Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1133965
Abstract: 

Il binge eating disorder (BED) è la forma più diffusa di disordini del comportamento alimentare (DCA). Caratteristiche di questo DCA sono le cosiddette abbuffate, durante le quali vengono assunte, in un tempo limitato, ingenti quantità di cibo. Di solito gli episodi di BED sono accompagnati da depressione e senso di colpa ed è molto frequente che i pazienti affetti da BED siano anche affetti da altri disturbi psichiatrici come ansia e depressione.
Ad oggi, nessuna terapia può essere definita pienamente efficace nel trattamento del BED. Numerosi studi hanno messo in evidenza alcuni farmaci che potrebbero essere utili per il trattamento del BED: gli inibitori selettivi del reuptake delle serotonina (es. fluoxetina), gli inibitori del reuptake della serotonina e della noradrenalina (es. venlafaxina), i farmaci antiobesità (es. sibutramina) e gli antiepilettici (es. topiramato). Nell'ultimo decennio, è chiaramente emerso come il lipide endogeno di sazietà oleoiletanolamide (OEA) rappresenti un composto potenzialmente valido per il trattamento dei disordini associati al comportamento alimentare.
Studi preliminari hanno messo in evidenza come l'OEA sia in grado di indurre un effetto anti-binge in un modello animale di BED.
Quali siano le aree cerebrali coinvolte nell'effetto anti-binge dell'OEA non è ancora noto, pertanto il primo scopo di tale progetto sarà quello di valutare l'impatto della somministrazione periferica di OEA sul pattern di espressione del gene c-fos (indicativo di attivazione cellulare) di diverse aree cerebrali nel modello animale di BED. Parallelamente a tale indagini saranno, inoltre, valutati i livelli tissutali delle monoamine e dei loro principali metaboliti al fine di determinare gli effetti che il trattamento con OEA possa avere su tali sistemi di neurotrasmissione nel modello di BED.

ERC: 
LS5_2
LS7_4
LS5_8
Innovatività: 

Il campo di applicazione della ricerca qui proposta è di stringente attualità, in quanto i disordini alimentari e le dipendenze da cibo rappresentano oggi una reale e sempre più grande emergenza a cui far fronte.
Le cause dei disordini alimentari dell'obesità molteplici: ambientali, genetiche e psicologiche. Per tanti anni gli studi scientifici hanno investigato le cause genetiche dell'obesità, trascurando quindi il ruolo che l'ambiente in cui viviamo e lo stile di vita che conduciamo associato a fattori psicologici possano giocare. Il modello sperimentale di binge da noi proposto è stato ampiamente caratterizzato e riproduce fedelmente numerose delle peculiarità del BED nell'uomo. Pertanto tale modello risulta avere un buon valore predittivo a livello clinico e rappresenta anche un modello di elezione per studiare l'effetto di nuove molecole. Pensiamo quindi che la realizzazione di questo progetto rappresenti un vero progresso nelle conoscenze in questo campo e offre un nuovo potenziale obiettivo per lo sviluppo di terapie farmacologiche mirate per il BED.
I risultati di tale studio potrebbero avere, pertanto, un potenziale impatto clinico considerevole. La traslazionalità di questa ricerca è, inoltre, supportata dalla disponibilità di integratori alimentari a base di OEA già disponibili in commercio negli USA che permetterebbero quindi di testare immediatamente nei pazienti affetti da BED gli eventuali effetti dell'OEA. Studi incoraggianti infatti dimostrano come RiduZone (OEA [200 mg] / capsula) induce una riduzione media del 7,8% dell'indice di massa corporea dopo 10 settimane di trattamento.
Infine pensiamo che tale progetto presenta da un lato delle prospettive reali di applicazione nel campo dello sviluppo di nuovi farmaci anti-binge, e dall'altro rappresenta uno strumento di avanzamento per una maggiore comprensione degli aspetti patologici legati a tale patologia.

Codice Bando: 
1133965

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