Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1942675
Anno: 
2020
Abstract: 

La ricerca si propone di indagare nell¿ambito del design, sia in chiave teorica che sperimentale, processi virtuosi per la transizione del Made in Italy, da un modello secondo cui le PMI per sopravvivere si stanno ¿globalizzando¿ o peggio ancora ¿disperdendo¿, ad un sistema in cui (recuperando anche il sistema dell¿Artigianato e della memoria), si possa affrontare le sfide del prossimo futuro, con particolare attenzione a quei processi che includano sperimentazioni su nuovi materiali di origine biologica (biomaterilas, growingmaterials, living materials, ecc).
Dalla mostra ¿Borken Nature¿ tenutasi in occasione della XXII Triennale di Milano, a cura di Paola Antonelli, emerge una visione del Design in grado di attuare una strategia di riparazione dei legami che intercorrono tra uomo e natura, non più polo distinto della dicotomia che la considera in contrapposizione alla cultura, bensì sistema che ingloba l¿intero cosmo comprese le comunità e le culture umane; studia e ricerca le molteplici connessioni che uniscono gli esseri umani ai loro ambienti, ecosistemi e dimensioni culturali, che in egual misura hanno subito l¿azione della modernità, di un progresso tecnologico che ha abusato delle risorse naturali, estinto lingue e tradizioni e decimato le diversità culturali.
Il designer diventa dunque artefice di un processo ricostituente volto all¿ incisività sociale, focalizzato su un tipo di produzione ¿significante¿ che porta su di sé la responsabilità non solo ambientale ma anche ¿culturale¿ dei prodotti. Nell¿attuale contesto di congiungimento dei fenomeni di globalizzazione e connettività riemerge però la dimensione locale in quello che Manzini definisce un localismo cosmopolita, che combina tra loro le specificità dei luoghi e delle comunità a loro legate con i nuovi fenomeni dell¿interconnessione culturale, tecnologica, economica e sociale.

ERC: 
SH2_6
SH5_8
PE8_10
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2690088
sb_cp_is_2709986
Innovatività: 

Allo stato attuale il design ha individuato metodi, processi e strategie efficaci volti al recupero-ripristino delle culture materiali e immateriali legate ai territori, identificando linguaggi e pratiche in grado di definire estetiche che coniugano elementi della contemporaneità ed immaginari atavici. La questione che si vuole indagare è come e se, queste best practices, possono essere trasferite e riproposte nell¿ambito del recente avanzamento tecnologico individuato nel biodesign, che rintraccia nella collaborazione con gli organismi viventi, materia di progettazione.
La possibilità di rinnovare la tradizione attraverso il design, è infatti un¿opzione che coinvolge tutti i settori del Made in Italy. Quello che si propone nella ricerca è di approcciare attraverso una doppia dimensione che comprende l¿asse orizzontale - che considera il rapporto critico con le dimensioni storiche e delle tradizioni rispetto a una proiezione nel futuro - e l¿asse verticale fa riferimento alle capacità di confrontarsi con le dimensioni esterne in relazione ai tratti della propria identità, andando a confrontare le attività progettuali non più solo con la dimensione tecnico-produttiva, ma anche con quella economica, culturale e sociale.
Infatti l¿identità dei luoghi si misura sulla base degli elementi di distinzione che ogni tradizione tende a definire. Il patrimonio d¿identità che si è andato formando in ogni comunità locale si compone di elementi che hanno un rapporto diretto col territorio (uso di materiali locali, elaborazione di tipologie per usi specifici di quella determinata comunità, elementi grafici d¿ispirazione naturale) e di elementi di ¿contaminazione¿ che provengono dal contatto con le altre culture materiali (saperi, tipologie, simboli, tecniche di lavorazione). Poiché l¿identità è una costruzione, essa necessita di atti che la alimentino. Non si può infatti parlare di identità al singolare, ma ogni luogo è pervaso da diverse identità che si stratificano e sono il risultato della combinazione non solo delle risorse e culture dei singoli territori, ma anche dell¿interazione con i contesti storici e gli avanzamenti tecnologici.
Prendendo in esempio il caso del Made in Italy, universalmente riconosciuto come il Design del ¿saper fare¿ e del ¿genius loci¿ basato sul knowhow artigianale e dal carattere fortemente identitario, non si può non considerarlo come il risultato del particolare assetto storico culturale del periodo autarchico (De Fusco 2007). La necessità di raggiungere nel minor tempo possibile la massima autonomia economica incentivando la produzione delle industrie chiave (metalli, tessili, combustibili solidi e liquidi) ha portato alla rivalutazione delle risorse territoriali sia in termini di materie prime che di sistemi produttivi. La combinazione di sperimentazioni materiche autoctone e di innovazione dei processi produttivi, a sostegno e non in sostituzione del lavoro artigiano che ha mantenuto le proprie peculiarità culturali, ha portato al superamento dell¿estetica razionalista europea e alla riscoperta e alla rivalutazione di materiali caratteristici della nostra tradizione italiana. (Annicchiarico, 2014). Pur nella pluralità delle prospettive, vale la riflessione di Dematteis e Governa (2003, p. 265), quando affermano che «i processi di ridefinizione in atto non portano al superamento dell¿identità territoriale, ma piuttosto al cambiamento dei suoi principi e delle sue logiche, con l¿affermarsi di nuove territorialità attraverso cui essa si costruisce e si rappresenta».
Da ciò deriva un processo volto di fatto alla valorizzazione dei territori attraverso le sue componenti principali ovvero attraverso:
- le risorse fisiche e la loro gestione, in particolare le risorse naturali (rilievi, sottosuolo, suolo, flora e fauna, risorse idriche, atmosfera);
- la cultura e l¿identità, cioè i valori generalmente condivisi dai soggetti che intervengono sul territorio, i loro interessi, il tipo di mentalità, le loro forme e modalità di riconoscimento, e l¿insieme dei valori di interesse comune;
- le realtà economico-produttive

Codice Bando: 
1942675

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