Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_544294
Abstract: 

La Tubercolosi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta la seconda singola causa di morte dopo l¿HIV e continua ad essere un grave problema di salute nei paesi in via di sviluppo. Mycobacterium tuberculosis (Mtb) ogni anno infetta più di 2 miliardi di persone in tutto il mondo; circa il 90% delle persone infette ha un¿infezione latente, asintomatica (LTBI) e solamente nel 10% dei casi l'infezione latente si sviluppa in malattia attiva e conclamata (TB). La diagnosi di TB attiva ancora oggi rimane complessa e richiede diversi parametri clinici, radiologici, batteriologici e molecolari. In particolare la tubercolosi extrapolmonare, che rappresenta il 15-20% dei casi di TB attiva, è una forma difficilmente diagnosticabile, in quanto vengono coinvolti solitamente organi e tessuti difficilmente campionabili e dove pochi bacilli provocano importanti danni, spesso immuno-mediati. La diagnosi rapida e accurata della tubercolosi è fondamentale per facilitare l'inizio del trattamento, riducendo la malattia, la trasmissione e la comparsa di ceppi resistenti ai farmaci.
Emerge la necessità di sperimentare nuovi e migliori algoritmi diagnostici. In questo contesto, il nostro obiettivo è quello di applicare una metodica immunologica alternativa basata sulle cellule T polifunzionali, già sperimentata nelle forme polmonari, che consentano di migliorare la diagnosi di TB extrapolmonare. Verrà inoltre valutata anche la condizione di TB latente e di contatto TB al fine di differenziare le forme attive dalla situazione di latenza/controllo dell'infezione tubercolare. Si analizzerà la risposta polifunzionale antigene specifica sui linfociti T CD4+ e CD8+ utilizzando oltre agli stimoli noti anche un nuova miscela antigenica più attiva sui CD8. Inoltre verrà valutato l¿utilizzo di marcatori di attivazione quali la co-espressione di CD25/CD134 (OX40) e di HLA-DR/CD38. Infine saranno valutate le sottopopolazioni di monociti infiammatori e delle cellule dendritiche.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_739495
sb_cp_is_807466
sb_cp_is_707062
sb_cp_is_673535
sb_cp_is_720961
sb_cp_is_725101
sb_cp_es_102711
Innovatività: 

Nell'ultimo report sulla Tubercolosi, dell'OMS viene detto: ¿a dollar invested in TB gives a return of US$ 43¿ per sottolineare come sia importante e cost-effective investire in strategie efficaci per contenere ed eradicare la tubercolosi.
L'eradicazione della TB, potenzialmente raggiungibile come obiettivo futuro, trova una serie di ostacoli pratici e concettuali.
Infatti, i nuovi casi di TB derivano dalla riattivazione della forma latente non diagnosticata, né trattata in precedenza, mentre i soggetti con TB latente contraggono l'infezione dai casi attivi che disseminano l'infezione lungamente se non trattati precocemente. Quindi, un punto centrale è ancora la diagnosi precoce e il trattamento sia delle forme attive che latenti. Nonostante gli enormi progressi in campo microbiologico, ancora la diagnosi resta a volte difficile, sopra tutto in alcune forme.
Il nostro studio si propone di valutare nuove metodologie per poter riconoscere precocemente i casi di tubercolosi attiva soprattutto le forme extra-polmonari di difficile diagnosi e gravate da un più alto tasso di gravità, di insuccesso terapeutico e di recidiva. Si stima che l¿incidenza di tubercolosi extra-polmonare oscilli tra il 5 e il 40% a seconda della realtà territoriale. Attualmente, con l'incremento dell'immigrazione anche nei paesi industrializzati le forme extra-polmonari sono più frequenti e spesso non sono riconosciute in quanto appartenenti alla vecchia medicina. Infatti, mentre nei libri di medicina dei primi del 900 vengono perfettamente descritte patologie come la tubercolosi ossea, genitourinaria e meningea, attualmente si è persa la conoscenza su questi complessi quadri clinici, che vengono spesso confusi con patologie tumorali. Anche nel nostro Centro negli ultimi anni abbiamo osservato un aumento dei casi di TB extrapolmonari, spesso in pazienti giovani e migranti provenienti da zone ad alta endemia. Un altro dato che sta emergendo è quello relativo al tempo di migrazione. Infatti mentre prima si riteneva che il rischio di riattivazione tubercolare nel migrante fosse entro i 5 anni, attualmente si registrano sempre più casi di soggetti stabilmente presenti in Italia da più di 5-10 anni. Questi casi spesso si manifestano con forme extra-polmonari, che vengono diagnosticate con ritardo e che potrebbero potenzialmente essere evitate con il trattamento preventivo della forma latente. Ne deriva che l'individuazione rapida di tutte le forme di TB attiva e latente è un punto focale nella lotta alla tubercolosi. In una nostra recente pubblicazione (Lichtner 2016) abbiamo mostrato come un algoritmo diagnostico di tipo immunologico che preveda una serie di cut-offs, utilizzando una metodologia citofluorimetrica che rileva la risposta polifunzionale dei linfociti T CD4, può aiutare nella distinzione tra forma tubercolare latente e attiva e consenta una diagnosi rapida e accurata. Il presente studio è volto ad applicare tale metodologia anche alle forme di TB extra-polmonare e ad estendere la casistica, migliorando la sensibilità introducendo anche due nuove metodologie promettenti, la stimolazione con antigeni CD8 specifici e l'espressione di markers di attivazione di superficie (OX40). Lo sviluppo di piattaforme innovative che aiutino nella diagnosi della TB è un obiettivo primario nella lotta globale alla tubercolosi.

Codice Bando: 
544294
Keywords: 

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