Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_597667
Abstract: 

Negli ultimi quindici anni l¿ipotesi che la rivoluzione industriale si sia manifestata in Inghilterra in virtù della maggiore dinamica salariale rispetto al resto d¿Europa ha guadagnato ampio spazio nel dibattito internazionale. Inoltre, l¿esempio storico della rivoluzione industriale ha informato il dibattito intorno ai paesi in via di sviluppo evidenziando che la crescita è più probabile laddove i salari sono più dinamici. Tuttavia, recenti ricerche sull¿Italia del Nord e sulla stessa Inghilterra hanno messo in dubbio la validità dell¿ipotesi precedentemente descritta.
Il presente progetto di ricerca si propone di collocare in prospettiva critica l¿ipotesi che i sistemi economici a maggiore dinamica salariale abbiano avuto maggiori probabilità di avviare un percorso di crescita sostenuto attraverso l¿analisi dei salari reali dello stato pontificio nei secoli precedenti la rivoluzione industriale. In tal modo si contribuirebbe al dibattito includendo nell¿analisi un¿area particolarmente dinamica nel XVI e XVII secolo che tuttavia non fu in grado di avviare la rivoluzione industriale.
La ricostruzione dei salari reali avrebbe il pregio di informare un secondo dibattito di interesse nella letteratura nazionale ed internazionale ovvero la tempistica dell¿emergere del dualismo economico italiano attraverso un confronto con la dinamica dei salari reali del Nord-Italia già studiati in letteratura.
Infine, la terza linea di ricerca che caratterizza la proposta mira a fornire un preliminare contributo allo studio della correzione dei divari. Più specificamente il lavoro si concentrerà sulla spesa sociale come elemento redistributivo per la riduzione delle disuguaglianze dall¿Unità sino ai tempi più recenti.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_805951
sb_cp_is_816767
sb_cp_is_809462
Innovatività: 

Il dibattito sulle cause della rivoluzione industriale e, dell¿industrializzazione in genere, è ancora ben accesso intorno a diverse ipotesi. Nell¿ultimo quindicennio l¿idea che l¿elevata dinamica dei salari sia alla base dell¿industrializzazione ha assunto un ruolo preminente. Non solo gli storici economici ma anche gli economisti teorici si sono dedicati al tema attingendo dall¿esperienza inglese. La Unified Growth Theory incardina il processo di crescita moderna intorno alle interrelazioni tra elevata dinamica salariale, accumulazione di capitale umano e creazione di tecnologia. L¿estensione dell¿esperienza di crescita dei paesi oggi maggiormente avanzati viene estesa a quella dei paesi attualmente in transizione verso lo sviluppo autosostenuto. Tuttavia, le indagini storico-economiche mettono in discussione l¿ipotesi che la molla dello crescita risieda nell¿elevata dinamica salariale. In tale campo di ricerca, si richiedono ulteriori evidenze per validare o mettere definitivamente in discussione la teoria che mette al centro della crescita la dinamica dei salari reali. In assenza di un controfattuale, l¿unica alternativa è lo studio della dinamica dei salari di quelle aree che alla vigilia della rivoluzione industriale rivestivano un ruolo di preminenza nell¿economia internazionale ma che non avviarono per prime il processo di industrializzazione diffusa. Risulta immediato pertanto dedicare gli sforzi necessari all¿analisi dei salari reali italiani e dell¿area meridionale in particolare. Collateralmente, la ricostruzione dei salari reali del meridione, inizialmente dell¿area dello stato papalino, nei secoli XVII-XIX ha come conseguenza un ulteriore contributo allo studio del dualismo economico italiano finora legato all¿interpretazione basata sugli aggregati macroeconomici frutto di ricostruzioni da fonti altamente eterogenee. Il confronto fra i salari reali di aree diverse contribuisce al dibattito sulle diseguaglianze e divergenze territoriali. La presente proposta di ricerca affronta l¿analisi delle diseguaglianze in Italia dopo l¿unificazione dal punto di vista, certamente parziale per la natura del contesto, della spesa previdenziale e assistenziale. La letteratura sull¿emergere del moderno stato sociale e sui suoi risvolti in termini di redistribuzione e crescita è ancora ad uno stato embrionale. Il sistematico lavoro di Lindert (2004) esamina l¿evoluzione della spesa sociale e delle sue determinanti a livello nazionale in un¿ottica comparativa dalla fine del XIX secolo. Mancano studi sulla spesa sociale a livello locale che per lunghi periodi è stata sotto il controllo delle amministrazioni periferiche almeno fino al secondo dopoguerra tanto in Italia quanto altrove (Hoffman 2015). Il nostro potenziale contributo mira alla individuazione, per il momento in Italia, della spesa previdenziale ed assistenziale sulle diseguaglianze territoriali dall¿Unità al secondo dopoguerra. Infine, guardando ai tempi più recenti, lo stessa tema sarà affrontato da un punto di vista microeconomico grazie alla ovvia ricchezza di dati statistici.
Allen, R. C. (2001). The great divergence in European wages and prices from the Middle Ages to the First World War. Explorations in economic history, 38(4), 411-447.
Hoffman, P.T., (2015). What Do States Do? Politics and Economic History. The Journal of Economic History 75, 303¿332
Lindert, P. H. (2004). Growing public: Volume 1, the story: Social spending and economic growth since the eighteenth century (Vol. 1). Cambridge University Press.
Malanima, P. (2011). The long decline of a leading economy: GDP in central and northern Italy, 1300¿1913. European Review of Economic History, 15(2), 169-219.
Rota, M. e Weisdorf, J. (2016). Mercato del lavoro, salari reali e standard di vita a Roma nel XVI e XVII secolo: le evidenze nella costruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano, in A. Di Sante e S. Turriziani, (a cura di), Quando la Fabbrica costruì San Pietro Un cantiere di lavoro, di pietà cristiana e di umanità (XVI-XIX secc.), Il Formichiere, Foligno.

Codice Bando: 
597667
Keywords: 

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