Il progetto di Avvio alla Ricerca è presentato con l'obiettivo di predisporre e somministrare (online) ai docenti dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA) uno strumento che ne descriva il profilo professionale e i bisogni formativi in merito alla gestione e all'alfabetizzazione della popolazione migrante nei CPIA.
Dall'analisi della letteratura è, infatti, evidente il ruolo dei CPIA e dei loro insegnanti nel processo di inclusione sociale dei migranti, a partire dalla predisposizione dei percorsi formativi e delle prove per la certificazione delle competenze linguistiche e di formazione civica - requisito fondamentale per l'acquisizione del permesso di soggiorno europeo.
La struttura del questionario sarà predisposta a partire da interviste a testimoni privilegiati, che saranno identificati e contattati nella prima fase progettuale.
Si attende la possibilità di costruire un profilo professionale dei docenti impiegati nel CPIA e, soprattutto, la descrizione ed il monitoraggio dei bisogni di formazione relativi alle classi multiculturali e interculturali.
Dall'analisi della letteratura emergono pochi studi che hanno esaminato il ruolo, l'offerta formativa e la stessa esistenza dei CPIA, che sono infatti "centri spesso poco conosciuti persino agli addetti, centri dall'identità ancora incerta anche a seguito delle riforme che si sono succedute, e della mancanza, ancora oggi, di un percorso preciso di formazione di coloro che vi lavorano" (Benedetti, 2018).
Come evidenziato dallo stato dell'arte, occuparsi di CPIA risponde ad una duplice esigenza: studiare l'istruzione per gli adulti in Italia ed esplorare l'istruzione di quegli adulti che appartengono ad una popolazione ben identificata, quella con background migratorio. Alcuni studi hanno affrontato la questione dal punto di vista delle scuole di italiano per stranieri costituite e sostenute da associazioni private e di volontariato (Catarci, Fiorucci e Trulli, 2014), altri studi sono entrati nell'istituzione pubblica affrontando però soprattutto gli aspetti glottodidattici (Marcucci, 2016). Sono state affrontate anche le riflessioni sulle differenti politiche nei vari Paesi e sulla capacità di favorire l'integrazione dei migranti (Minuz, 2007; Beacco, 2008). Inoltre, sono state presentate ricognizioni dell'offerta formativa nazionale ed internazionale comparando la formazione dei docenti (Diadori, 2010).
Appare, invece, assente uno studio che consideri la realtà pubblica e istituzionale italiana - e in questo ruolo i Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti - riflettendo su quali siano i bisogni di formazione dei docenti per rispondere alle nuove istanze poste dal mutare della popolazione di riferimento dei CPIA: "si tengano presente, in tal senso, le implicazioni sociali, demografiche e politiche del 'nuovo' pubblico adulto non nativo che frequenta oggi in maggioranza i centri educativi italiani" (Cacchione e Russo, 2018).
L'obiettivo non si limita ad interrogarsi sul percorso e sulla preparazione che hanno condotto i docenti ad insegnare ai migranti, ma focalizza soprattutto bisogni e necessità che possono facilitarne l'alfabetizzazione, tra le prime vie di inclusione sociale poiché "la conoscenza della lingua, unitamente a quella culturale e civica del Paese ospitante, è un fattore determinante per la riuscita del percorso d'integrazione sociale dei migranti, oltre che condizione indispensabile per il loro accesso alle opportunità professionali e personali" (Massimi, 2014).