Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1608034
Anno: 
2019
Abstract: 

La ricerca si ispira all'idea, di ispirazione biblica, del computo del tempo come succedersi di generazioni. Essa intende mettere a fuoco in primo luogo le relazioni che intercorrono tra figure genitoriali e figli, con particolare riferimento al rapporto tra eros e filialità, al rapporto tra madre e figlio, al rapporto tra maestro e allievo, e al rapporto tra l'adulto e il neonato - riprendendo analisi svolte da pensatori contemporanei quali Levinas, Buber, Jonas. Si retrocederà, nello studio di tali relazioni, alla riflessione degli illuministi (Rousseau) e degli educatori del Novecento (Maria Montessori, Janusz Korczak). La ricerca intende in secondo luogo trattare la questione della trasmissione dei patrimoni di cultura, includendo in essi anche le scienze e le tradizioni religiose, da una generazione a un'altra, ma prendendo in esame anche i momenti di interruzioni e di crisi. Ci si richiamerà, riguardo a questa problematica, sia ad autori medievali (Maimonide e Yehuda Ha-Lewi come continuatori nella discontinuità della fede religiosa e pensiero ebraici), sia ad autori dell'età contemporanea di lingua tedesca (Georg Simmel, Ernst Cassirer, Max Scheler), di lingua spagnola (Unamuno, Ortega y Gasset), di lingua francese e ai loro interpreti italiani. Il terzo ambito di indagine riguarda "la storia come pensiero e come azione", per usare le parole utilizzate da Benedetto Croce nel titolo di una sua opera del 1938: ovvero, la storia intesa sia come ricostruzione, nel corso dei secoli, del passato a partire da punti di vista da un lato costanti (si pensi alle valutazioni etiche), dall'altro variabili (si pensi alle idee sociali e politiche), sia come base per l'agire nel tempo secondo determinate finalità. Si approfondirà dunque il nesso tra la memoria e la storia (Joseph H. Yerushalmi) e la questione dell'accentuazione di certi aspetti dell'eredità culturale di una nazione o comunità in vista di un progetto per il futuro (Hermann Cohen, Karl Jaspers).

ERC: 
SH5_9
SH3_10
SH5_10
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2094181
sb_cp_is_2039157
sb_cp_is_2047379
sb_cp_is_2032975
sb_cp_is_2116644
sb_cp_es_301343
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca va vista in relazione ai tre obiettivi sopra indicati in riferimento allo stato dell'arte:
a) Riguardo al tema del rapporto genitorialità-filialità si intende utilizzare un approccio che non è, come generalmente avviene nel campo delle scienze umane, di tipo storico, psicologico, o educativo, quanto di tipo filosofico-pedagogico e filosofico politico. Si intende approfondire: 1. La peculiarità del rapporto che lega i padri alle generazioni future, sia quelle immediatamente seguenti, sia quelle lontane, nel senso di un rapporto in cui il dovere dei primi rispetto ai secondi si presenta come dovere supererogatorio, concernente dunque non il diritto in senso stretto, che si orienta secondo la reciprocità dei diritti e dei doveri, ma l'etico in quanto principio del diritto in senso lato; 2. Il fondamento etico della politica intesa non tanto come sfera della mediazione di interessi o protezione dei diritti dell'individuo alla sicurezza, al benessere, al riconoscimento di sé come persona, quanto come sfera della realizzazione di un comune ideale di libertà, equità e solidarietà, ferma restando la differenza tra l'etico e il politico. Si tratta dunque, secondo l'orientamento della ricerca che si intende intraprendere sul nesso genitori-figli, da un lato di criticare il concetto pragmatico e utilitaristico della politica, affermato da autori quali Machiavelli, Hobbes, Schmitt, dall'altro di non identificare il politico con l'etico, avendo il primo in sé, a differenza del secondo, un momento coattivo, in quanto anche campo dell'economia e della sicurezza, dell'aspirazione di ciascuno all'autoconservazione e al proprio benessere. Si tratterà di pensare, con Levinas, il difficile equilibrio tra l'etico e il politico.
b) Riguardo al tema della trasmissione-interruzione di culture e fedi religiose - il secondo nel quale si articola l'argomento `di generazione in generazione' - si intende discutere tale tema non solo, come generalmente accade, in riferimento alle condizioni esistenti nelle società avanzate attuali, ma anche in particolare in riferimento all'ebraismo dell'età moderna. L'ebraismo viene considerato in tal caso come esempio significativo di un modo di comunicare il passato attraverso la memoria che non rinuncia però all'interpretazione alla luce del verificarsi di nuovi eventi storici, alcuni dei quali implicanti una rottura radicale con la tradizione, o di esigenze poste dal dialogo tra la comunità ebraica e l'ambiente circostante. Si tratta, in quest'ultimo caso, dell'assunzione di un approccio particolare al tema indicato poiché in tale approccio l'ebraismo non viene compreso tanto come oggetto di studio, quanto come via o metodo per giungere a risultati che si riferiscano anche un contesto più ampio. Si seguirà, in tal modo, una ipotesi di ricerca offerta da Rosenzweig quando, appunto, vedeva in particolare nell'ebraismo lo strumento attraverso il quale venire a capo di problemi storici e filosofici complessi posti dalla modernità (si veda su ciò I. Kajon, 'Ebraismo come metodo': antropologia filosofica ed ebraismo in Franz Rosenzweig, Materia Giudaica, 2002, n.1, pp. 155-60). Si tratteranno dunque i problemi posti dalla comunicazione e dall'oblio di fedi religiose e di culture alla luce nello stesso tempo del comandamento biblico dello Zakhor (ricorda!) e dell'idea che i cuori dei figli non possono essere gli stessi dei cuori dei padri e che perciò è inevitabile fra loro il dissidio (Malachia, 3:24) finché l'età messianica, ponendo fine alla dimensione stessa del tempo, non li riappacifichi tra loro in quanto infine identici. In modo specifico si presterà attenzione, lette a partire da tale visuale, ad alcune figure di pensatori ebrei moderni (quali, a esempio, Salomon Munk o Hans Jonas) profondamente consapevoli della necessità della trasmissione di un'eredità culturare e religiosa, ma anche della precarietà e debolezza di tale trasmissione in presenza di eventi traumatici o del rischio di distruzione di tracce del passato.
c) Il terzo tema, relativo alla nozione di storia e all'agire in essa, avrà come aspetto innovativo quello della ripresa del concetto del `tardo-antico', già utilizzato da Marc Bloch e Henri Pirenne a denominare l'età di transizione, considerata lunga diversi secoli (dal V al IX secolo), tra l'antichità e il sorgere del sistema feudale affermatosi prevalentemente nell'Europa centro-settentrionale, allo scopo di mostrare 1. come l'Europa e la civiltà occidentale moderne abbiano nella cultura mediterranea, formata dagli apporti dell'ellenismo, ebraismo, cristianesimo, Islam, e ancora in vigore fino all'epoca di Carlo Magno, la loro radice; e 2. come proprio sulla base di tale costruzione storica sia possibile delineare obiettivi futuri di tolleranza, pace, e dialogo tra culture e religioni alla cultura moderna. Saranno prese in esame, in tale ambito di ricerca, specialmente le figure di Raymod Klibansky e Arnaldo Momigliano.

Codice Bando: 
1608034

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