Il progetto verte sugli ambienti di interazione ideati e sviluppati a scopo educativo nel contesto museale, dove i linguaggi comunicativi e digitali si integrano nei tradizionali percorsi fruitivi, quali utili strumenti per amplificare i processi percettivi, conoscitivi e cognitivi degli utenti, soprattutto dei giovani. L'interesse della ricerca è posto sull'analisi delle strutture che caratterizzano la comunicazione nell'area di creolizzazione, ossia in quell'ambito spazio-temporale in cui i linguaggi del mondo reale e della virtualità reale, si ibridano, si reciprocano e si influenzano vicendevolmente.
L'ambiente di interazione prescelto è lo spazio museale, considerato da M. Focault un'eterotopia /eterocronia; pertanto, idoneo a rappresentare concretamente un esempio di area di creolizzazione "spazio-temporale" e di commistione di diversi linguaggi.
L'obiettivo è osservare gli effetti e le influenze che l'integrazione dei linguaggi digitali nell'esperienza fruitiva museale può generare in prospettiva educativa, ai fini dell'implementazione dei processi di apprendimento culturale, sulle modalità di comunicazione/relazione/interazione, sulla produzione e sul consumo di contenuti culturali.
L¿attuale momento storico vede il mondo intero in una fase di cambiamento straordinario. La pandemia da Covid-19 impone il distanziamento fisico ed il ricorso sempre più intenso a forme di comunicazioni digitali.
Il processo di transizione spaziale da una ¿presenza fisica¿ verso una ¿presenza virtuale¿ è obbligatorio e vede coinvolte, in prima linea, le istituzioni culturali quali naturali avanguardie del cambiamento.
In quest¿ottica, il progetto ¿Di(Gi)dattica¿ pone l¿attenzione sul museo quale luogo educativo privilegiato, focalizzando l¿attenzione sulle nuove forme di comunicazione che possono essere attivate mediante le TIC, osservando le modalità attraverso le quali i musei migrano dallo ¿spazio reale¿ allo ¿spazio virtuale¿ ovvero utilizzano strumenti digitali che ibridizzano la pratica fruitiva del visitatore nell¿integrare l¿esperienza fisica e virtuale nei percorsi educativi proposti.
L¿innovatività del progetto proposto consiste, quindi, nell¿osservare la convergenza tra la pratica fruitiva reale e virtuale proposta dai musei che si trovano, oggi, nella necessità di reinventare se stessi assumendo nuove caratteristiche, sempre più ibride, sempre più polisemiche ed eterotopiche.