Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2033507
Anno: 
2020
Abstract: 

Nell'estate del 1737 si spegneva il Granduca Gian Gastone de' Medici, ultimo discendente maschio della famiglia regnante fiorentina. Le redini del Granducato di Toscana furono affidate a Francesco Stefano di Lorena, il quale si limitò a governare tramite un Consiglio di Reggenza e due rappresentati del governo Lorenese: il conte di Richecourt e il principe di Craon. Il principale intento di Anna Maria Luisa de' Medici (1667-1743), Elettrice Palatina sopravvissuta al fratello, fu la redazione degli inventari delle collezioni d'arte conservate negli appartamenti di Palazzo Pitti, che avrebbero dovuto essere allegati alla Convenzione di famiglia, stipulata il 31 ottobre del 1737 dopo mesi di serratissime trattative tra Firenze e Vienna. La notizia dell¿effettiva esistenza di questi ultimi documenti è confermata da alcune lettere della stessa Elettrice, tuttavia ad oggi non è stato possibile identificare tali inventari, che avrebbero dovuto necessariamente riguardare anche i beni dell¿ultimo Granduca. Infatti, il 2 settembre 1737, i pittori Giovan Antonio Pucci, Vincenzo Meucci e Ignazio Hugford vennero pagati «per essere stati per lo spazio di cinque mattinate a riconoscere e visitare la Quadreria ritrovata nell¿Eredità del Ser.mo Gran Duca» (Casciu 2006, pp. 48-49, 57, nota 151).
Il presente progetto prende le mosse da questa circostanza, e si propone di rintracciare il materiale archivistico conservato presso gli Österreichisches Staatsarchiv di Vienna e relativo alle relazioni e ai rapporti tra l'Elettrice Palatina e la corte austriaca, finalizzati alla stipula della Convenzione di famiglia con Francesco Stefano di Lorena (31 ottobre 1737).

ERC: 
SH5_6
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2680112
Innovatività: 

La ricerca porterebbe per la prima volta al centro dell¿attenzione storico critica la documentazione relativa al collezionismo Mediceo della prima metà del Settecento conservata presso l¿Archivio di Stato di Vienna e mai visionata prima d¿ora. Particolare attenzione verrà posta alla eventuale scoperta di inventari ad oggi sconosciuti e che non trovano riscontro, o similitudine, con altri documenti già noti conservati presso istituzioni italiane, in special modo fiorentine. L¿indagine in questione potrebbe far progredire gli studi attorno alla figura di Gian Gastone de¿ Medici, oltre che contribuire a una migliore comprensione e conoscenza del ruolo giocato da Anna Maria Luisa nelle trattative diplomatiche con Francesco Stefano di Lorena, attorno alla salvaguardia delle collezioni di famiglia.
Sulla vita dell¿ultimo Medici è stato scritto di tutto. Salito al trono mediceo nel 1723 alla morte del padre Cosimo III, Gian Gastone si distinse per un governo accorto ed equilibrato, riducendo il potere e l¿influenza della Chiesa nella politica dello Stato, per aver ridotto le imposte e per l¿esercizio di una giustizia più mite. Si occupò in prima persona di risollevare le sorti dell¿Università di Pisa nominando alcuni insegnanti e istituendo nuove cattedre di ambito scientifico. Poco prima di morire, egli concesse cerimonie per il trasferimento dei resti mortali di Galileo Galilei nel mausoleo a lui dedicato e appositamente eretto in Santa Croce, tanto che Giovan Battista Clemente Nelli nella Vita di Galilei definì l'ultimo Granduca de' Medici, principe "illuminato e senza pregiudizio" (Nelli 1793, p. 881).
Sovrano dimenticato, se non più spesso deriso per il suo aspetto pachidermico e per il suo stile di vita lascivo, Gian Gastone non ha certamente suscitato la stessa attrattiva da parte della storiografia artistica, più affascinata dalle figure di Cosimo III, del Gran Principe Ferdinando e di Anna Maria Luisa, di cui conosciamo ormai molto circa i loro interessi artistici. Tale circostanza, se da un lato è giustificata dalla scarsità di notizie certe e documenti, verosimilmente dovuta alla delicata situazione politica che si andava delineando durante il regno di Gian Gastone (1723-1737), necessita di essere colmata al fine di accertare il ruolo effettivo che questi ebbe nell¿ampliamento delle collezioni.
In definitiva l¿intento della ricerca è quello di contribuire a tracciare un ritratto nuovo di Gian Gastone come collezionista e amante d¿arte, in quanto gli studi storico artistici compiuti fino ad ora non lo hanno davvero mai interessato, cercando di porre al centro delle indagini il materiale documentario inedito conservato presso l¿Archivio di Stato di Vienna.

Codice Bando: 
2033507

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