Settecento

"Se io ne sono uscito poeta". Le composizioni in società e crocchi del primo Alfieri

L’articolo prende in esame le modalità di elaborazione, condivisione e revisione dei primi testi di Alfieri nella fase del suo rientro a Torino (1772-1775). L'obiettivo dello studio è ricostruire in quali modi la cerchia dei sodali piemontesi abbia inciso sulla fase iniziale della sua attività letteraria, che precede la consacrazione autoriale di Alfieri, avvenuta a Roma con la recita dell’ "Antigone" e con la lettura del "Saul" in Arcadia.

«Belle e savie»: virtù e tragedia nel primo Settecento

Il libro individua nelle iniziative di riforma di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori lo snodo da cui il dialogo tra virtù e tragedia è ripristinato in modo sistematico nel Settecento all'insegna di una rigenerazione etica del teatro e della società. Il legame tra virtù e tragedia è analizzato attraverso differenti tipologia di testi, prendendo in esame autori come Gravina, Muratori, Annibale Marchese, Metastasio, Apostolo Zeno, Goldoni e Alfonso Varano.

Forme della virtù. La rinascita poetica da Gravina a Varano

Lo studio indaga le proposte di riforma poetica nel primo Settecento a partire dal nesso tra poesia e virtù. Segnalando Gravina e Muratori come i due autori principali di questa rinnovata attenzione, il libro affronta la funzione della virtù nell'ambito della trattatistica e della poesia italiana in rapporto alle istituzioni cortigiane e alle accademie. Oltre a Gravina e Muratori, sono presi in esame i testi di Paolo Mattia Doria, Giambattista Vico, Biagio Garofalo, Saverio Pansuti, Annibale Marchese, Metastasio, Scipione Maffei, Alfonso Varano.

Da Schröder a Gotter. Riflessioni sulla pratica del teatro tedesco al tempo dello Sturm und Drang

Fra il 1777 e il 1778, Friedrich Ludwig Schröder si avvia a concludere la prima fase della direzione del Teatro d’Amburgo, assunta nel 1771 alla morte del patrigno,Konrad Ackermann. In questo lasso di tempo, l’attore intensifica la propria corrispondenza con lo scrittore di Gotha Friedrich Gotter, che in qualità di drammaturgo si poneva quale difensore e rappresentante del gusto francese, verso il cui superamento,invece, Schröder era impegnato.

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