Questo progetto si propone di indagare su un tema scarsamente considerato dagli studiosi: il ruolo degli stranieri nello sviluppo della Shanghai coloniale. Il progetto, in particolare, intende colmare la lacuna nelle conoscenze a nostra disposizione, assumendo l'insediamento internazionale, cioè la più grande realtà coloniale mai esistita a Shanghai, come punto di osservazione privilegiato sulla questione da esaminare. Ancora più nel dettaglio, l'iniziativa progettuale che qui si propone ambisce a chiarire il ruolo degli stranieri nella crescita della Shanghai pre-comunista, considerando una delle istituzioni amministrative più importanti dell'insediamento internazionale: il Public Meeting, ovvero quell'organo che eleggeva il governo dell'insediamento e ne indirizzava le politiche.
Dato il proponimento principale, il progetto, che mira a coniugare storia, economia e sociologia, persegue anche l'obiettivo di dare uno slancio agli studi sul colonialismo in Cina nel nostro Paese, anche perché questa tematica è strettamente legata a un settore dell'indagine storica oggi in ascesa: la world history.
Come già accennato, il progetto che si sta proponendo si configura come un'importante opportunità per chiarire una questione scarsamente considerata dalla letteratura esistente. Molti studiosi a livello internazionale, invero, hanno trascurato l'analisi del ruolo degli stranieri nello sviluppo della Vecchia Shanghai, mentre quei pochi che pure si sono cimentati nel compito non hanno certo esaurito la ricerca sul tema, avendo esaminato la questione in maniera superficiale, sintetica oppure tributandole un'attenzione non commisurata alla sua importanza. Se poi si considerano solo i lavori degli accademici italiani, si può affermare con assoluta certezza che questo progetto tocca un campo di ricerca assolutamente nuovo e inesplorato.
A ciò si aggiunga che il progetto ha il pregio di concentrarsi su un'istituzione dell'insediamento internazionale, il Public Meeting, davvero bistrattata dalla letteratura. A questo proposito, si tenga presente che solo due istituzioni dell'insediamento internazionale sono state oggetto di studi approfonditi: lo Shanghai Municipal Council e la Shanghai Municipal Police (rispettivamente il governo e la polizia dell'insediamento internazionale). Queste due istituzioni, per di più, sono state analizzate quasi esclusivamente sotto il profilo della loro organizzazione interna e del loro funzionamento, come dimostrato dal libro "Shaping Modern Shanghai" di Jackson, incentrato in larghissima parte sullo Shanghai Municipal Council, o dalla tesi di dottorato "Le forze di polizia nella Shanghai degli anni Trenta" di Onnis (2002).
Il progetto, tuttavia, presenta un ulteriore scatto di originalità rispetto a tutta la letteratura esistente sull'insediamento internazionale: il focus su un arco temporale che, andando dal 1863 al 1923, prende in considerazione un periodo spesso trascurato. Infatti, uno dei limiti delle pubblicazioni su certe tematiche è che, nella maggior parte dei casi, le stesse si concentrano sugli anni a partire dal 1920 in poi, forse perché tra gli anni Venti e Quaranta la Vecchia Shanghai attraversò un numero di crisi e problemi senza precedenti. Questo squilibrio, peraltro, è aggravato dal fatto che le opere più incentrate sulla storia ottocentesca della Vecchia Shanghai, spesso risalenti a prima della metà del Novecento, risultano essere segnate da pregiudizi ormai superati (per esempio la superiorità razziale degli insediati stranieri rispetto ai cinesi) oppure da una visione della storia fin troppo evenemenziale. In quest'ottica, pertanto, un libro come A Wilderness of Marshes di Macpherson (1989), dedicato agli sforzi dello Shanghai Municipal Council per migliorare la sanità pubblica dell'insediamento internazionale tra il 1843 e 1893, rappresenta un'assoluta rarità.
La carica innovativa della ricerca, tuttavia, non sta semplicemente nel colmare dei vuoti nella letteratura esistente, ma anche nel gettare nuova luce circa gli effetti del colonialismo sulla Cina pre-comunista. Lo studio del ruolo degli stranieri nello sviluppo della Vecchia Shanghai, difatti, può aiutare a mettere meglio a fuoco pregi e difetti del colonialismo in Cina, conducendo a una nuova concezione dell'intero fenomeno storico che sia equidistante dall'immagine oleografica restituitane dagli autori di un tempo e dalla condanna senza appello in voga tra diversi studiosi contemporanei.