grande interesse scientifico che consente di riconoscere come il sistema di artefatti della Città Universitaria sia ascrivibile alla nozione di Patrimonio Culturale in quanto testimonianza avente valore di civiltà.
Altro elemento di avanzamento dello stato dell' arte e di innovatività della ricerca riguarda questioni metodologiche inerenti la musealizzazione, il restauro, le riedizioni degli oggetti. Temi che saranno sviluppati a livello teorico e in relazione a determinati casi studio. La questione inerente il restauro di elementi, finiture e oggetti realizzati con materiali autarchici e prodotti tra industria e artigianato va inquadrata nel più ampio dibattito inerente il restauro delle opere del moderno segnate da ascendenze industriali e dalla continuità tra esterno e interno che si riflette in ogni elemento costruttivo, apparato decorativo e di arredo. I materiali della modernità (Cupelloni, Dal Falco 2016) al contrario di quelli tradizionali, non tollerano i segni del tempo che producono modificazioni intollerabili, azzerandone i valori estetici. Nel 1992, sui principi del restauro del moderno, Giovanni Carbonara ha definito un quadro complesso, a partire dal caso del Weißenhof di Stoccarda (1992). Fermo restando che gli interventi vanno considerati caso per caso, sono indicati tre approcci: la conservazione dove la materia originaria è ancora presente; la ricostruzione filologica in copia che porta alla musealizzazione; la reinvenzione autonoma, in linea con quella concezione dinamica di Cultural Heritage, secondo la quale un bene può essere trasmesso alle generazioni future arricchito di riscritture attuate nel presente. Per ciò che riguarda strettamente il restauro del design, solo di recente sono stati sviluppati in modo sistematico studi, ricerche e interventi. Un riferimento fondamentale sono i risultati teorici e realizzativi cui è pervenuto il progetto di conservazione della Collezione storica del Premio Compasso d ' Oro, avviato dal 2010 dal CCR (Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ) e FADI (Fondazione Associazione del Disegno Industriale) con il restauro di importanti pezzi.
Una questione aperta che riguarda l ' impressionante numero di arredi, oggetti e finiture disseminati in tutto il territorio italiano negli edifici pubblici e privati degli anni Trenta. Nella Città Universitaria di Roma, il complesso insieme di tipi presenti è stato spesso messo in secondo ordine rispetto alla generale identità delle architetture e dei luoghi di cui sono parte integrante. Le scelte da operare - la rifunzionalizzazione o l ' attribuzione di una nuova funzione, ma anche la musealizzazione dell ' oggetto effettuata procedendo solo con il ripristino estetico e dove possibile materico - sono complesse e dipendono da molte variabili che vanno valutate caso per caso. Un altro tema che sarà affrontato è quello culturale e tecnico delle riedizioni. Rieditare un pezzo storico comporta l `attribuzione di un carico simbolico all 'oggetto, è il riconoscimento di un ` icona. La riproposizione decontestualizza l ` artefatto dall ' originario sistema di valori e lo connota di nuovi significati. L ' innovatività della ricerca risiede quindi nello sviluppo e nell ' approfondimento di un campo di ricerche fondamentale nella cultura del progetto italiano del Novecento e nel particolare approccio che lega la ricerca analitica, il cui esito sarà una pubblicazione sceintifica, all ' attività progettuale attraverso la realizzazione di un workshop internazionale che, a partire da approfondite e specifiche conoscenze, propone concept di riqualificazione degli spazi esterni della Città Universitaria in grado di rispondere alle nuove esigenze della contemporaneità nel rispetto dei caratteri morfologici e costruttivi della Città Universitaria.