I temi relativi alla navigazione dei droni (RPA - Remotely Piloted Aircraft o UAV - Unmanned Aerial Vehicles) si impongono con urgenza alla luce del rilievo sempre più significativo del progressivo estendersi dell'orizzonte delle possibili modalità di impiego di tali velivoli. Impiego che, dopo il primo affermarsi legato sostanzialmente all'aeronavigazione militare, interessa in modo sempre più preponderante diverse attività specialistiche in ambito civile con la conseguente utilizzazione di questi velivoli anche di spazi aerei non segregati. A tale processo evolutivo, estremamente vivace, consegue la crescente preoccupazione da parte della comunità internazionale che si raggiunga al più presto una completa integrazione dei sistemi a pilotaggio remoto nell'ambito dell'aviazione civile. L'ENAC è stata tra le prime autorità europee ad aver regolato il settore nazionale dei mezzi aerei a pilotaggio remoto. Nel dicembre del 2013 ha pubblicato la prima edizione del Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto al fine di dare attuazione all'arti. 743 c. nav. nel quale è stabilito che i droni sono aeromobili e di conseguenza devono essere regolamentati dall'ENAC per consentire lo svolgimento delle loro operazioni in sicurezza. Tuttavia, da ultimo, l'11.6.2019, la Commissione europea ha emanato il Reg. delegato (EU) 2019/945 che stabilisce le regole per l'immissione nel mercato dei droni e il relativo Reg. di esecuzione (EU) 2019/947 che definisce le regole applicabili alle operazioni dei SAPR, ai piloti e agli operatori. Tali regolamenti sono entrati in vigore il 1.7.2019 e diverranno applicabili il 1 gennaio 2021 (l'originario termine del 1.7.2020 è stato prorogato causa l'emergenza sanitaria Covid19).
Allo scopo di agevolare la transizione del settore dalla normativa nazionale a quella unionale, l'ENAC ha pubblicato l'11.11.2019 la terza edizione del Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto allo scopo di anticipare alcuni requisiti derivanti dai Regolamenti europei.
Alla luce di quanto sin qui esposto, il percorso di ricerca oggetto della presente proposta risulta del tutto innovativo e non limitato all'ambito nazionale, in considerazione della normativa che sarà oggetto di analisi. Esso, inoltre, contribuirà alla decodificazione e divulgazione di un quadro normativo di riferimento estremamente complesso, per il suo elevato tecnicismo, che permetterà di fornire un utile e significativo contributo alla riflessione giuridica interessata a confrontarsi con le sfide proposte dallo sviluppo delle nuove tecnologie.