Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2615592
Anno: 
2021
Abstract: 

Gli effetti comportamentali legati all'orientamento spaziale dell'attenzione sono stati messi in luce attraverso l'ideazione di uno fra i più famosi test psicologici, denominato test di Posner. Nella sua versione classica, la stretta associazione fra cue e target è utile a generare la comparsa degli effetti di facilitazione. Tuttavia, ciò comporta che l'operazione di ri-orientamento della attenzione sia composta da una componente legata alla stima probabilistica ed una legata allo spostamento del focus attentivo nello spazio. A livello sperimentale, è possibile disambiguare il ruolo di queste due componenti attraverso la modulazione della predittività delle cues. I risultati di tale manipolazione hanno mostrato che in ambienti statisticamente incerti, il sistema attentivo è in grado di ottimizzare il suo funzionamento poiché il cervello sembra regolare i costi ed i benefici attentivi con meccanismi cerebrali differenti. Ciononostante, ad oggi, rimane interamente da esplorare il ruolo delle differenze interindividuali dei meccanismi che governano l'orientamento della attenzione rispetto alla incertezza probabilistica-ambientale determinata da variazioni nella attendibilità delle cues. In particolare, è noto che un sistema attentivo efficiente richieda un'interazione ideale tra arousal e meccanismi di filtraggio. Tale concetto è stato utilizzato dalla psicologia differenziale per sviluppare un questionario (STQ-77) che consente la delineazione di diversi stili temperamentali sulla base della modulazione dei diversi livelli di catecolamine. Pertanto, lo scopo primario del presente progetto di ricerca è quello di esplorare la presenza di corrispondenze tra stili temperamentali individuali, misurati attraverso il questionario STQ-77 e le variazioni nelle misure associate all'orientamento della attenzione in contesti di maggiore o minore incertezza probabilistico-ambientale, attraverso l'utilizzo di un classico test di Posner con cues centrali predittive e non-predittive.

ERC: 
SH4_5
SH4_2
SH4_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3380031
Innovatività: 

Sulla base delle premesse teoriche sin qui esposte, ci aspettiamo di evidenziare differenze significative nella popolazione esaminata, ed in particolare di verificare l'ipotesi secondo cui bassi valori nelle scale STQ-77 selezionate correlino con difficoltà nell'orientamento attentivo, basato su contingenze probabilistiche ambientali (i.e. alti tempi di reazione medi e bassi valori di Learning rate).

A livello comportamentale, per quanto riguarda il test di Posner, considerando l'intero gruppo di partecipanti, ci aspettiamo di replicare i risultati di precedenti osservazioni con campioni meno numerosi, (Doricchi et al., 2009; Lasaponara et al., 2011;2017) le quali hanno mostrato, nella condizione di non-predittività delle cues, il selettivo abbattimento dei costi attentivi i.e., differenza nei RTs fra prove Invalide e prove Neutre, ed il mantenimento dei benefici, i.e. differenza nei RTs fra prove Valide e prove Neutre. Tuttavia, in aggiunta a tali osservazioni, nel presente studio ci aspettiamo di osservare che questo fenomeno possa dipendere in maniera specifica dallo stile temperamentale dei partecipanti e quindi di osservare una diversa modulazione dell'abbattimento dei costi in base alla sotto-popolazione temperamentale di appartenenza dei soggetti.

In particolare, precedenti studi psicofisiologici (Dragone et al., 2018; Lasaponara et al., 2019) hanno mostrato come l'orientamento della attenzione in contesti scarsamente predittivi produca un effetto significativo di decremento dell'attività noradrenergica misurata tramite un indice di dilatazione pupillare. Pertanto ci aspettiamo che soggetti con punteggi più elevati alla scala di Pensiero Probabilistico (apprendimento della causalità e probabilità degli eventi, componente NE) possano essere più sensibili alle contingenze statistico-ambientali e quindi mostrare, in termini di tempi di reazione, un più elevato abbattimento dei costi attentivi e maggiori livelli di learning rate, rispetto ai soggetti con basso punteggio alla medesima scala. Similmente, ci aspettiamo un effetto nella stessa direzione per i soggetti con alti e bassi punteggi alla scala di Plasticità (abilità e velocità nel cambiare il corso di un'azione in tempo dovuto, componente DA). Infine, è possibile ipotizzare, in maniera più generica che soggetti con bassi livelli di Ergonicità (abilità nel sostenere una azione attentiva prolungata, componente ACh) producano semplicemente un effetto di rallentamento dei RTs indipendente dalla condizione sperimentale, dovuto all'incapacità di mantenere attive le risorse attentive per un maggior tempo.

In aggiunta a questo, l'analisi di regressione lineare potrebbe non solo confermare la direzione di tali osservazioni, ma in caso di risultati significativi, anche suggerire la presenza di una vera e propria relazione funzionale fra lo stile temperamentale di un individuo e la sua performance attentiva, consentendo così di prevedere quelli che saranno gli outcomes in un compito attenzionale semplicemente sulla base del punteggio al questionario STQ-77. A livello puramente applicativo, tali risultati conferirebbero al questionario utilizzato un valore predittivo aggiuntivo, rendendolo uno strumento da tenere in forte considerazione, ad esempio per la selezione del personale per tutti quei contesti nei quali lo sfruttamento delle risorse attentive è cruciale per un corretto svolgimento delle mansioni lavorative. Gli stessi risultati, aprirebbero a nuove possibilità di tarare le performance basate sulla attenzione e richieste da un compito, sullo specifico profilo individuale di ogni soggetto, così da ottimizzare la prestazione in base a quelle che sono differenze cruciali, quelle interindividuai, troppo spesso tralasciate dalle neuroscienze e dalle discipline psicologiche.

Codice Bando: 
2615592

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