Il presente progetto di ricerca si propone di analizzare l¿attività esercitata da composti polifenolici estratti da mirtillo in cellule microgliali stimolate con lipopolisaccaride (LPS) ottenuti dalla parete cellulare di Escherichia Coli. Lo studio prevede di utilizzare metodologie morfologiche di indagine (immunofluorescenza, immunoistochimica), tests immunochimici e real-time PCR per analizzare:
1) attività dei composti in esame sul rimodellamento citoscheletrico indotto da LPS
2) attività su migrazione random/chemiotattica studiata mediante scratch test/ migrazione in camere di Boyden in seguito all¿aggiunta di stimoli pro-infiammatori (LPS)
3)modulazione della sintesi di citochine pro-, anti-infiammatorie dopo l¿aggiunta di LPS mediante ELISA e real-time PCR
4) polarizzazione delle cellule microgliali in senso M1/M2 mediante analisi morfologiche e morfometriche (immunofluorescenza) e analisi dell' espressione di markers funzionali
I risultati ottenuti potranno rappresentare la fase preclinica per un successivo studio pilota volto a esplorare le proprietà nutraceutiche degli estratti di mirtillo e il loro potenziale utilizzo in protocolli nutrizionali per il trattamento non farmacologico di malattie cronico-degenerative.
Il progetto proposto intende analizzare l'attività esercitata da estratti polifenolici del mirtillo su cellule appartenenti alla serie monocito-macrofagica utilizzando un approccio assolutamente originale e finora inesplorato: lo studio della modulazione del rimodellamento del citoscheletro, implicato, come noto, nei fenomeni di migrazione e fagocitosi, parte importantissima dell'immunità innata.
Saranno inoltre confermate le attività anti-infiammatorie del mirtillo, estendendo i dati presenti in letteratura, andando a costituire la necessaria fase pre-clinica per un successivo studio pilota nell'uomo.
Il progetto è di particolare interesse in quanto gli studi sui composti nutraceutici stanno assumendo notevole rilievo, poiché la dietoterapia potrebbe affiancare in maniera sinergica la farmacoterapia o sostituirla completamente, soprattutto in quelle malattie, come ad esempio la malattia di Alzheimer, in cui non esistono a tuttoggi trattamenti farmacologici specifici ed efficaci ed in cui i processi flogistici sembrano svolgere un importante ruolo eziopatogenetico