La malattia da coronavirus (COVID-19) causata da SARS-CoV-2 (Severe Respiratory Syndrome Coronavirus 2) ha messo a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari. La disponibilità di vaccini per la mitigazione della malattia ha rappresentato una pietra miliare della ricerca scientifica. Ma purtroppo la risposta sierologica alla vaccinazione appare ridotta in alcuni gruppi di popolazione, inclusi i pazienti trapiantati d¿organo solido (SOT). Dati preliminari confermano una ridotta risposta sierologica ai vaccini anti-SARS-CoV-2 nei pazienti SOT. Ma la risposta umorale post-vaccinale non rappresenta di per sé un indicatore esaustivo di protezione in quanto non valuta l¿impatto complessivo della risposta cellulare T. Quest¿ultima tipologia di risposta immune non solo è centrale nella risposta protettiva all¿infezione da SARS-CoV2, ma potrebbe anche essere parte della risposta adattativa vaccino-specifica, la cui entità non è necessariamente correlata ai livelli anticorpali. Lo scopo della ricerca è di comprendere meglio i meccanismi sottesi alla risposta adattativa alla vaccinazione in alcune popolazione specifiche non-responders e a maggior rischio di malattia. L¿obiettivo primario del presente studio è valutare la possibile attivazione dell¿immunità cellulare T in pazienti SOT che non abbiano presentato una risposta umorale sufficiente dopo la seconda dose di vaccino anti-SARS-CoV-2 a base di mRNA. L¿obiettivo secondario è valutare l¿impatto della terapia immunosoppressiva cronica anti-rigetto sulla risposta vaccinale.
In questo studio (pilota, retrospettivo, monocentrico) verranno inclusi 20 pazienti SOT sottoposti a ciclo vaccinale completo con vaccino anti-SARS-CoV-2 a mRNA. Nei pazienti responder e non-responder verrà studiata l¿attività delle cellule T polifunzionali anti-SARS-CoV-2 per valutare la risposta adattativa cellulare al vaccino.
L`innovatività della presente ricerca (studio pilota) consiste nella valutazione della risposta immune delle cellule T indotta dalla vaccinazione al fine di una più completa valutazione della protezione indotta da vaccino (non solo umorale) in pazienti SOT sottoposti a ciclo vaccinale completo con vaccino anti-SARS-CoV-2 a mRNA. L¿ipotesi alla base del progetto è che la misurazione del titolo anticorpale post-vaccinazione di per sé non sia da sola sufficiente a definire il reale livello di protezione dei pazienti SOT non-responders, in quanto non considera l¿attivazione della componente cellulare T della risposta adattativa, centrale nel contrasto all¿infezione da SARS-CoV-2 ed associata ad outcome più favorevoli. Peraltro, considerati i tassi non soddisfacenti di sieroconversione, nonché i titoli anticorpali post-vaccinazione relativamente bassi nei pazienti SOT, sarebbe atteso un numero di pazienti SOT affetti da COVID-19 nonostante la vaccinazione decisamente superiore ai soli 24 casi riportati in letteratura ad oggi (Ali NM, 2021; Wadei HM, 2021; Malinis M, 2021). Quindi appare evidente che la sola misurazione anticorpale in termini di titolo sierico potrebbe non rappresentare un indicatore assoluto di protezione post-vaccinale in questo gruppo di popolazione. L¿ipotesi secondaria è che nella popolazione SOT la differenza di terapia immunosoppressiva sia correlata ad una differenza nella risposta vaccinale. Quindi l¿utilizzo di tecniche innovative potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi sottesi alla risposta adattativa alla vaccinazione in alcune popolazioni specifiche non-responders e a maggior rischio di malattia.
La risposta cellulare T in soggetti trapiantati d¿organo vaccinati si baserà sulla citofluorimetria a flusso in cui i principali peptidi antigenici del SARS-CoV-2 (proteine S, N, M) verranno utilizzati come stimolo-target nel valutare l¿attività delle cellule T polifunzionali. Ciò potrebbe permettere una valutazione immunologica funzionale più complessiva utile a definire con maggiore accuratezza i livelli di protezione post-vaccinale nei pazienti SOT, aspetto ad oggi scarsamente studiato in letteratura scientifica. Inoltre, i risultati ottenuti dal presente studio pilota potrebbero rappresentare la base per studi su gruppi di popolazione più ampi e diversificati in base ai livelli di fragilità permettendo lo studio di strategie vaccinali più congrue ed efficaci.